Ritorno in sala dopo un po', e Christian è intento a spiegare la differenza fra addizioni e sottrazioni ai gemelli con una canzoncina appena inventata.
Intonano tutti e tre un motivetto orecchiabile e un po' buffo, e l'immagine che sto osservando è carica di tenerezza.Ma a ma provoca una fitta nel petto.
In prima battuta mi viene in mente che non ho mai visto Bernie fare nulla del genere con i suoi figli: per quanto si impegnasse, per quanto cercasse di essere un buon padre – cosa, comunque, che non accadeva spesso, dato che Bernie manca totalmente di pazienza in determinate circostanze – lui non ha affatto un simile carisma, né è dotato della dolcezza necessaria per approcciare in questo modo ai bambini.Ma non è questo l'unico motivo per cui mi sento improvvisamente triste.
Mi ricordo infatti che Christian ha diversi anni in meno a me, e se questa differenza, da un punto di vista puramente fisico, è straordinaria, da un punto di vista molto più ampio è invece avvilente.Ho intrecciato un rapporto con un ragazzo che ha esigenze opposte alle mie, quanto ancora potrà andargli bene questa situazione? Se la nostra storia andrà avanti, a Christian starà bene l'idea di dover condividere il mio tempo con i miei figli? Di poter stare da solo con me solo una volta ogni due settimane?
Quanto potrà quindi andare avanti questa nostra storia?
E io quanto ancora sarò a mio agio con l'idea di essere così egoista?
È presto per fare ipotesi di qualsiasi tipo.
Ma forse è anche insensato andare avanti, significherebbe solo farsi del male.«Mamma, Christian è super divertente coi compiti!» Mi fa notare Malcom. Ero infatti arrivata vicino il tavolo in cui sono seduti i bambini e Christian, ma ero così presa da queste riflessioni che mi accorgo ora che li stavo fissando con aria imbambolata.
Christian mi mostra un sorriso dolce e un po' colpevole: aveva promesso che sarebbe rimasto in disparte ad un tavolo, ma evidentemente non ha resistito quando ha visto entrare nel locale il suo piccolo allievo e sua sorella.
Ripenso a quel cretino di Bernie e al fatto che invece non abbia proprio fatto caso a Christian, neanche quando quest'ultimo si è seduto a parlare con i suoi figli... non si è neanche domandato chi fosse, tutto preso com'era a prestare attenzione a Clarissa... sbuffo a questo pensiero, cercando al contempo di cacciarlo via dalla mia mente.«Tu non ci canti mai le canzoni per aiutarci con i compiti!» Mi ammonisce Brenda.
Sorrido guardando Christian e l'espressione vagamente orgogliosa che mi mostra, «ora però devo andare,» dice poi lui alzandosi.
«Ma non hai fatto la merenda!»
Christian guarda me ammiccando, «ho ancora il pranzo che mi aspetta a casa, oggi non ho proprio avuto tempo per mangiare,» dice.
Sorrido debolmente, impaurita dall'eventualità che i miei figli di sei anni possano intuire che ho appena trascorso la più incredibile giornata di sesso della mia vita con l'uomo che hanno di fronte, poi Christian ci saluta e lascia il locale.Mi siedo accanto i bambini per aiutarli a finire i compiti, ma resto lontana anni luce con la mente, che riprende a viaggiare e perdersi nei ricordi della giornata appena trascorsa con Christian.
Questi non si fermano neanche la sera a casa, per tutto il tempo che dedico infatti a preparare i bambini per la cena e poi per il bagnetto, né quando li metto a letto.Il pensiero di Christian, del suo magnifico corpo, di tutti i suoi sospiri e le parole sussurrate... tutto, assolutamente tutto, ritorna a farmi visita invadendo con prepotenza il mio cervello e i miei pensieri, tanto che avverto una consapevolezza farsi spazio nella mia mente: questo ragazzo sta prendendo il sopravvento su tutto, forse anche sulla mia lucidità.
Ma è giusto?
Voglio dire, ho appena interrotto una relazione di venti anni, uscendone con l'autostima a pezzi.
Quanto è giusto lanciarmi subito in un'altra storia?
Dovrei prima cercare di rimettere insieme i pezzi della mia vita...
Non sarò mica una di quelle persone che non sanno stare da sole?
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Fractured - quello che non vedi
RomantikQual è l'impatto che una notizia inaspettata ha su un'intera vita costruita sulle certezze e la stabilità? E quanto è faticoso doversi ricostruire dei punti fermi dopo aver realizzato che quelli che avevamo sono persi per sempre? Con queste domande...