Prologue

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Wendy camminava a passi svelti sotto la pioggia battente, con il cappuccio che le copriva il capo e la suola delle vans nere che strisciava sull'asfalto bagnato. S'intrufolò in un bar e venne subito accolta dal tepore di quest'ultimo. Sedette su un tavolo messo in disparte, accavallò le gambe e si tolse il cappuccio, sistemando qualche ciocca bagnata. "Cosa ti porto?" chiese la barista con in mano un taccuino e una penna, pronta per prendere l'ordinazione della ragazza. "Un cappuccino, per favore" disse lei impacciata e dopo aver scritto, la cameriera si allontanò lasciando Wendy sola nei suoi pensieri. Finché dalla porta entrò un ragazzo con una chitarra sulla spalla e i capelli biondi bagnati fradici. La ragazza s'irrigidì appena lo notò; sapeva chi era, Luke Hemmings, quinto anno, uno dei quattro ragazzi più popolari del loro istituto. Anche il ragazzo si accorse di Wendy, si sedette ad uno dei tanti tavoli e l'osservò. Osservò le ciocche castano chiaro ricaderle sul viso, osservò la sua posizione impaurita, i suoi occhi color nocciola. Aveva sempre ammirato quella ragazza, per il suo coraggio e per la suo forza, perché nonostante fosse stata presa di mira per quasi 2 anni, si era sempre rialzata e aveva sempre affrontato tutto a testa alta. Wendy incastrò gli occhi nelle iridi blu di Luke e lui sostenne il suo sguardo, accennando un piccolo sorriso. Wendy si girò, credendo che non fosse per lei e quando vide che dietro di se non c'era nessuno, si voltò di nuovo verso il ragazzo che in quel momento aveva stampato sul viso un ghigno divertito. Proprio mentre anche lei stava per ricambiare il suo sorriso, il cellulare vibrò e la ragazza si voltò esasperata verso esso. Sicuramente erano altri insulti. Aprì Ask.fm è lesse ogni singolo commento a lei inviato.
Gli occhi le si inumidirono e si schiacciò il polso dove erano presenti tagli di varie grandezze, serrando gli occhi per non urlare dal dolore. Luke notò il dolore sul viso di lei e comprese che erano altri insulti. In quel momento, Wendy gli sembrò per la prima volta una ragazza indifesa e provò pena per lei, avrebbe voluto vedere almeno una volta un sorriso sul suo viso, non si meritava tutto questo, come nessun ragazzo si meritava di essere vittima di cyber bullismo e bullismo fisico. Luke provò a riavere il suo sguardo, ma gli occhi di Wendy erano fissi sullo schermo. Si chiese perché continuava a leggere quei commenti idioti, lo sapeva persino lui che erano falsi. Si alzò dal suo posto e si avvicinò alla ragazza, sedette di fianco a lei e le tolse il cellulare dalle mani, bloccando lo schermo. Wendy si girò verso il ragazzo e sobbalzò quando lo vide. Aveva paura, non voleva ricevere altri insulti o altri calci. Iniziò a torturarsi le piccole dita e abbassò il capo, preparandosi a quello che stava per farle. "Tranquilla, non voglio farti del male" sussurrò con voce roca Luke e Wendy alzò lo sguardo verso di lui, meravigliata. Nessuno l'aveva mai risparmiata, per nessun motivo. Il ragazzo le fece un sorriso rassicurante mentre Wendy corrugò la fronte. "Non sono venuto qui per trattarti male" sussurrò ancora. "E allora, p-perché sei qui?" balbettò con coraggio, maledicendosi per la voce flebile. "Non voglio vederti leggere quelle cazzate, ti fanno solo stare male" incastrò ancora una volta gli occhi blu nei suoi color nocciola, beandosi di quel rapporto innocente. "Tu non puoi capire" Wendy scosse la testa e abbassò lo sguardo. "Allora tu prova a farmi ragionare, basta che stia meglio" attirò la ragazza a se, poggiando l'indice sotto il suo mento e costringendola a guardarlo. "Provaci" disse semplicemente.
Fu quel giorno che le loro vite cambiarono, che Wendy incominciò a vivere e che Luke imparò a staccarsi dal passato e guardare il futuro insieme a una ragazza che ne aveva passate tante e che le aveva superate tutte.

Wherever you are ||Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora