"Immagino che te lo ricordi questo posto" chiese Luke alla mora. Eccome se Wendy lo ricordava, era il parco dove loro andavano sempre anche prima di mettersi insieme, dove parlavano della loro vita presente e di quella futura, dove ridevano e scherzavano come se fossero semplici ragazzini. Ogni volta che erano in quel parco, tutto ciò che li circondava diventava solo un lontano ricordo, perché in quel momento, a Luke e a Wendy non importava dei loro genitori, di Amanda, di Matt, a loro non importava di niente se non l'uno dell'altra.
"Certo" annuì la mora, accennando un piccolo sorriso al ragazzo; per quanto la rendesse felice essere in quel posto e tantomeno con Luke, non riusciva a non essere triste, anche se nemmeno lei ne sapeva il reale motivo.
I due ragazzi si sedettero appena sotto il solito albero, guardandosi negli occhi per dei minuti che parevano ore. Era come se entrambi necessitassero di quel contatto.
"Lasciamoci alle spalle tutto questo, Wendy" Luke fu il primo a parlare, ricevendosi un'occhiata confusa da parte della ragazza.
"Che intendi?" domandò.
"Dimentichiamoci di tutto questo che ci è successo, di Amanda, di Cameron, dei nostri genitori e di tutti gli intralci che hanno compromesso la nostra relazione. Torniamo ad essere solo io e te, i soliti Wendy e Luke a cui non fregava un cazzo del parere degli altri, che erano felici, a modo loro ma lo eravamo" il biondo afferra le mani della ragazza tra le sue, come se volesse pregarla di far in qualche modo avverare le poche parole che aveva detto.
Wendy inclinò il capo, iniziando a fissare le mani in quelle del biondo, ma non aveva il coraggio di guardarlo in quei meravigliosi occhi, non riusciva a immergersi ancora in quelle iridi blu che l'avrebbero fottuta. Perché era sempre così, lei li guardavo e loro la fottevano.
Luke sospirò, notando che la mora non dava proprio segni di cambiare idea, così decise di aprirsi, di raccontarle come si sentiva, cosa provava e cosa voleva, sperando che in qualche modo questo potesse aiutarlo a riconquistare la ragazza che amava.
"Queste settimane senza di te sono state un vero inferno. Non mangiavo, non parlavo, non uscivo di casa e tantomeno uscivo dalla mia camera. Rimanevo chiuso lì, a pensare quanto diavolo fossi stato coglione nell'averti perduta. Guardavo il soffitto e pensavo, passavo le ore a pensare. E sai a cosa pensavo?- ridacchiò leggermente quando la mora scosse la testa in segno di negazione - Pensavo a te, a quanto fossi riuscita a ipnotizzarmi con i tuoi occhi, con il tuo carattere in alcuni momenti davvero stressante, ma allo stesso tempo dolce e bisognoso. È solo quando ti ho persa e ti ho vista quel pomeriggio mentre cercavi di nasconderti, che ho capito cm quanto tu avessi bisogno di me. Ho sempre pensato che io avessi un fottutissimo bisogno dei tuoi abbracci, dei tuoi baci, delle tue carezze, ma poi, quando ti sei nascosta per sperare che non ti vedessi, ho capito che anche tu avevi bisogno di me almeno un po' di quanto ne avevo bisogno io. Dio Wendy, ti riconoscerei tra tutti e sette miliardi di persone nel mondo, e sempre ti sceglierò. Anche se mi offriranno una modella di Victoria's Secret con due tette grandi quanto dei pompelmi - e si portò le mani sul petto quasi a indicare la grandezza dei seni, facendo ridacchiare la mora - , io sceglierò sempre te-" stava per continuare, quando la mora lo fermò.
"Anche se non ho chissà quale seno e non sono nemmeno una modella? Anche se ti romperò i coglioni fino alla morte?"
"Anche se mi romperai i coglioni fino alla morte. È come se fosse un pacco due per uno. Dio Wendy, mi hai scombussolato la vita, e nel modo migliore che si potesse fare.
Non ho capito cosa avevo fin quando non ti ho persa. In questi giorni sono stato peggio di un cane abbandonato e speravo solo che qualcuno ti facesse capire che, merda io non ti avrei mai tradita! Sei davvero la cosa migliore che mi sia capitata! Non sarai perfetta, e fidati non lo sei, tutt'altro, ma cazzo a me basti così. A me basta vederti che la mia giornata migliora, mi basta ascoltare la tua voce che subito mi viene voglia di baciarti! Sarai anche una rompiscatole, testarda, impulsiva, lunatica, ma io amo fottutamente tutti questi tuoi difetti, perché senza essi, tu non esisti. Esisterebbe una Wendy troppo perfetta per i miei gusti.
Amo tutto di te, Wendy. E forse i difetti sono la cosa che più amo di te.
Se non l'avessi capito, ti amo troppo per lasciarti avere uno migliore di me, e fidati che io non sono proprio il massimo, sono troppo egoista per far sì che tu mi dimentichi perché già so che io non mi dimenticherò mai di te." senza che se ne accorgesse, dagli occhi della mora uscì qualche piccola lacrima, che fu subito raccolta dalle mani di Luke.Non credeva che il biondo potesse essersi legato così tanto a lei, come se le loro anime fossero state cucite insieme per non farsi lasciare, per non farli andare da due strade opposte.
"Ti amo anche io, Lukey" a sentire il nomignolo della mora, sul volto del ragazzo comparve un meraviglioso sorriso, catapultandosi direttamente sulle labbra di Wendy e stringendo il suo docile corpo tra le braccia.
Era inspiegabile decifrare l'amore che provava per quella ragazza, tanto meno la felicità che sentiva in quel momento. Avrebbe voluto rimanere così per tutto il tempo di questo modo, ma a dividerli fu uno stupido colpi di tosse.
Cameron's pov
Avevo seguito la mia ragazza e quell'imbecille fino al parco, mentre pensavo a perché lei preferisse lui a me.
Di certo non sarò il ragazzo più bello e simpatico di questo mondo, ma amavo con tutto il cuore Wendy e avrei tanto voluto che si dimenticasse per sempre di quel coglione.
Ma appena sentii le parole di Luke, allora capii che non era poi così tanto coglione. Amava davvero Wendy, e lui amava davvero Luke. Mentre io non ero nessuno per intralciare il loro rapporto.
Mi si gelò il sangue nelle vene quando i due si baciarono, e solo in quel momento capii, capii che il mio era puro egoismo, e che dovevo lasciarla andare. Perché Wendy non mi appartiene come io invece appartengo a lei. Wendy appartiene solo a Luke, e c'erano buone probabilità che fosse per sempre.
"Cameron" disse con voce tremante Wendy. Luke stranamente non parlò, sembrava quasi che sapesse che la mia era solo una battaglia persa.
Le sorrisi rassicurante, porgendole la mano che prese titubante e facendola alzare in piedi.
"Non mi devi alcuna spiegazione" la precedetti, con un sorriso forzato.
"So che lo ami, so che ti sei messa con me per dimenticarlo e so che io non posso e non potrò mai essere nessuno nella tua vita. Ma so che la cosa più giusta che possa fare, è lasciarti stare con Luke, e non intromettermi nella tua vita. Hai bisogno di essere felice, Wendy, e so che con me tu non lo sei. Non ti voglio imporre di stare con me, stai con lui, io non c'entro niente. E beh, se sei felice tu, in qualche modo lo sono anche io. Non tirerò fuori la stronzata del rimanere amici, sarebbe troppo difficile da sopportare" dissi tutto ciò davanti a Luke, che stranamente mi sorrise riconoscente.
"Grazie per aver capito, Cam" sono le ultime parole che sento da Wendy, prima di andare via e lasciarli soli, se pur col cuore spezzato.
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Wherever you are ||Luke Hemmings
FanfictionWendy Hudson, 18 anni, vittima di bullismo da quasi due, con un terribile passato alle spalle. Luke Hemmings, 19 anni, ultimo presunto anno di liceo, popolare, senza alcun pensiero negativo per la testa. Gli basteranno poche settimane per capire cos...