Wendy's pov
"Alys?" chiamai mia cugina, entrando nella mia camera e trovandola intenta a sistemare le cose nel mio aka suo nuovo armadio.
"Se sei qui per parlare di quello che è successo prima, non ho intenzione di ascoltarti Wendy" ribatté lei completando il tutto con uno sbuffo.
"Non sono qui per questo, volevo solo chiederti scusa. E poi, questa è camera mia" provai a sdrammatizzare, ma tutto quello che ottenni fu un altro fastidioso sbuffo.
"Anche se non ho ancora capito il motivo del perché tu non voglia dirmelo" insistetti. Alyson smise finalmente di trafficare nell'armadio e si voltò verso di me, si sedette su quello che sarebbe stato il suo letto e picchiettò il posto vicino al suo per invitarmi a sedermi di fianco a lei.
Buon segno, pensai.
"Wendy, come devo spiegarti che non spetta a me dirtelo?" come non detto.
"Oh andiamo! Sai più cose tu del mio passato che io! Poi sono più che sicura che mia madre non mi dirà mai niente, tanto è il bene che mi vuole" mia cugina mi afferrò la mano e mi guardò con un'espressione triste.
"Tua madre ti vuole un bene dell'anima, soltanto che non te lo dimostra come dovrebbe"
"Davvero? E cosa fa per dimostrarmi tutto il suo bene?" provai a imitare la sua voce, irritata.
"Anche questa storia di quindici anni fa, non te l'ha detta per proteggerti. Non vuole che riaccada quello che successe, per colpa degli Hemmings, d'altronde" un'ombra di odio si impossessò dei suoi occhi, mentre io sbuffai.
"Non lo fa per proteggermi, Alyson. Lo fa solamente perché è un'egoista. E non pensavo che tu l'avresti difesa" mi giustificai; non avrei permesso anche a mia cugina di offendere la persona che amavo.
"Wendy, se tu solo sapessi, capiresti che non è colpa di tua madre. Lei ti vuole bene, e lo fa davvero per tenerti al sicuro" sospirò, ma io scossi la testa in segno di negazione.
"No Alyson, se mi avesse voluto davvero bene come dici tu, si sarebbe fatta in due per me, e avrebbe provato anche ad occupare il ruolo di mio padre che se ne è andato sedici fottuti anni fa" non parlavo mai di mio padre in presenza di qualcuno, me lo tenevo sempre per me e soffrivo la sua assenza senza mai farlo vedere a nessuno, ma in quel momento mia cugina non poteva difendere mia madre che in quegli anni non si era mai occupata di me, a volte si dimenticava addirittura di prepararmi la cena e io andavo a dormire con solo un panino al burro di arachidi nello stomaco. Una donna così non può essere considerata una madre che ti vuole bene.
Alyson si irrigidì subito quando nominai mio padre e iniziò a grattarsi il capo, come se sapesse qualcosa e non volesse dirmelo.
"Alys? Sai qualcosa di mio padre?" chiesi e lei subito scosse il capo. Si, mi sta mentendo.
"Alys?" la richiamai, ma mia cugina si mise in piedi e uscì da camera mia, non prima di urlarmi "Non ne so assolutamente niente!".
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"Allora?" guardai maliziosamente Ronnie per sapere se la sua uscita con quel Nash fosse andata per il meglio.
"Mh, bene direi, a parte per il fatto che Nash mi ha portato al bar dove lavora Harry, sai quello di quando la sera prima degli esami sono uscita con Ashton e ho incontrato lui, che ci ha provato sfacciatamente con me e, giustamente, Nash si è infuriato e mi ha trascinata via dal locale e mi ha riportata a casa. Quindi no, è andata uno schifo per colpa di Harry!" urlò disperata la mia amica, poggiando poi il capo sulla mia spalla.
Ridacchiai e le accarezzai i lunghi capelli biondi, provando a confortarla, con scarsi risultati.
"Sei agitata?" chiese con la faccia sulla mia spalla.
"Per cosa?"
"Per la cena di stasera con Lue e i suoi genitori, ricordi? Stamattina mi hai tempestata di messaggi per quanto diavolo fossi felice di 'passare questa serata col tuo fantastico ragazzo' " disse, provando a imitare la mia voce.
Oh no.
"Aspetta, me ne sono fottutamente dimenticata!" mi alzai in piedi urlando e iniziai a cercare un vestito carino nell'armadio" dio perché non ho fottutamente nessun vestito decente!
"Che ore sono?"
"Le 6:39" cazzo, cazzo,cazzo.
"Ronnie ti prego, aiutami" supplicai la mia amica, congiungendo le mani in segno di preghiera.
"Allora facciamo così, io scelgo il vestito e tu intanto vatti a fare una doccia, muoviti!" feci come disse Ronnie e mi infilai sotto l'acqua.
Finì per scegliere un abito azzurro che arrivava appena sopra il ginocchio, più attillato sui fianchi ma che sembrava avesse la maglietta sblusata mentre scendeva morbido sulle cosce, scarpe con un tacco non molto alto e nere e capelli acconciati al naturale.
Non mi importava presentarmi stupenda gli occhi dei genitori del mio ragazzo, io ero così, e così avrei voluto che mi accettassero.
Ronnie completò il tutto con eye-liner, mascara, correttore, ombretto color carne è un rossetto roseo.
"Lasciatelo dire, sei stupenda" mi elogiò Alyson, entrando nella mia camera e sorridendomi.
Ricambiai il suo sorriso.
"Ronnie, puoi lasciarci sole un attimo, per favore?" le chiese, mentre la mia amica annuì e ci lasciò sole, non prima di aver salutato mia cugina.
"Grazie, comunque" dissi.
"Volevo solo dirti che beh io non sono nessuno per dirti che tu e Luke non potete stare insieme, e neanche i vostri genitori possono impedirvelo. Se vi amate, è giusto così, non dovete aver paura di mostrarvi per quello che siete. Poi volevo scusarmi, certamente non posso dirvi cosa è successo, perché come ho già detto non spetta a me farlo, ma sono sicura che i vostri genitori non faranno una piega, quando glielo chiederete. Avete tutto il diritto di saperlo" per tutto il discorso, mi tenne le mani, poi sentii suonare al campanello segno che Luke era arrivato, e Alyson mi lasciò un bacio sulla guancia prima di sparire.
Chissà come mai ha cambiato idea, pensai.
Scesi le scale il più velocemente possibile per aprire la porta al mio ragazzo con un gran sorriso sulle labbra.
"Possiamo andare, signorina?" mi disse, non dopo di avermi fatto una miriade di complimenti su 'quanto fossi bella', per poi incamminarci verso casa sua.
*s/a*
ho aggiornato due giorni di seguito, dovreste amarmi.
Spoiler: il prossimo capitolo cambierà un po' di cosette.
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Wherever you are ||Luke Hemmings
FanfictionWendy Hudson, 18 anni, vittima di bullismo da quasi due, con un terribile passato alle spalle. Luke Hemmings, 19 anni, ultimo presunto anno di liceo, popolare, senza alcun pensiero negativo per la testa. Gli basteranno poche settimane per capire cos...