BALLO PT. 2
POV. EMILY
"Dove stiamo andando?" Chiesi nel momento in cui uscimmo fuori dall'enorme sala.
"Lontano da qui."
"Cosa?"
"Non aver paura, intendo lontano da questo posto, non penso sia stato per te un bel vedere."
"Jhonatan può fare quello che vuole, non mi riguarda." Esclamai.
Pièr mi portò sino ad un balcone piccolo, ho pensato fosse il più piccolo ed il più nascosto della casa, aveva infatti anche l'aria di essere molto antico, però a me sembrava bello, ricco di intagli e decorazioni ed ancora prima per entrarvi vi erano due lunghe tende bianche semi trasparenti che di notte, tra le luci ed il vento, rendevano l'atmosfera quasi magica.
Lui attraversò le tende e ne tenne una alzata per farmi passare, per farlo tentò di darmi la mano ma io rifiutai, lui non si scompose, ritrasse la mano e sorrise quasi compiaciuto dal mio gesto, così si appoggiò di schiena, con molta eleganza, al balcone e disse:
"Certo come no, ma se allora a te non importa nulla di Jhonatan spiegami perché sei ancora qui." Mi esortò con aria interrogativa e tono di voce provocatorio e provocante.
"Sono qui perché ha minacciato la mia famiglia." Risposi guardandolo negli occhi per un brevissimo secondo, poi abbassai subito lo sguardo e mi girai di colpo.
"Eh no, un momento!" -Esclamò prendendomi per un braccio, mi girò verso di lui e prese anche l'altro, tenendomi stretta e dritta; io tentai di non aprire gli occhi, non volevo leggesse nella mia mente ma mi costrinse ed in seguito mi guardò con quello sguardo da ipnotizzatore che avevo più volte provato. - "Ora capisco tutto!" -Continuò a dire - "Ha minacciato la tua famiglia ma avete fatto anche un accordo!"
Iniziò a ridere senza freno, sembrava godesse nel prendermi in giro, il suo sguardo somigliava sempre più a quello di un folle.
"Adesso che ti sei divertito potresti lasciarmi andare? Vorrei tornare a godermi la festa ed in questo modo non posso farlo."
"Ma ti rendi conto della gravità e della pazzia, nonché genio, dietro questo accordo? Quanti anni avrai? 17? Sei una bambina, quale mente malata potrebbe chiedere una cosa del genere ad una bambina?"
"Ho 18 anni e lui ha molto più genio, ed audacia e coraggio che altro, di certo è migliore di te, non va a ficcanasare nelle menti altrui, lui è lì a divertirsi mentre tu sei qui, con un'umana al posto di goderti la festa. Quindi, fossi in te, prima di giudicare gli altri penserei un po' più a me stesso."
A quel punto fece una faccia stupefatta, come se non si aspettasse una risposta del genere, io stessa ne fui sorpresa. A quel punto anche io mi aspettavo che lui rispondesse a tono ma non lo fece, al contrario, fece un sorriso dolce, amichevole e disse solo con molta enfasi:
"Tu ne sei innamorata...ecco perché hai accettato tutta questa situazione. Ti sei innamorata di lui."
"Io non mi sono mai innamorata e non penso sia questo il caso." Replicai.
"Oh sì, certo, hai ragione, per questo motivo ti sei rivolta con molta prepotenza ad uno sconosciuto, che per altro è anche un vampiro, solo per difendere Jhonatan, per questo sei scappata via dalla sala, nonostante fossi sola, nel momento in cui hai visto il tuo caro amato salvatore tra le braccia di un'altra, per questo hai promesso a lui la tua verginità."
In seguito alle sue parole rimasi zitta, a guardarlo, mi aveva sbattuto la realtà in faccia quindi come rispondere alla realtà? Come replicare ai che fatti che alla fine erano in quel modo? Non puoi arrampicarti sugli specchi perché in fondo anche tu sai che è così e basta.
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Pivar995 -Predatori
VampirosCosa faresti se ti trovassi a sbattere contro l'oscurità durante una corsa? Torneresti indietro oppure avanzeresti entrando nel buio? Emily non ebbe la possibilità di prendere una scelta dal momento in cui l'oscurità stessa decise di andare verso di...