Abituata a questo dolore

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<< Complimenti!>> esclama la voce di un uomo, alle mie spalle.

Mi volto, storcendo le labbra in una smorfia. È Rudy, il mio attuale proprietario. Uno della mia stessa razza che potrei sbranare in un attimo, solo per il fatto di essere al mondo. Un lupo mannaro che è diventato un cane da salotto, grasso e infimo. Una vergogna per la luna stessa. Appesa alla cintura, che non so come riesce ancora ad indossare, c'è un tesler che potrebbe stendermi in attimo, non ferirmi ma mettermi fuori gioco nel caso cercassi di attaccarlo. Cosa che comunque non farei. Il solo pensiero di affondare i denti in quella carne flaccida e sudaticcia, mi fa venire il voltastomaco.

<< È stato uno spettacolo eccitante!>> esclama, girandosi verso i due cacciatori di guardia alla porta, come in cerca di conferma.

Mi sfugge un sorriso freddo. Ma se lui è uno di quelli che avevano quel colorito da pre-vomito.

Torno a dargli le spalle e mi avvicino ad un borsone posato a terra, in un angolo, pieno di quelli che apparentemente sembrano stracci. In realtà sono i miei abiti, gli unici che ho. Pesco dal mucchio mutande, un paio di pantaloni di una tuta e una vecchia t-shirt bucata in più punti. Li trascino in un angolo con i denti, cercando di non rovinarli ancora di più, mentre Rudy si perde a discutere con la padrona del demone morto, una vampira.

Chiudo gli occhi e stringo i denti, mentre delle fitte brucianti mi attraversano il corpo. Nelle orecchie mi risuona il rumore dei muscoli e dei tendini che si strappano e quelle delle ossa che si spezzano, per stringersi ed accorciarsi, ridandomi la forma umana. Indosso in fretta i vestiti, non badando ai tremori che mi avvolgono. Ormai sono abituata a questo dolore.

<< Possiamo tornare a casa>> afferma Rudy e mi si avvicina, tenendo in mano il grosso collare di cuoio nero, rigido, con delle grosse punte d'argento verso l'interno. Se mi trasformassi con quell'affare al collo, morirei nel giro di pochi minuti. Mi piacerebbe proprio conficcarglielo nel cranio.

Sto per offrirgli il collo, ma non fa in tempo a farmi indossare quel collare, che qualcuno entra nella stanza. Rudy si gira e io alzo lo sguardo. Davanti alla porta, con le braccia incrociate al petto e un ghigno beffardo, c'è un ragazzo di un paio di anni più grande di me. È alto, dalle spalle larghe e il torace ampio che si stringe alla vita piatta e sottile. I muscoli definiti e sodi sono messi in evidenza dalla maglia a maniche corte, aderente. Ha i capelli lunghi fino a metà collo, biondo chiaro alla fine e castano scuro, quasi nero, verso l'attaccatura, arruffati e coperti da un cappello da cowboy color paglia. Gli occhi sono viola scuro ai limiti dell'iride, fuso al giallo oro che circonda la pupilla. Quel colore rende il suo sguardo magnetico, oltre che intenso. Il sopracciglio biondo e sottile è forato da un percing a pallina argentata. I lineamenti del viso sono rudi, dal mento squadrato, come quelli delle antiche statue greche. Le labbra sono sottili, piene e sensuali. Indossa dei jeans a vita bassa, stretti, con una grossa cintura dalla fibbia d'argento, ovale, con inciso un grosso pentacolo. Probabilmente ha una collezione di cinture simili a quella.

Dalla mia gola si alza un ringhio, una pallida imitazione umana del mio verso da licantropo. Quel ragazzo è un demone, ma non un combattente.

Gli occhi di Rudy s'illuminano a vedere il nuovo arrivato. Apre le braccia e gli sorride.

<< Felan! Che piacere vederti!>> esclama avvicinandosi di un paio di passi.

Nonostante il tono si vede che lui, come tutti gli altri presenti nella stanza, è spaventato da quel ragazzo, persino i cacciatori hanno abbassato lo sguardo. A quanto pare c'è qualcosa che mi sfugge. Quel demone mi fa nascere una strana inquietudine dentro, ma non mi fa paura. E come potrebbe? È solo un altro padrone e nonostante la muscolatura da frequentatore di palestra, sarebbe crollato sotto alle mie zanne.

<< Anche a me fa piacere vederti Rudy>> risponde il ragazzo, stringendo la mano grassoccia dello pseudo-licantropo, con una delle sue dalle dita lunghe ed affusolate.

<< Come mai da queste parti? Di solito non ti scomodi per questi incontri>> domanda il mio proprietario.

Di solito con certe conversazioni mi annoio, così mi metto in un angolo a riposare, ma non so perché, questa volta la mia attenzione è su di loro.

Gli occhi bicolore del demone incrociano i miei e un brivido di ghiaccio mi scivola lungo la spina dorsale.

<< Sono qui...per affari>> dice lui, aumentando quel ghigno, senza staccare il suo sguardo penetrante dal mio.

<< Affari?>> vuole sapere Rudy.

Il demone m'indica con un cenno del capo, facendo aumentare il gelo che mi circola nelle vene. <<Voglio comprare Zanna Bianca>> dichiara, piegando di più le labbra in quel sorriso strafottente.

Il mio corpo s'irrigidisce e un ringhio più forte del precedente mi gratta la gola. Sento i muscoli della schiena, del collo e degli arti tirarsi, pungendomi la pelle con spilli infuocati. Scopro i denti che si allungano fino a diventare zanne. Stringo i pugni, piantandomi le unghie affilate nel palmo delle mani. L'odore del mio sangue e quel dolore a cui non sono abituata, frenano la mia trasformazione.

Non è la prima volta che qualcuno mi compra dopo un incontro. Sono passata da un proprietario ad un altro non so più quante volte ormai. Non mi è mai importato, alimenta solo il mio odio per queste squallide creature.

Ma questo demone non mi piace. È diverso dagli altri ricchi, sembra più simile ad un cacciatore. Non è grasso con la puzza sotto al naso e dall'espressione annoiata. È sicuro di se' e non finge. È forte, lo sento. Però non può battermi, io so che non può farlo, nessuno può.

Zanna BiancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora