Peccato, perché io ti amo

5.7K 194 1
                                    

Le ali di Felan si ritirano, sparendo all'interno del suo corpo. Alcune piume nere e incrostate di sangue, cadono sul pavimento, poco prima che chiuda la porta di vetro smerigliato.

<< Non provare ad avvicinarti, o ti assicuro che ti strappo la trachea a morsi!>> esclamo, rimanendo incollata alla parete fredda, con il getto della doccia che mi scivola dai capelli alla pelle, tingendo l'acqua di un leggero rosso.

<< Tanto lo so che cederai>> replica lui con il ghigno spavaldo che si allarga. Si ferma anche lui sotto l'acqua che gli appiattisce i capelli sulla testa. Non riesco ad impedire ai miei occhi di seguire i rivoletti che scivolano tra i muscoli definiti. La sua carnagione è tornata del colore del bronzo chiaro.

<< Sei un po' troppo sicuro di te. Perché dovrei cedere a uno che mi ha appena frustato?>> dico, cercando un modo per uscire da qui.

Felan sospira e tra il viola e il giallo dei suoi occhi, vedo passare il rimpianto. Tuttavia è solo un attimo. Le sue iridi tornano a brillare di eccitazione e aspettativa.

Arriva a sfiorare la punta del mio naso con la sua, mischiando i suoi occhi ai miei. Mi blocca ogni passaggio, appoggiandosi con le braccia alle piastrelle bianche. Il suo profumo mi invade le narici, pungente e selvatico, il profumo del bosco. La solita sensazione di calore mi si scioglie nelle vene, eliminando il dolore delle ferite. Merda! Ma perché diavolo reagisco così?

Il demone piega la testa e mi sfiora il collo con le labbra morbide. Il piacere mi pizzica la pelle, facendomi tremare. Ti ha frustata stupida idiota! Ribellati! Cerco di incitare la mia parte di licantropo a fuoriuscire, ma non serve. Ormai la mia mente è già occupata dalla bocca del ragazzo che scivola lungo il mio collo, fino a raggiungere lo sterno, per poi risalire alle mie labbra dischiuse.

<< Smettila>> sospiro, ma è più una protesta contro al mio corpo avvolto dal calore liquido, che contro di lui.

La punta della sua lingua traccia il contorno della mia bocca, catturando le gocce d'acqua che ci sono scivolate sopra. << Lo vuoi davvero?>> mi chiede con voce profonda e calda.

Sì. << No>> gemo e lo bacio, circondandogli il collo con le braccia e scaraventando la mia parte razionale in un angolo.

Il demone risponde, tremando, muovendo con forza le labbra sulle mie e intrecciando le dita ai miei capelli ormai bagnati. Infila la lingua e la spinge in fondo alla mia gola, mischiando il suo sapore inebriante quanto il suo profumo, al mio. Percorro il suo petto con i polpastrelli, fino ad arrivare ai capezzoli induriti. Li torturo, liberando un ansimo profondo che scuote entrambi.

Sono ancora in tempo per spingerlo lontano da me e andarmene, ma il mio corpo non risponde. Troverò il modo per fargliela pagare, ma non ora. Ora voglio solo godermi il suo corpo, le sensazioni che mi divorano senza male. Una sua mano scivola fino ad un mio seno e lo palpa con forza, facendomi gemere. Non mi trattengo nemmeno.

<< Voglio marchiarti>> sussurra al mio orecchio e mi lecca il collo, aumentando le mie scariche di piacere. Basta...ribellati! Grido dentro di me e fuori quando sento i suoi denti incidermi la pelle. Gli afferro i capelli e gli scosto la testa, bloccando i suoi occhi nei miei.

<< Mi hai già marchiata>> gli faccio notare, avvertendo l'incisione sulla mia spalla bruciare di nuovo.

Ancora una volta vedo una nota di rimpianto tingergli le iridi. Abbassa lo sguardo e si allontana da me. Senza dire una parola, prende la bottiglia di shampoo e inizia a lavarmi i capelli, massaggiando piano la mia testa con i polpastrelli. Quel movimento scioglie il mio corpo e torna a sommergere la mia parte razionale.

Zanna BiancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora