Fractured - quello che non vedi

39 - UNA FRANA CON GLI UOMINI

Christian arriva a casa mia poco dopo che sono rientrata dalla scuola.
Ho infatti approfittato della momentanea mancanza di corrente in pasticceria per prendermi del tempo non solo per me, ma anche per stare con i bambini, chiedendo ad Amy di non venire a prenderli a casa, stamattina.

Ho svegliato un po' prima i bimbi, abbiamo preparato la colazione insieme e poi abbiamo mangiato mentre facevamo, come al solito, programmi per il prossimo weekend.
Brenda e Malcom amano infatti sapere prima cosa li attende nel fine settimana, e solitamente trascorriamo tutto il tempo impiegato nella preparazione mattutina a parlare di tutte le varie possibilità che abbiamo per affrontare il weekend.

Oggi è stato lo stesso, ma abbiamo potuto fare tutto con più calma, a tavola, godendoci maggiore tranquillità e continuando il discorso anche durante il tragitto fino alla scuola.

Ora che i bambini sono via, ho mezza giornata tutta per me, altra cosa alquanto rara.
Non accadeva da tempo che mi dedicassi a me: solitamente, quando avevo del tempo libero prima della separazione da Bernie, lo impiegavo a fare qualche piccola commissione per lui, oppure a mettere in ordine la sua cabina armadio a casa.
Bernie non aveva mai tempo per mettere in ordine le sue cose, o almeno così diceva, dato che poi ho scoperto che in cambio aveva tempo a sufficienza da dedicare alla procreazione di un altro figlio.

Comunque non rimpiango quei tempi: mi sentivo una moglie felice quando ero in grado di soddisfare mio marito in quel senso e non mi interessava spendere diversamente quel tempo, né tantomeno dedicarlo a me.

Ora mi sembra quasi che mezza giornata corrisponda a due giorni interi, e questo, devo dire, è merito proprio di Bernie.
Lui aveva così poco tempo da dedicare alla casa e alla famiglia che io ho imparato ad ottimizzare il mio: quello per cui prima ci impiegavo un giorno, ho imparato a farlo nella metà del tempo e in assoluta autonomia.
Chiaramente Bernie non deve sapere che il merito di questo è suo.
Non merita questo tipo di elogio.

Quando Christian bussa alla porta e vado ad aprire, mi fermo per qualche istante a bearmi della sua magnifica figura che staziona sulla soglia di casa mia.
Christian è davvero un ragazzo di bell'aspetto, mi sorprende pensare che non abbia una ragazza.
O più di una.
Adesso indossa una camicia chiara, un jeans scuro e un giubbotto in pelle color cuoio. Ha scarpe sportive ai piedi e un lieve accenno di barba.
Tutto in lui trasuda fascino e virilità, tanto che devo far appello a tutto il mio autocontrollo per non saltargli subito addosso.

Abbasso lo sguardo portandolo sulle sue mani, di cui inizio già a sentirmi in astinenza.
Nella mia mente e davanti ai miei occhi si sovrappongono fantasie e ricordi di momenti vissuti insieme o ancora da realizzare, in tutte le mani di Christian sono protagoniste assolute. Maneggiano, sfiorano ed esplorano il mio corpo curiose e affamate, mentre io non posso che ricordare quanto, con mia grande meraviglia, queste già ne conoscano alla perfezione ogni suo centimetro.
Chissà quante donne ha avuto...
Chissà quante ne ha amate...

Non so se Christian abbia il super potere di poter leggere la mente, fatto sta che fa un passo in avanti, entrando in casa e poi le stesse mani che io stavo osservando chiudono la porta e mi sollevano in braccio.
Mi sporgo prontamente a cercare le sue labbra, trovandole accoglienti e fameliche, e subito esploro con la mia lingua la sua, invitandola ad unirsi a me nelle più profonde e sensuali movenze che riesco a compiere mantenendo la lucidità.

«Benvenuto...» farfuglio distrattamente.
Questa non è la prima volta che Christian mette piede in casa mia, ma mi sembra comunque doveroso dire qualcosa.
«Mh-mh,» dice lui continuando a camminare.
«Vuoi vedere la casa? L'altra volta non ti ho fatto fare il giro...» Chiedo allora soffocando una risata, sapendo di essere del tutto inopportuna.
Anche Christian trattiene una risata, «solo la camera da letto,» confessa inchiodando gli occhi nei miei.
I suoi occhi...
Questi bellissimi, espressivi e luminosi pozzi carichi di entusiasmo e vitalità...
Mi uccideranno, ne sono sicura.