Chapter twenty-four part 1

426 18 5
                                    

2 settimane dopo
Wendy's pov

"Sono così felice che finalmente l'hai superata" sorrise Cameron, stringendo la mia mano nella sua.

Sforzai un sorriso. La verità è che non l'avevo affatto superata, ma non potevo continuare a vivere nel passato. Era il momento di cambiare pagina, di andare avanti e di dimenticarmi di Luke. Per quanto potesse essere possibile.

Cameron ricambiò il mio sorriso, anche se il suo era vero.

"Ho bisogno di chiederti una cosa" d'improvviso diventò nervoso, schiarendosi la voce e mordendosi poi il labbro inferiore.

Era ancora più carino quando era agitato.

Ma non era lui.

"Certo" gli risposi, stringendogli la mano per rassicurarlo.

"Voglio aiutarti ad andare avanti, Wendy. Se Hemmings non capisce quanto diavolo tu sia importante, non ti merita.." si schiarì nuovamente la voce. Mi ricordava tanto Ronnie in quel momento.

"E, per questo motivo, ti andrebbe di provarci?" quasi mi strozzai con la mia stessa saliva.

No, no, no e no. Non ero ancora pronta per ricominciare una storia nuova.

Io lo amavo ancora, e non mi sembrava giusto illudere inutilmente Cameron. Non se lo meritava.

"Cam, io-" non sapevo come concludere la frase, così lui riprese a parlare al posto mio.

"Wendy, ti prego. Non ce la faccio a vederti in questo stato; continui a piangere e a fare Dio solo sa che cosa! Non puoi continuare così e lo sai meglio di me. Hemmings resterà sempre lo stesso, non potrà cambiare. Ed è inutile che tu continui ad aspettarlo, o perlomeno ad attendere qualcosa che non arriverà mai e che anche tu sai che non potrà mai accadere. Ma Wendy, ti prometto che ti renderò la ragazza più felice della nostra scuola, del mondo, o almeno farò del mio meglio per riuscirci. E io mantengo sempre le promesse" lo disse con un luccichio nei suoi meravigliosi occhi nocciola, con una speranza che io potessi dire di sì.

Aveva perfettamente ragione, come biasimarlo. Ma la verità era che dovevo smetterla di pensare a quell'idiota e andare avanti per la mia strada.

"Proviamoci" risposi, accennando un lieve sorriso. Questa volta vero.

Sul volto di Cameron apparve un sorriso che arrivava da un orecchio all'altro, prima di poggiare le sue rosee labbra sulle mie, ancora leggermente screpolate.

Labbra che però non erano le sue.

•°•°•°•°•°•°•

Ero appena tornata a casa, dopo aver passato l'intera mattinata con Cameron.

Non sapevo se era giusto quello che avevo fatto, avevo agito d'impulso e temevo che da un momento all'altro avessi potuto cambiare idea.

Insomma, Cameron era un ragazzo d'oro, gentile, simpatico e senza tralasciare che fosse infinitamente attraente.

Ma lui non era Luke.
Non aveva i suoi meravigliosi capelli biondi, o quell'intrigante piercing nero sul labbro, o quelle grandi mani che riuscivano a nascondere le mie.

Ma cosa più importante, non aveva quegli incantevoli occhi azzurri, che ti facevano completamente sconnettere dal resto del mondo, suscitandoti brividi lungo la colonna vertebrale.

Quegli occhi che solo con uno sguardo riuscivano a farti dimenticare del mondo esterno, dei problemi, di tutto quello che avevi intorno.

Ma forse era un bene, tutta quella storia. Mia madre non mi avrebbe più fatto ramanzine sul fatto che gli Hudson e gli Hemmings non dovevano parlarsi, e addirittura frequentarsi.

Wherever you are ||Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora