"Ti amo" sussurrò Luke, sulle labbra della mora. Erano ancora in acqua, con le leggere onde che si infrangevano contro i loro corpi seminudi. "Ti amo anch'io" disse in rimando lei, avvicinandosi poi alle labbra del biondo. Ansimò al contatto con il suo piercing freddo, ricomponendosi però quando il biondo strinse di più le braccia intorno ai suoi esili fianchi. A Wendy non importava più dei suoi tagli sulle cosce e sulle braccia, sapeva che Luke l'aveva notato e sapeva anche che non avrebbe detto nulla in riguardo, in fin dei conti, quella era la sua serata e sapeva che non doveva rovinargliela. Si staccarono per riprendere fiato, quando tutto ad un tratto Luke, con un sorriso malizioso stampato sulle labbra, disse un "Attenta" per poi afferrare la mora per i fianchi e buttandola in acqua, senza nemmeno farle trattenere il respiro. Uscì boccheggiando e incurvò le sopracciglia quando notò il biondo ridere a tal punto da tenersi la pancia. "Vuoi la guerra, Hemmings?" sorrise crudelmente Wendy, ma comunque con la voglia di scoppiare a ridere da un momento all'altro. "E guerra sia" continuò quando vide che Luke non rispose, buttandosi poi addosso a lui e facendo finire entrambi sott'acqua. "Hai tutto il trucco sbavato" ridacchiò Luke, poggiando poi una mano sulla guancia della ragazza e col pollice trascinare via il trucco restante. "Il tuo ciuffo invece è completamente bagnato. E afflosciato" rise la mora, continuando a bearsi del tenero tocco di Luke che le accarezzava la guancia. "Oh no!" disse allarmato lui, provando a sistemarsi il ciuffo e facendo ridere ancora di più la mora.
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"Ecco a te" parlò il biondo, dando in mano a Wendy un piccolo pacchettino. Le sue dita tremavano per l'impazienza; sapeva che il suo regalo non poteva essere come quello che Ronnie le aveva dato quello stesso giorno. "Luke, non dovevi-" iniziò ma il biondo non la fece finire. "Andiamo Wendy, prendi questo regalo e facciamola finita" rise contagiando anche la mora che allungò una mano e afferrando il pacchettino. Lo scartò, buttando la carta regalo sulla sabbia e alzando gli occhi al cielo quando il biondo sussurrò un "Incivile". Sgranò gli occhi e un sorriso si formò sul suo viso. "Oh mio dio Luke" sussurrò, rigirando tra le piccole dita il cd. "Sapevo che ti sarebbe piaciuto" ammise e ridacchiò nel vedere che Wendy non aveva notato i due cartoncini dentro al cd. "Aprilo" ordinò e Wendy obbedì, aprendolo con cautela. Urlò quando afferrò in mano i due biglietti. "I biglietti per il concerto dei Green Day!" disse con voce stridula e saltando al collo di Luke che ricambiò sorridendo. "Sono per domani, passo a prenderti alle otto" ammiccò, staccandosi poi dal suo abbraccio. "È il regalo migliore che abbia ricevuto oggi" disse e Luke sbuffò. "Andiamo, questo non può competere con la tua nuova auto e la collana di Pene" roteò gli occhi al cielo e ride, notando l'espressione buffa di Wendy. "Primo, Ronnie Payne, non Pene. Secondo, tu questo regalo l'hai fatto col cuore e lo apprezzo molto" ammise, stampando poi un bacio casto sulle sue labbra. Passarono il resto della serata abbracciati e ammirando le stelle, mentre Luke faceva una lezione di astronomia a Wendy. E lei lo ascoltava interessa, prestando attenzione ad ogni sua parola. Sicuramente, quello fu il compleanno migliore di tutta la sua vita.
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"E quello?" urlacchiò Ronnie, puntando il dito contro il sopracciglio della mora. "Bello vero?" chiese e la bionda annuì, ancora sorpresa. "Tua madre lo sa?" chiese poi e Wendy scosse la testa, ridacchiando. "No, mi ucciderebbe. E poi è troppo impegnata per ricordarsi che ha una figlia" alzò le spalle con nonchalance, avviandosi verso la rispettiva classe. "Non vorrei essere al tuo posto quando glielo dirai" scosse la testa in disappunto e Wendy scoppiò a ridere, tenendo stretto al petto il libro di algebra. "Ci vediamo dopo" disse, ancora ridacchiando, entrando poi nella aula. Sedette sulla seconda fila, contro la finestra che illuminava l'intera stanza. Erano presenti pochi alunni, poiché non era ancora suonata la campanella, ma alla mora non importava, per cui prese il suo diario personale, che diario proprio non era, casomai un quadernino di pelle con delle pagine scarabocchiate con i suoi pensieri. Iniziò a scrivere tutti i dettagli della sera prima, ripercorrendo mentalmente ogni singolo particolare e dettaglio. Continuò finché non suonò la fastidiosa campanella e non entrò il professore, iniziando già ad interrogare. Ancora qualche giorno. Pensò, riferendosi alle lezioni scolastiche. E poi, tre mesi di libertà. La lezione si svolse regolarmente, almeno fin quando Luke non spalancò la porta, col respiro pesante che ricopriva la stanza. Si vedeva che aveva corso. "Professore, può uscire un attimo Hudson? È urgente!" disse, procurando qualche mormorio da parte della classe e alcuni occhi puntati sulla mora. "D'accordo" disse non curante il professore, continuando a scrivere sulla lavagna. La mora si incamminò verso Luke, sentendo gli occhi bruciare degli alunni su di lei, quando poi il prof disse "Colin, all'interrogazione" distogliendo poi gli sguardi da lei, probabilmente notando il suo disagio, e procurando uno sbuffo da parte del ragazzo sfortunato. Ma allora non tutti i prof sono stronzi. "Dimmi Lucas" ammiccò Wendy, mollandolo un bacio sulle labbra del ragazzo. "Oh niente, avevo solo bisogno di vederti" ammise, strisciando poi il naso contro il suo. In quel momento, quel gesto fu la cosa più romantica che le fosse mai capitata. "Oh Lucas" sorrise lei, cingendogli poi le braccia intorno ai fianchi. "Smettila di chiamarmi col mio vero nome" alzò gli occhi al cielo, procurando una risata da entrambi.
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"Cosa diavolo è quel coso?!" sbraitò Moira, riferendosi al piercing di Wendy. Non ne hai mai visto uno? Voleva rispondere, ma non lo fece, abbassando semplicemente il capo. "Dimmi solo una cosa, c'entra Hemmings?" domandò ancora e la mora si morse il labbro, non rispondendo nemmeno a quella domanda. "Dammi le chiavi della tua macchina" ordinò. "E come faccio ad andare a scuola?" disse incredula Wendy, alzando di una ottava la voce. "C'è l'autobus. Ah e inoltre non puoi uscire da qui per la prossima settimana" disse poi, ottenendo un gridolino di esasperazione dalla mora. Non era certa che sua madre gliela avrebbe fatta passare liscia, l'unica sua certezza è che quella sera sarebbe andata a quel concerto con Luke, costi quel che costi.
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Capitolo corto, sorreh 😁
-romana
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Wherever you are ||Luke Hemmings
FanfictionWendy Hudson, 18 anni, vittima di bullismo da quasi due, con un terribile passato alle spalle. Luke Hemmings, 19 anni, ultimo presunto anno di liceo, popolare, senza alcun pensiero negativo per la testa. Gli basteranno poche settimane per capire cos...