Chapter thirty-five

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Wendy's pov

Stranamente, ne mia madre ne mio padre mi seguirono. Forse avevano finalmente capito che non ce la facevo più a stare ai loro subdoli giochetti.

Non si sparisce così da un giorno ad un altro, non si lascia una madre a crescere da sola una bambina, ne tantomeno si ricompare come se nulla fosse.

Stavo camminando con la testa china, guardavo solo i miei piedi muoversi per le strade di Londra.

Sapevo dove stavo andando. Era stato così impulsivo quel gesto, che appena uscii da casa mi diressi da lui.

Erano solo due giorni che non lo vedevo, ma mi mancava come l'aria. Se fossi rimasta ancora in quella casa, probabilmente sarei morta per la mancanza che provavo per lui, piuttosto che per il fatto che non potessi uscire.

Era tardi ormai, probabilmente era mezzanotte, o l'una, ma poco importava. Sapevo che Luke era sveglio, e sapevo che, come me, era rinchiuso in casa, senza alcuna via d'uscita. Avevo sentito mia madre parlarne con Alyson, quella mattina, e in quel momento mi sentii morire. Soffrii maggiormente per lui, che per me.

Appena fui sotto la sua finestra, afferrai un sassolino della ghiaia e lo tirai contro la sua finestra.

Niente.

Ne afferrai un altro e feci lo stesso procedimento.

Ancora niente.

Afferrai un terzo sassolino che non colpì la finestra, bensì la fronte di Luke, visto che non mi ero nemmeno accorta che l'aveva aperta.

"Cazzo, Wendy" imprecò sottovoce, portandosi la mano sulla fronte. Mi stupii che avesse avuto solo quella reazione.

"Aspetta un attimo. Wendy?!" lo disse con più enfasi, quando si rese conto che ero davvero davanti ai suoi occhi.

"Ciao Luke" ridacchiai e sul suo volto comparve un sorriso che partiva da un orecchio e arrivava all'altro.

Provai ad arrampicarmi, per quanto possibile, al muro di mattoni per arrivare finalmente in camera di Luke, e dopo essermi sbucciata un ginocchio, essermi quasi rotta un braccio per scavalcare ed essere finita addosso a Luke come un sacco di patate, finalmente mi ritrovai faccia a faccia col mio ragazzo.

"Oh Luke" gli sussurrai, avvolgendo poi le esili braccia intorno al suo collo.

Sentii le lunghe e affusolate dita afferrarmi per i fianchi, e poi il suo viso tra i capelli, mentre finalmente, si ricordava come era il mio odore e io il suo.

"Puzzi" lo dissi arricciando il naso, e lui scoppiò a ridere, lasciandomi poi un bacio sulle poche righe che si erano formate a causa del mio gesto, che subito si rilassarono.

"Mi sei mancato tanto" continuai, affondando il capo sul suo petto.

Eravamo ancora stesi sul pavimento della sua camera, avvinghiati l'uno all'altra, mentre ci sentivamo finalmente un'unica cosa, come le precedenti volte.

"Sei scappata?" mi chiese, probabilmente sapendo anche lui del fatto che tenevano anche me prigioniera.

Scossi la testa. "È tornato mio padre, Luke" era strano da dire. Insomma, avevo aspettato per anni il suo ritorno, ma adesso che successe, probabilmente avrei preferito che fosse rimasto lì dov'era.

Luke sgranò gli occhi, ma non disse niente, semplicemente mi lasciò un delicato bacio sulle labbra, come se volesse dire che c'era. Ed era così, lui c'era sempre per me, e se solo avesse potuto, ci sarebbe stato per tutta la vita.

Non parlammo molto quella notte, passammo il tempo ad abbracciarci, a baciarti, a dirci quanto ci amavamo e quanto ci eravamo mancati per quei due giorni.

"Scappiamo. Adesso è il momento di farlo, Wendy" disse tutt'a un tratto, quando ormai stava comparendo io sole.

Mi ricordai quando la prima volta, mi chiese di scappare con lui. Era un giorno di maggio, e ci eravamo appena conosciuti. Eravamo entrambi in un parco, il parco dove mio padre mi portava di continuo, quando ero piccola.

(capitolo 4, per chi avesse voglia di rileggerlo)

E Luke mi aveva chiesto di fuggire con lui. In quel momento non sapevo ancora niente di lui, e già mi fidavo ciecamente del biondo.

"Va bene" annuii, non saremmo rimasti con le mani in mano, senza fare niente dopo tutto quello che ci era successo.

Non avremmo dato quella soddisfazione stazione ai nostri genitori. O, almeno, era quello che speravamo e pensavamo.

"Ora è il momento che vada" dissi malinconica, ma non potevo tornare più tardi. I miei genitori di lì a poco si sarebbero svegliati, e io non potevo non farmi trovare già lì.

Luke annuì comprensivo, prima di stringermi ancora più forte tra le sue braccia.

"Ti amo, non dimenticarlo" sussurrò, lasciandomi un bacio passionale sulle labbra prima che scendessi con cautela dalla sua finestra e incamminarmi verso cosa, con all'orizzonte l'alba che sorgeva.

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Arrivata a casa, mi ricordai solo in quel momento che la sera prima non avevo preso le chiavi, e quindi ero rimasta chiusa fuori.

Suonai, non curante del fatto di poter svegliare qualcuno, visto che sapevo che mia madre era già sveglia perché doveva andare al lavoro.

"Buongiorno tesoro" fu mio padre ad aprirmi la porta, mente si stiracchiava e si stropicciava gli occhi, legandosi poi il cinturino della vestaglia intorno ai fianchi.

"Scusa se ti ho svegliata" dissi fredda, entrando poi e ritrovando mia madre in piedi ad aspettarmi con le braccia incrociate e uno sguardo omicida.

"Dove sei stata" non era proprio una domanda, era più che altro un'affermazione.

"A fare un giro" mi limito a rispondere. Non le avrei mai detto che avevo visto Luke, sarebbe andata su tutte le furie.

"Lo sai che non puoi uscire da qua" continuò.

"Avevo bisogno di prendere un po' d'aria" dissi con voce moderata. Ero troppo stanca per ribattere e controbattere.

"Spero che tu abbia preso abbastanza aria, visto che da oggi non uscirai più se non con me, con tuo padre e, se voglio, con Alyson" mi sorprese che mio padre non le abbia risposto contro, così mi girai verso di lui per chiedere conferma di quello che sospettavo.

"Tua madre ha ragione" e in quell'istante capii che mia madre gli aveva raccontato tutto, parola per parola, e anche lui era d'accordo con lei. Anche lui era d'accordo sul fatto di tenermi lontana dalla persona che amavo.

Non risposi a nessuno dei due, salii semplicemente le scale diretta in camera mia, per poi scoppiare in un lungo, pianto strozzato.

*s/a*
allora mi sento felice perché sono riuscita a fare il trailer per questa storiaaaa.. Anche se devo solo mettere la musica, purtroppo però con le app che ho usato, avendo un iPhone, ho bisogno delle canzoni su iTunes, e quindi mi devo anche scomodare a comprare la carta coi soldi per comprare la canzone che voglio usare.
Ma vabbè, per voi lo faccio :)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto 💓
All The Love
xRx🦄

Wherever you are ||Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora