Capitolo 8

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POV. EMILY

"Benvenuta presso la sede ACCP, ossia "Accademia di combattimento contro Pivar" " Disse Christine alzando le mani in modo teatrale.

Rimasi stupefatta per il luogo nel quale ero appena entrata, tutte le pareti erano colorate di grigio, color metallo in realtà, era tutto molto scintillante ed a rendere ancora più chiara l'atmosfera erano le forti luci bianche che si trovavano praticamente ovunque. Mi sembrava di trovarmi dentro una lattina di Coca cola dato che l'interno sarebbe stato molto simile ad essa se non fosse stato per quelle luci accecanti. L'ambiente era così particolare, molto tecnologico bisognava ammetterlo, solo che in alcuni momenti mi sembrava di trovarmi in una navicella spaziale. Lo spazio era ampio e si estendeva come se fosse un enorme e largo corridoio, ai lati delle pareti c'erano diverse porte, centinaia in realtà; ecco perché più tempo passava più mi convincevo che quella fosse un'enorme lattina, la forma era la stessa data anche la struttura a semicerchio del tetto.

 C'era una gran confusione e tutte le persone che si aggiravano nel grande spazio andavano contro l'arredamento chiarissimo indossando delle uniformi nere, ovviamente non mi stupii del fatto che non fossero gonne e calzettoni nel caso delle ragazze; i maschi indossavano vari modelli di pantaloni o tute nere con maglie a canottiera o mezza manica del medesimo colore, le ragazze invece risultavano incredibilmente "sexy" ai miei occhi, dato l'abbigliamento curato ed adatto al movimento fisico: tutte si aggiravano indossando o pantaloni dal taglio classico nel caso in cui si andasse a fare lezione di teoria (nelle aule) con magliette di diversi stili ma sempre e rigorosamente nere, per quelle che invece si concentravano sulla pratica l'abbigliamento era molto più accattivante, jeans elasticizzati neri con canottiere o magliette sempre di diversi modelli nere, la cosa che colse particolarmente la mia attenzione furono le scarpe, stivali con il tacco che arrivavano fin sopra il ginocchio. Tutti sembravano molto belli grazie anche la forma fisica mantenuta bene grazie ad i vari esercizi, questo mi portò a pensare a me facendomi sentire un po a disagio data la mia forma non slanciata e tozza.

Ad interrompere la mia perlustrazione mentale fu il ragazzo sorridente che si avvicinava sempre di più a me; non potevo credere ai miei occhi: si trattava di Louis, il fratello minore di Christine. Era di un anno più piccolo di noi e quando andavamo alle elementari eravamo una coppietta. Era diventato un bel ragazzo, muscoloso e molto più alto rispetto agli altri normali sedicenni, l'unica cosa che lasciava intravedere la sua giovane età era il viso, gli occhi marroni luccicavano e le sue fossette erano molto evidenti vicino al suo sorriso.

"No" Dissi io a bassa voce verso Chris

"Eh, già" Rispose lei per conferma

"Il marmocchio" urlai correndo verso di lui

"Hey tortura, mi ero liberato di te da poco ed ora sei venuta qui?" Disse con fare scherzoso alzandomi in aria e chiudendomi in un forte abbraccio, ero sorpresa del fatto che nonostante il mio peso lui fosse riuscito a sollevarmi con estrema facilità.

"Diventiamo più forti ,eh?" 

"Molto" Disse piegando il braccio per fare vedere i suoi bicipiti

"Si Si piccioncini, staccatevi, la tua lezione per novellini inizierà fra mezz'ora e tu devi andarti a preparare. Oggi teoria e pratica contemporaneamente." Canticchiò in una cantilena Christine.

"Hai ragione Chris ma sai benissimo che l'affetto che provo nei confronti di tuo fratello è molto diverso rispetto a quello a cui ti riferivi prima" Risposi prontamente io, Louis era da molto tempo il mio migliore amico, quei due erano la mia secondo famiglia.

"Ciao Emily, ci vediamo presto" Disse Louis avviandosi verso l'esterno dell'edificio dopo che io ricambiai il saluto.

"Dove sta andando?" 

Pivar995 -PredatoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora