Pov. Emily
Finalmente era finita quella terribile giornata e potevo andare a letto a riposarmi e dimenticare il brutto assalto, in quello precedente era stato come se avessi visto tutto da fuori, come se io non fossi stata lì, d'altronde c'erano molti più ragazzi rispetto ad oggi e così per fortuna nessuno si prese il disturbo di uccidermi, ma oggi...oggi ho finalmente compreso la paura che avevano gli occhi di quelli che avevo visto e credetemi, immaginarlo è molto diverso dal viverlo, inoltre sono convinta che nel mio caso sia ancora più devastante perché sono stata salvata quindi ricordo tutto quello che è successo, non è finita lì...ed ora è come se mi aspettassi che qualcuno venga da me.
Dopo tanti anni, prima di andare a dormire, controllai come facevo da piccola se c'era qualcuno dentro l'armadio o sotto il letto, tanto per sicurezza. Essendomi accertata che era tutto sicuro finalmente mi misi sotto le coperte.
** **
L'unica cosa che riuscivo a vedere erano cadaveri, fiamme, il cielo era scuro anche a causa delle varie polveri che si erano sparse nell'aria.
Questo fu lo scenario che mi trovai di fronte una volta uscita da scuola; gettai lo zaino in un angolo perché mi rallentava ed iniziai a correre verso casa mia.
Possibile che fosse successo tutto questo nell'arco di poche ore? Effettivamente tutto può cambiare nell'arco di un secondo, in quel secondo potresti diventare sia la persona più felice della terra che quella più triste.
Io volevo solamente correre più velocemente cercando di ignorare i volti sconvolti delle diverse persone, dei miei vicini, dei miei amici, regnava la devastazione nel nostro piccolo quartiere.
Arrivata davanti casa mia fui stupita dal non trovarla distrutta, entrai velocemente alla ricerca dei miei genitori e di mia sorella ma non trovai nessuno.
Mi misi in un angolo della cucina cercando di rimanere lucida e capire cosa fare, poi alzai lo sguardo e notai nella parete di fronte a me un biglietto con scritto: "Non li rivedrai mai più e se vuoi vieni a riprenderteli –Matt"
Notai una sorta di marchio fatto di sangue ed a quel punto urlai con tutta la mia forza, uno di quegli urli striduli, forti, misto di rabbia e disperazione.
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Mi svegliai di soprassalto terrorizzata e felice che tutto quello era stato solamente un sogno, frutto della mia fantasia, in una parola: Irreale.
Decisi di alzarmi ed andai a cercare il bigliettino di Christine sulla scrivania, iniziai a rileggerlo, ancora ed ancora; ritornai a letto tenendo stretto nelle mani il foglietto, pensando a come mi sarei sentita se veramente fosse successo qualcosa alla mia famiglia, io non potrei fare nulla nemmeno volendo, non ne ho né le capacità né la forza.
A quel punto iniziai a pensare veramente di entrare in accademia, entrando lì avrei sicuramente più possibilità di aiutare le persone a me care, ora come ora non potrei fare nulla, letteralmente nulla.
Mi riaddormentai consapevole di dover prendere una decisione alla svelta e ne avrei avuto tutto il tempo, dopo quello che era successo e dopo il sogno che avevo appena fatto andare a scuola era l'ultimo dei miei pensieri.
*A scuola*
Pov. Constance
Emily non era ancora venuta oggi e dubitavo che lo facesse, oramai era la terza ora e per quelle che erano le norme dell'istituto non avrebbe potuto farlo nemmeno volendo.
Era un imprevisto bello e buono così dovetti fare l'ultima cosa che avrei voluto: chiamare Jhonatan
'Sì?' Rispose con la solita aria di superiorità e con il classico tono che ti vuol dire "Mi stai disturbando"
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Pivar995 -Predatori
Ma cà rồngCosa faresti se ti trovassi a sbattere contro l'oscurità durante una corsa? Torneresti indietro oppure avanzeresti entrando nel buio? Emily non ebbe la possibilità di prendere una scelta dal momento in cui l'oscurità stessa decise di andare verso di...