Capitolo 29

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Ero diretta verso il ripostiglio, e cercavo di prepararmi mentalmente ad affrontare quella odiosa situazione. Non facevo altro che pensare a quella povera ragazza e al modo in cui quello stronzo l'aveva trattata, avrei dato un pugno a Niall da parte sua, e questa era una cosa che mi ero davvero ripromessa di fare.
Non appena arrivai bussai in modo stanco alla porta, ero distrutta, quella giornata mi aveva stancata in tutti i sensi. Ad aprirmi fu Em che mi sorrise e mi strinse forte a se, ultimante io e lei parlavamo poco, mi sembrava sempre di avere pochissimo tempo e a lei ne dedicavo davvero pochissimo.
Entrai insicura in quella casa e osservai gli altri che parlavano tranquilli, Niall mi venne incontro e mi osservò con sguardo indagatore
"So dove sei stata oggi"
Strinse la mascella, arrabbiato.
Deglutii rumorosamente e sentii l'aria attorno a me mancare, come faceva a sapere dov'ero stata?
"Vieni con me!" Mi afferrò dal polso e mi trascinò in cucina.
Mi ritrovai faccia a faccia con il biondo, il mio respiro si fece affannato e iniziai a sentirmi incapace di ogni cosa.
"Non parli?" Mi rimproverò
"Tu stai rimproverando me?" Scoppiai
"Si! Come ti sei permessa?"
"Ho sbagliato ad andare da lui, lo so, e non avrei dovuto! Ma Niall quello che hai fatto fa schifo, sei uno schifoso!" Gli puntai un dito al petto, avvicinandomi a lui.
"Perché ci sei andata?" Urlò
"Perché volevo capire che cazzo mi nascondi!" Urlai io
"Non dovevi"
Sentii la porta della cucina aprirsi ed Harry spuntare
"Ragazzi.."
"Esci!" Lo interruppe Niall
I suoi occhi erano furiosi e quelle pozze azzurre sembravano un mare in piena tempesta.
Si voltò nuovamente verso me e restò in silenzio, anch'io stesi zitta e aspettai che lui dicesse o facesse qualcosa.
"Non dovevi" disse nuovamente
"La tua preoccupazione più grande è che ho scoperto quale cosa orribile hai fatto!"
"Non è vero!" Sibilò
"È così"
"Sai che me ne frega di quello che pensi?"
Spalancai gli occhi, incredula
"Non intendevo.." Disse
"Sta zitto!" Lo interruppi
"Sta solo zitto!" Urlai
"Sei una persona orribile. Hai trattato quella ragazza in un modo schifoso, e non le hai neanche mai chiesto scusa. Lei hai tolto la verginità per una scommessa del cazzo, l'hai fatta innamorare di te! Sei uno stronzo. Chi mi dice che sei serio con me adesso? Che non farai come hai fatto con lei?
Non riesco neanche a guardarti negli occhi!" Si avvicinò a me
"Lexi"
"Non voglio essere toccata da te!" Mi allontanai da lui
"Smettila" disse arrabbiato "lasciamoci questa storia alla spalle" comandò
"No!" Alzai il tono della voce e mi imposi "al momento voglio lasciarmi te alla spalle!" Lo superai e me ne andai correndo da quella casa, sentendo Niall che urlava il mio nome.

Correvo veloce con la macchina, andai in periferia, in un posto abbastanza isolato, scesi dall'auto e urlai. Se il mondo doveva crollarmi addosso che almeno mi sentisse urlare. Stavo piangendo e le lacrime rigavano veloci le mie guance, la mia mente era una casino, mille pensieri tutti confusi, ero furiosa con Niall.
Mi appoggiai alla macchina e respirai a pieni polmoni, osservai le stelle sopra di me, avrei voluto qualcuno con cui parlare e sfogarmi ma mi sentivo estremamente sola, non importava quante persone al mondo mi amassero, in quell'istante ero sola, nessuno poteva capirmi, dovevo farmi forza per conto mio.
Sentii il telefono squillare, era Niall, c'era anche qualche suo messaggio ma li eliminai senza neanche leggerli, non volevo dover perdere tempo per le sue scuse e continue cazzate.
Restai li un tempo che mi parve abbastanza lungo e alla fine decisi di indirizzarmi a casa, non appena arrivai trovai Niall seduto davanti il portone.
Lo ignorai e cercai le Chiavi nella borsa.
"Possiamo parlare?"
"Niall, va a casa"
"Sei tu la mia casa"
Lo osservai e mi fermai ad ammirare le sfumature azzurre dei suoi meravigliosi occhi.
"Sono stanca"
"Ti prego, voglio parlare con te"
"Ne riparliamo domani"
Aprii la porta e la chiusi alla mie spalle, mi sedetti a terra e scoppiai nuovamente a piangere.
Odiavo il fatto che non riuscivo ad odiarlo, che mi rendeva vulnerabile, la mia vita era nella mani di Niall Horan.

Dormii pochissimo, la mia mente era al biondino e mi chiedevo cosa stesse facendo in quel momento.
Mi stiracchiai lentamente e aprii gli occhi mal volentieri, il sole entrava già dalla finestra della mia stanza, incitandomi ad alzarmi e a iniziare una giornata che sarebbe stata solamente faticosa, avrei voluto stare in quel letto per sempre, per lasciare fuori i problemi e prendermi del tempo per me, ma non era possibile e sapevo di dover affrontare la questione con Niall.
Erano le 11:00, afferrai il telefono e vidi un messaggio da parte di Niall.
"Ho bisogno di parlarti!
Nialler xx"
Niall era sempre il solito freddo, anche via messaggi, non lasciava mai che i suoi sentimenti si esprimessero liberamente.
Andai nei messaggi e risposi
"Passi a prendermi fra un'ora?
Lexi xx"
Inviai e mi indirizzai in bagno, i miei capelli erano ridotti a un ammasso senza alcuna forma, sbuffai e spogliandomi, mi infilai sotto il getto fresco della doccia.
Faceva caldo e potevo sentire l'umidità che si appiccicava fastidiosamente sulla mia pelle chiara, aspettavo Niall fuori di casa e fumavo la mia solita sigaretta per cercare di calmare i nervi, ma sapevo che non avrei potuto calmarmi in nessun modo.
Arrivò nel vialetto di casa mia a tutta velocità, indossava i suoi soliti Rayban neri che mi rendevano difficile non trovarlo estremamente sexy, addosso aveva un paio di jeans aderenti e una semplice maglia bianca, era bellissimo.
Aprii nervosamente lo sportello dell'auto e mi sedetti, non sapevo cosa dire, e dopo tutto toccava a lui parlare.
"Non mi dici nulla?" Disse freddo
Perché anche quando aveva torto mi faceva sentire come se la colpa fosse sempre mia?
"Sei tu che vuoi parlarmi!" Risposi nervosa
"E tu non vuoi sentire cosa ho da dire?"
"Ti do dieci minuti e poi torno dentro"
Ero furiosa perché oltre ad essere dalla parte del torto si comportava come un bastardo pretenzioso.
Non rispose e ingranò la marcia, indirizzandosi verso una meta a me sconosciuta.

Scammers (Niall Horan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora