Luke's pov
Non le risposi, non sapevo che altro dirle. Aveva pienamente ragione, ma in fondo io non ero cosciente, non ero in me!
Ma non mi sembrava il caso di dire "non è quello che pensi", non avrebbe avuto senso. È tutta una stronzata quella frase.
"Wendy, ti prego, lasciami spiegare-" parlai, ma lei mi bloccò.
"No Luke, non ci sono scuse.." disse, anche se sapevo che non aveva ancora terminato la frase.
"E non ha nemmeno più un senso adesso" lo disse con un filo di voce, come se queste parole le facessero male.
"Che..che intendi?" balbettai, non sapendo se volevo davvero sapere la risposta.
Lei sospirò e incrociò i miei occhi. Erano spenti, i suoi, interamente scuri e rossi, segno che poco prima aveva pianto. I suoi meravigliosi occhi.
"Adesso sto..sto con Cameron" potei sentire il mio cuore spezzarsi alle sue parole.
Smisi per un momento di respirare, mentre strinsi in due pugni le mani, tanto che le nocche divennero bianche.
Non potevo crederci che l'avevo persa, probabilmente per sempre.
"Mi dispiace" sussurrò dopo qualche secondo di silenzio, anche se lo disse con voce talmente bassa che pensai non volesse farmelo sentire.
Tirai un calcio contro la porta è un pugno contro il muro, noncurante delle nocche sbucciate. Fanculo!
Wendy sussultò, solo in quel momento mi ricordai che lei odiava gli sbalzi d'umore. Ma in quel momento non potevo farci niente.
Inspira. Espira.
"L'hai tolto" dissi, riferendomi al piercing che aveva sul sopracciglio. O almeno che aveva quando stavamo insieme. Stavamo. Faceva male dirlo, o anche solo pensarlo.
Si toccò il sopracciglio, facendo poi cadere le piccole mani lungo il suo corpo.
"Mia madre non lo approvava, e nemmeno io. Non mi sentivo a mio agio" disse con un filo di voce, torturandosi le dita.
Un'improvvisa rabbia mi pulsò nelle vene, spingendomi a dire una cosa che non pensavo veramente.
"Un po' di tempo fa, mi hai chiesto se posso aiutarti a cambiare. La mia risposta è no. Tu sei irrecuperabile, Wendy" e poi uscii da casa sua, senza degnarla di uno sguardo.
•°•°•°•°•°•°•°•
Wendy's pov
E poi, sparì. Restai allibita dal suo comportamento e mi infuriai ancora di più.
Come si permetteva di venire a casa mia, dopo avermi trattata in quel modo, pensare che l'avevo perdonato, incazzarsi e poi dirmi una cosa del genere??!
Eh no, non ero quello genere di ragazza che gliel'avrebbe fatta passare liscia. Scattai fuori casa, giusto in tempo per non farlo partire e urlargli contro.
"Sei solo un lurido, irrispettoso bastardo, sai?" gridai, puntandoli un dito contro e buttando il suo casco sul prato.
Mi guardò con occhi vuoti, lasciandosi urlare contro.
"Come diavolo puoi essere incazzato? Tu poi! Io non ho fatto nulla di male! Non ti ho mai tradito quando stavamo insieme, nemmeno li guardavo gli altri ragazzi! Poi tu ti scopi Amanda e pretendi pure che ti perdoni?! Eh no, imbecille! Non hai alcun diritto di essere infuriato, a differenza mia! Quindi tu adesso, scendi da quella merda e vieni a chiedermi scusa, sia per la scopata con quella, sia per quella sceneggiata che hai fatto trenta secondi fa a casa mia!" ero senza fiato quando terminai.
STAI LEGGENDO
Wherever you are ||Luke Hemmings
FanfictionWendy Hudson, 18 anni, vittima di bullismo da quasi due, con un terribile passato alle spalle. Luke Hemmings, 19 anni, ultimo presunto anno di liceo, popolare, senza alcun pensiero negativo per la testa. Gli basteranno poche settimane per capire cos...