Chapter thirty-two

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Wendy's pov

Liz e mia madre continuarono a piangere mentre io e Luke ci scambiavamo sguardi confusi, stanchi e per quanto fosse possibile, amorevoli.

In quel momento volevo solo stare tra le sue braccia, sentirlo mentre mi consolava. In fin dei conti, anche lui non sapeva di avere una sorella.

"Voi eravate troppo piccoli per ricordarcene. Ma Wendy, Alex ti voleva davvero tanto bene. Parlava sempre di te, di quanto fossi carina e del tuo futuro, di come di avrebbe difesa quando saresti stata adolescente, di quanto amore di avrebbe dato. E so che ti avrebbe difeso anche a costo della vita. Adesso siete cresciuti ormai, ed era giusto che lo sapeste. Almeno così capireste quanto per noi sia doloroso e che voi due non possiate stare insieme" sembrava così convinta delle sue parole, ma davvero avrebbe pensato che solo per sapevamo cosa fosse successo ai nostri fratelli ci saremmo lasciati? si sbagliava davvero di grosso.

"Se pensate che adesso che sappiamo tutto ci lasceremo, siete proprio fuori strada" disse Luke, quasi come se mi avesse letto nella mente.

"Non rendere le così più difficili di come siano già, Luke" lo riprese sua madre, incastrata tra le braccia del marito.

"Non ci lasceremo solo perché ora sappiamo cosa è successo. Anzi, forse questo è un modo per riallacciare i rapporti che avete perso e-" provai a parlare, ma quello che ricevetti fu solo un altro schiaffo da parte di mia madre.

"Andiamo via, Wendy" sputò il mio nome come se fosse la disgrazia maggiore che le fosse capitata.

"Magari fossi stata tu a morire piuttosto che tuo fratello" quelle parole mi ferirono più di una pugnalata nel cuore. Era davvero questo quello che mia madre pensava di me? A quanto pare si, e forse aveva anche ragione.

Non opposi resistenza come fece Luke invece. Ma quando fui in piedi, corsi dal mio ragazzo e mi rifugiai tra le sue braccia, sentendolo mentre mi stringeva a se.

Aspirai per quella che mi sembrava l'ultima volta il suo odore, sussurrandogli un 'ti amo' prima che mia madre mi staccasse violentemente da lui.

"Ti amo anche io!" lo sentii urlare, ma ero già fuori che piangevo sulla spalla di mia cugina.

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"Ah bene, sei sveglia" disse mia madre, irrompendo in camera mia.

Non avevo chiuso occhio per tutta la notte, Alyson era rimasta con me, mentre mi consolava e mi sussurrava frasi del tipo 'andrà tutto bene' o 'gli passerà'. Ma sapevamo entrambe che erano parole buttate al vento.

"Si, sono sveglia" sussurrai, poggiando la testa sulla spalla di Alyson.

"Dammi cellulare, computer o qualsiasi tipo di apparecchio elettronico" ordinò, ma in risposta la guardai in maniera strana.

Voleva davvero mettermi in punizione? Avevo diciotto anni, non poteva farlo davvero.

"Wendy, dammi quello che ti ho chiesto" disse di nuovo, ma scossi la testa confusa.

"Perché?" e la sentii ridere amaramente.

"Non ti permetterò di rivedere quell'Hemmings. Resterai relegata in questa casa fino all'inizio dell'ultimo anno. Non potrai parlare con nessuno, né col tuo ex fidanzatino né con quella Ronnie, che già so che c'entra in questa storia. Non parlerai con nessuno, per questo ti toglierò qualsiasi mezzo di comunicazione. Farò in modo che ti isolerai dal mondo esterno" dopo le sue parole, quasi la mia mascella cadeva sul pavimento.

Non poteva farmi questo, non poteva tenermi lontana dalla persona che amavo.

"Tu non puoi farlo!" urlai, scoppiando di nuovo a piangere e schizzando in piedi.

"Oh sì che posso. Finché sei sotto la mia custodia, io decido per te, Wendy" aveva un sorriso maligno sul viso, mentre tra le mani aveva una scatola vuota dove c'erano già i cellulari di casa, e dove presto ci sarebbe stata la mia rete di comunicazione col mio ragazzo.

Feci come mi chiese, infilai nella scatola telefono, computer, tablet, tutto ciò di elettronico che era presente nella mia stanza.

"Non uscirai da qui, se non con me. Anzi, ho intenzione di mettere sulle finestre quelle protezioni che si mettono per i bambini nelle scuole, così che tu non possa scappare. Ritirerò le tue chiavi e metterò una telecamera fuori al porticato, così potrò vedere chi entra, esce e a che ora ciò succede." terminò, passandomi freddamente un fazzoletto per asciugarmi le lacrime.

"Tu Alyson, ovviamente puoi uscire quando vuoi, quello che non puoi fare e portare fuori con te Wendy. E se proprio vuoi farlo, devi prima chiamarmi; ciò può succedere solo se volete andare a fare la spesa, o a comprare qualche vestito. Ma ti giuro che se vengo a sapere che l'hai fatta incontrare con Luke, o con qualcun altro, ti rispedisco immediatamente a Perth" mia cugina annuì velocemebte, ovviamente spaventata dall'idea di dover tornare in quella città.

"Ah quasi dimenticavo, ho cambiato scuola per te, Wendy. Così starai lontana da quell'Hemmings che, ovviamente si è fatto bocciare. E adesso, se volete scusarmi, ho da fare una telefonata ad un fabbro" rise e mi guardò minacciosamente, prima di uscire da quella porta.

"Mi dispiace tanto" sussurrò Alyson, anche lei con le lacrime agli occhi, seppure non avesse alcuna colpa.

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Luke's pov
"Non potete farlo!" urlai contro ai miei genitori, mentre camminavo avanti e indietro per la mia stanza.

Non mi sarei fatto relegare in quella casa, senza avere un contatto con Wendy.

Avrei sopportato che mi togliessero tutto, cellulare, computer, televisore, ma spere che non potevo più vedere la ragazza che amavo, mi uccideva letteralmente.

"Sì che possiamo, e fidati che quella ragazza è nella tua stessa situazione" disse mia madre, guardandomi con un'espressione che non trasmetteva emozioni.

Mi si gelò il sangue nelle vene quando nominò Wendy, ciò vuol dire che Moira l'aveva chiusa in casa, proprio come stavano facendo con me.

Probabilmente si erano addirittura messe d'accordo.

"Mi dispiace figliolo, ma è meglio per tutti se adesso ti dimentichi di quella ragazza" concluse mio padre, uscendo da camera mia e chiudendosi la porta alle spalle.

Sapere che Wendy in quel momento si sentiva come me, mi mozzò il fiato. Avrebbero potuto punire me, farmi quello che volevano, chiudermi in casa, togliermi tutto, ma lei dovevano lasciarla stare.

L'unica cosa che volevo fare era immaginarla tra le mie braccia, mentre la rassicuravo, mentre le sussurravo che sarebbe andato tutto bene. Avrei voluto sentire il suo profumo di vaniglia, vedere quegli occhi verdi che mi dimostravano l'amore che provava per me, giocare con i suoi lunghi capelli castani e baciarla, baciarla fin quando avrei smesso di respirare.

E mi addormentai così, tra le lacrime e i ricordi della ragazza che non avrei più stretto tra le mie braccia.

Wherever you are ||Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora