Pov. Emily
Mi alzai di colpo, ancora con la pelle d'oca a causa delle sue parole, allontanandomi il più possibile ed andando verso il muro che si trovava nella direzione opposta rispetto a lui, rimasi appoggiata lì, mi sentii circondata dal rosso, nel pavimento regnava il mio sangue sparso ovunque, Jhonatan ne era macchiato ed anche io; istintivamente misi la mano nel collo tentando di bloccare quel poco di sangue che ancora continuava a colare.
Mi sentivo sempre più debole, stavo tremando dalla paura, ero terrorizzata, mi sentivo il collo pulsare, il dolore era così forte che mi sembrava quasi che non ci fosse, so che sembra strano, in teoria sapevo di essere ferita, di stare sanguinando, di non stare bene ed anche di soffrire molto ma allo stesso tempo era come se non sentissi nulla, avevo così tante cose in testa che forse avevo annullato la funzione del cervello che era collegata al dolore fisico, in pratica non provavo niente, e le uniche fonti di rumore che mi erano chiare, in quella stanza, erano i battiti del mio cuore.
Lo vidi avvicinarsi, con la sua solita camminata spavalda, con i suoi passi sicuri e fermi che andavano a tempo con i miei battiti, "tum,tum,tum", battito-passo, battito-passo, avrei voluto che mi si fermasse il cuore cosicché anche lui si sarebbe fermato, lontano da me.
Sentii cedere le mie gambe, non so se per paura o per il troppo dolore, nel preciso istante in cui lui arrivò ad un passo da me, ancora una volta mi sorresse prendendomi da sotto le braccia e facendomi rimettere in piedi, appoggiata al muro, come prima, questa volta lui rimase davanti a me, eravamo vicinissimi: mise entrambe le braccia sopra il muro ai lati della mia figura, come per circondarmi, sentivo il suo respiro spostarmi leggermente i capelli , data la sua statura non potevamo stare faccia a faccia e come se mi avesse sentita si abbassò fino ad arrivare alla mia altezza, si avvicinò ancora di più tanto che riuscivamo a toccarci i nasi, i nostri respiri si scontravano e ,solo a quel punto, dopo aver tenuto gli occhi bassi per tutto il tempo, alzai lo sguardo verso di lui, i suoi occhi erano blu, quasi viola (questa volta), non sbatteva mai le palpebre, mi guardava come se mi stesse ferendo con la sola potenza delle sue iridi, con la loro profondità, riuscivano benissimo a mettermi a disagio, in seguito si allontanò di nuovo di pochi centimetri e finalmente parlò.
"Sei una stupida, come previsto non mi posso fidare di nessuno."
Esclamò con tono estremamente distaccato, tanto da sembrare un robot. Abbassai lo sguardo di nuovo, mi sentivo come una bambina che era stata appena rimproverata dai genitori, il che era molto ingiusto, io stavo facendo la cosa più corretta, stavo dando la libertà ad un'innocente che non c'entrava nulla.
"Ancora ho dei problemi a gestire la rabbia, purtroppo questo è uno dei lati che la mia trasformazione ha peggiorato" -rise ironicamente- "Perché non mi aiuti a calmarmi un po'..?" Sussurrò prima di riprendere ad avvicinarsi con fare a dir poco sinistro.
"Jhonatan cosa...smettila!" Dissi correndo dall'altra parte della stanza anche se ovviamente, me lo ritrovai davanti subito dopo.
"Sai..è più divertente se scappi, urli o cose simili..."-Disse prima di prendermi in braccio e mettermi sul suo letto, si mise a cavalcioni su di me e mi bloccò nuovamente i polsi- "Ma è più divertente se ho IO il controllo..." Mi sussurrò all'orecchio.
"Qualunque cosa ti sia presa, calmati...calmati e parliamo come abbiamo sempre fatto."
"Non puoi parlarmi "di sempre" se questo "sempre" non c'è mai stato, lo capisci questo?"
Continuò ad urlarmi contro stringendo ancora di più la presa sui miei polsi, già...era ancora sopra di me.
"Hai ragione, non possiamo parlare di sempre ma possiamo parlare di ieri, di oggi, di queste due giornate che io ho passato interamente con te, due giornate in cui ho parlato solo con te e tu con me.."
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Pivar995 -Predatori
VampireCosa faresti se ti trovassi a sbattere contro l'oscurità durante una corsa? Torneresti indietro oppure avanzeresti entrando nel buio? Emily non ebbe la possibilità di prendere una scelta dal momento in cui l'oscurità stessa decise di andare verso di...