Capitolo 30

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Pov. Jhonatan

Ore 17:45

Era la prima volta che non avevo il controllo, né su di me, né sugli altri, né sulla situazione; per la prima volta non ero sicuro di cosa dover fare, e per me era strano.

Che Emily fosse una ragazza particolare lo sapevo, ma credo sia inutile nascondere il mio stupore in quanto non avrei mai creduto potesse arrivare a compiere dei colpi di testa come quelli di quest'ultimo periodo, tra mio fratello, il lancio dal balcone, Elisabeth ed ora questo non sapevo più chi avessi davanti.

Contro chi stavo lottando? Gli altri o lei?

Alle volte mi chiedo se sia stato un errore farla entrare nella mia vita, sono andato contro tutti, anche contro me stesso per lei, tutt'ora non riuscirei a trovare una ragione valida per continuare come prima se non il fatto che dopo averla vista ho iniziato a sentirmi finalmente vivo.

Per quanto possa sembrare assurdo, nonostante le mie innumerevoli e diverse vite, non credo di aver mai realmente compreso il valore dell'esistenza, ma lei ci è riuscita, mi ha confuso, mi ha tormentato e rigenerato senza neppure saperlo.

Il punto è che le cose belle prima o poi finiscono, e questi ultimi giorni ne sono stati la prova. Ogni volta che ho pensato di allontanarla, o cacciarla vedevo come la fine di una corsa, di uno dei tanti aneddoti di questi anni, i quali prima o poi bisogna lasciare andare per poi rimanere a custodire solo dei ricordi, che non sono nient'altro se non l'essenza stessa della nostra vita, ma.....ogni singola volta, ripensare ai suoi occhi, alla sua energia ed alla sua straordinaria forza mi faceva ricredere.

"DEVO AVERNE ANCORA!" Urlò con forza Elisabeth.

Quella voce mi scosse dalle mie riflessioni.

Vidi Elisabeth famelica e totalmente cosparsa di sangue ed io non ero da meno, guardai parte del mio riflesso sul tagliacarte usato da Emily che si trovava ai miei piedi, eravamo dei mostri, delle belve.

"Non puoi." Risposi convinto.

"Se la ucciderò tutto tornerà esattamente come prima, non ci saranno più situazioni di questo tipo e farò un favore a tutti." Dibattè lanciandomi contro un coltello.

Infastidito mi tolsi indifferente il coltello che aveva colpito la parte bassa del mio torace ed avanzai verso di lei.

Volevo che la mia vita tornasse in ordine e l'unico modo per farlo era iniziare ad eliminare i problemi e gli ostacoli, e la lista iniziava proprio con Elisabeth.

La guardai con occhi infuocati ed in un istante fui su di lei, le presi un braccio e glielo ruppi in decine di pezzi, feci la stessa cosa con la gamba ed il collo.

Un urlo venne liberato dalla sua bocca, seguito subito dopo da una fragorosa risata, la guardai in faccia, le usciva sangue dal naso, dalla bocca, era mal ridotta ma nonostante tutto continuava a ridere di gusto.

"Ultime parole?" Sibilai rabbioso, tenendola sollevata per il collo contro la parete.

"E'-e' stato u-un piacere" -si fermò un attimo per tossire sangue- "avvelenare Emily." Iniziò a muovere lentamente la bocca in un sorriso sinistro.

Ancora una volta oggi rimasi senza parole, del tutto inerme prima che un grande odio s'impossessasse di me.

"Cosa stai dicendo?" Affermai piegando la testa, mi sentivo e vedevo tanto nei panni di un pazzo.

"L'ordine di avvelenare Emily è stato il mio, è partito tutto da me."-disse velocemente con voce tremante - "Ho collaborato con una ragazza che entrambi conoscete molto bene, Christine. E' stato tremendamente facile. Non puoi capire la delusione che ho provato al ballo nel vederla quasi in salute grazie ad i tuoi intrugli. Che giostra la vita, ieri a te... ed oggi a me."

Pivar995 -PredatoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora