Pov. Emily
"Siamo in guerra.."
"E quindi?"
Disse avanzando verso di me, ci ritrovammo faccia a faccia, era impossibile non notare il divertimento nei suoi occhi, subito dopo prese un coltellino d'argento dalla sua tasca per poi allungare il braccio verso di me porgendomelo.
"Colpiscimi, vediamo cosa sei in grado di fare" Continuò lui, io afferrai il coltellino dalla parte del manico e ritornai a guardarlo.
"Cosa c'è?" -mi chiese- "Perché mi guardi così?"
"Non capisco, dove vuoi arrivare?"
"Tu stessa hai detto che siamo in guerra, io ti sto solo dando un leggero vantaggio, ti ho dato un coltellino per colpirmi e sono qui, fermo davanti a te, usalo."
A quel punto iniziai a prendere la mira scegliendo accuratamente il punto da colpire, quando decisi il mio obbiettivo notai di essere sotto lo sguardo attento non solo dei ragazzi dietro a Jhonatan ma anche di molti altri vampiri che ci avevano accerchiati per godersi lo spettacolo; cercai di concentrarmi e lanciai il coltellino mancando il soggetto del tutto, la mia arma non cadde per terra perché l'afferrò al volo Matt che la ridiede al suo capo.
"Ritenta." -Disse ridendo- "Magari puntando su di me." Così lanciò il coltellino a velocità nella mia direzione, mi sfiorò incastrandosi nella parete a pochi millimetri di distanza dalla mia spalla, lanciai un sospiro di sollievo per non essere stata colpita ripensando alla forza con la quale lanciò il coltellino, tanto da essere riuscito a sgretolare il muro spesso.
A quel punto senza pensare a nulla presi il coltello e lo lanciai con forza verso di lui con fare di rimando e con mia grande sorpresa lo colpii nel torace.
"Niente male, serve solo un po' più di pratica." Disse estraendoselo velocemente per poi gettarlo a terra.
"Era d'argento, in questo momento dovresti avere un buco al posto dello stomaco!"
"E' vero, avrei dovuto averlo."
A distogliere la mia attenzione dalla conversazione fu un urlo seguito dalle grida di una voce che io conoscevo benissimo, così spostai lo sguardo in direzione di quelle voci e vidi Louis a terra, sperai vivamente che fosse privo di sensi e non in condizioni più gravi perché...sembrava morto, in seguito vidi Chris piangere al suo fianco con le mani sporche di sangue.
"Tornate tutti a combattere." Ordinò Jhonatan alla folla di vampiri che si era creata intorno a noi e che si dileguò velocemente, ci scambiammo un'altra occhiata prima che io iniziassi a correre verso i miei amici e lui verso altri cacciatori, feriva persone come se fosse una passeggiata, si poteva dire che aveva classe, classe nell'uccidere.
"Cos'è successo?" Chiesi pensierosa a Christine.
"E' stato Matt, lui...lui voleva farmela pagare per quella volta nella scuola in cui ti ho salvata da lui.." Rispose singhiozzando.
"Lui non..non è..vero?"
"No, non è morto, anzi sì, non lo so. Emily, Matt lo ha morso."
"Andate nel bar e chiudetevi lì, non vi potrà fare del male nessuno." Dissi cercando di non sembrare troppo sconcertata per dare sostegno alla mia amica.
"Vieni anche tu con noi!" Mi supplicò.
"La mia presenza è molto più utile qui, devo cercare qualcuno da mandarvi in aiuto."
La mia amica annuì con gli occhi lucidi trascinando per i piedi il fratello, con grande velocità, verso il bar mentre io iniziai a chiamare disperatamente Ludvig, sperando che fosse nelle vicinanze e che mi sentisse. Ad un certo punto sentii la sua voce verso la parte finale del corridoio, continuai a chiamarlo andando verso la direzione della sua voce ma d'improvviso caddi a terra dato che qualcuno mi aveva afferrata per i piedi, non esitai a prendere la padella ed a colpire vivamente la ragazza che aveva appena tentato di attaccarmi. Riuscii ad intravedere finalmente Ludvig in compagnia di quella figura che stava diventato sempre più presente in questa storia, Jhonatan; quei due stavano combattendo e Ludvig era in chiara difficoltà.
"Fermo!" Urlai quando vidi Jhonatan colpire la gamba di Ludvig ma non servì a nulla, arrivai ugualmente in ritardo. Ludvig era seduto a terra impegnato a tentare di limitare i danni della ferita essendosi accertato della mia presenza.
In quell'esatto istante iniziammo a combattere, io e Jhonatan, lui armato della sua forza ed io della mia padella. Iniziò a correre intorno a me con la "Sua velocità soprannaturale" facendomi girare la testa, così io in risposta sferrai dei colpi in direzioni improbabili con la padella tentando anche solo minimamente di stordirlo, continuammo a scambiarci pugni e calci nonostante lui non mi procurasse del vero e proprio dolore, si stava trattenendo e non era difficile da capire dal momento in cui se avesse voluto io sarei già morta ai suoi piedi, lui voleva questo, lui voleva giocare.
"Sei stanca?" Chiese di colpo.
"Sono stanca di questo, di te."
"Bene, vuoi vedere veramente cosa potrei fare se volessi?"
Avanzò minacciosamente verso di me per poi darmi un calcio nello stomaco, finii a terra agonizzante per il forte colpo, sentivo il respiro venirmi meno, non riuscii nemmeno a capire cosa stessi provando perché lui non mi dava il tempo di assimilare le diverse sensazioni, i vari dolori perchè lui faceva subito qualcos'altro, infatti mi tirò su prendendomi per i capelli, lanciai un urlo per la foga con la quale fece quel gesto, sempre tirandomi per i capelli mi spinse contro il suo petto facendomi inarcare il collo verso di lui; capii che stava ricreando i gesti del sogno ed una lacrima scese sulla mia guancia scendendo fino al collo e continuando a creare una scia bagnata.
"Sei entrato nel mio sogno." Dissi con voce spezzata.
"Non sono entrato, sono stato io il tuo sogno."
"Mi hai uccisa." Dissi lentamente e con un tono di voce che diventava sempre più freddo e distaccato, per quanto ci riuscissi.
"Quello che avevi creduto fossi io, quel ragazzo divertente con il quale parlavi di shampii -Si bloccò un attimo a ridere per il ricordo- non è il vero me, io sono questo; tu volevi uscire ed io ti ho accontentato." Disse con fare sinistro.
"Uccidimi veramente allora, hai l'occasione di farlo, sono qui, ferma davanti a te." Trovavo quasi ironico il fatto che spesso mi si presentava l'occasione di ripetere le stesse cose che lui diceva a me sfruttandole a mio vantaggio nelle diverse situazioni.
"No.."
"Perché?" Chiesi con rabbia.
"Perché poi non sarebbe più divertente.."
Mi sussurrò all'orecchio allentando la presa dei miei capelli come per darmi una sorta di segnale, come se mi stesse avvisando che se avessi voluto sarei potuta correre via, io approfittai di quell'occasione per allontanarmi anche se prima di essere troppo lontana sentii la sua voce dirmi: "A presto."
Iniziai a correre verso Ludvig con l'intenzione di portarlo nel bar dagli altri ma una strana sensazione invase tutto il mio corpo, mi girava la testa, iniziai a vedere sfocato, sentivo i rumori come se fossero stati a rallentatore e caddi a terra, mi toccai lo stomaco, punto dal quale arrivava il fastidio più pungente, sentii nella mia mano una sostanza densa e capii subito che era sangue, cercai di mettere a fuoco la situazione il più possibile e finalmente capii: ero stata colpita.
Notai parecchi sguardi su di me e diversi esseri girarmi attorno, di sicuro l'odore del sangue della mia profonda ferita avrà catturato l'attenzione e l'interesse di molti di quei mostri.
Tutti si bloccarono quando qualcuno venne dietro di me e mi prese in grembo.
"E' profonda!" Sentii dire a quella voce.
"Hey, rimani con me" Disse di nuovo.
"Ho freddo.." Mi limitai a dire, avevo lo sguardo perso, in realtà io mi sentivo persa.
"Alla fine hai trovato un colore al quale associarmi?" Disse quella voce in modo sicuro, come se volesse darmi delle piccole certezze, come se si aspettasse una risposta da parte mia, ed a quel punto capii, capii che era Jhonatan.
"Ho pensato al bordeaux.."
"Non è troppo chiaro come colore.. per me?"
"Forse no." Risposi tremando prima di svenire fra le sue braccia.

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Pivar995 -Predatori
VampireCosa faresti se ti trovassi a sbattere contro l'oscurità durante una corsa? Torneresti indietro oppure avanzeresti entrando nel buio? Emily non ebbe la possibilità di prendere una scelta dal momento in cui l'oscurità stessa decise di andare verso di...