Capitolo 2.

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Capitolo 2.



Sono le quindici del pomeriggio. Io e Candi siamo sedute su questa sedia da circa due ore. Mille studenti sono silenziosi ed attenti nel loro studio, mentre entrambe ce ne freghiamo altamente dei duemila appunti che dovremmo perlomeno leggere. La biblioteca è il posto che odio più al mondo. Non riesco a stare zitta neanche per due secondi, figuriamoci due ore! Candi mastica fastidiosamente la sua chewing gum. Pochi minuti ancora e la strozzo.«Che dici se ce andassimo?» Mormora.Un ragazzo di fronte a noi si volta scattante con aria da sapientone come se volesse gettarci fuori a calci in culo, così gli sorrido antipaticamente ed intimo con un calcio alla mia amica di stare zitta, ma, ovviamente, il suo "ahio" si avverte persino in Alaska.Così mi metto in piedi sbuffando, sistemo nella borsa il quadernetto e nervosamente esco.Candi mi raggiunge poco dopo.

«Senti è inutile che ci nascondiamo qui dentro a far finta di studiare» continua a masticare, mentre io accendo una sigaretta per distrarmi.
«Se non getti quella gomma a terra, te la stacco a forza dalla bocca e te l'appiccico ai capelli!» La minaccio.
Lei sgrana gli occhi e sconcertata fa come le dico. Adesso va meglio.
«E adesso? Che facciamo?»
Getto il fumo dalla bocca creando due cerchietti, «aspettiamo che Dio ci mandi un segnale dal cielo» sbotto.
«L'unico segnale che ci manderà sarà un campanellino con un cartellino scritto "QUEST'ANNO VI BOCCIANO".. din din din.» Incrocia le braccia al petto e mette il broncio. Come se fosse colpa mia che non riesce a studiare!
La fulmino con lo sguardo. «Potrebbe anche esserci scritto "CANDI LA TUA FINE E' VICINA", che dici?» Dico con tono cantilenante.
«Hai le mestruazioni vero?»
Annuisco accennando una smorfia, mentre lei scoppia a ridere. «Che poi non capisco perché ti sei ostinata tanto per far credere all'intera scuola di non esser vergine, sai a quanti frega!»
E' vero. Avevo fatto sbadatamente cadere a terra il pacchetto di pillole anticoncezionali dalla borsa e tutti l'avevano notato nel corridoio. Così, da quel giorno in poi la cara Grace Stewart cancellò la nomina di "verginella". Sarebbe stato inutile dire a tutti che erano tutte enormi cazzate. In fondo prima o poi mi sarebbero servite.
«Bè, non m'importa ... lo sai.» Mormoro.
Candi guarda l'orario, «vuoi venire da me?»
Nello stesso istante il mio telefono squilla dalla borsa. Getto la cicca a terra, calpestandola e notando il nome di Brady, rispondo molto allegramente.
«Una telefonata che potrebbe ridarmi il buon umore?»
«Siamo pronti... cioè è pronta... sono pronti... stanno nascendo» non ho mai sentito la voce del mio quasi cognato così agitata e balbettante. Mi viene da ridere pensando al suo atteggiamento del momento.
«Solito ospedale?» Chiedo mentre Candi batte la mani saltellando intuendo il tutto.
«Andiamo andiamo» sussurra contenta.
«Sì, solito...» risponde Brady, «mio Dio... mio Dio... entro in sala, ci vediamo dopo se sono ancora vivo. Sverrò... Cristo santo» dopo aver nominato il Signore un paio di volte riattacca.
Candi è già vicino alla sua auto ed io la raggiungo saltando a bordo.

«Non sono mai stata così eccitata in vita mia» ammetto. «Nasceranno i gemelli più fighi della storia» ridacchio.
Candi guida attenta e sorridente ed in poco tempo siamo in clinica.
Arriviamo alla sala d'attesa del reparto ostetricia con l'ascensore. Lì, mio padre e mia madre fremono di curiosità. Mia madre, soprattutto, non la smette di fare avanti ed indietro sfregandosi le mani. Mio padre è poggiato ad una finestra.
Non appena mi vedono sorridono. Ecco, questo momento sarà meglio che lo ricordi in eterno... non credo possa ricapitare.
«Da quanto è dentro?» Chiedo gettando la borsa su di una sedia.
«Mezz'ora» sospira mia madre preoccupata.
«Mamma dovresti essere super felice... visto che tra poco nasceranno altri due nipotini!» La incito.
Lei annuisce e le scende una lacrima. Sorrido scuotendo  il capo e le accarezzo un braccio.

Trascorriamo due ore fuori. Fin quando una dottoressa giovane esce dalla sala parto togliendo dei guanti e sorride.

«E' andato tutto bene... i vostri nipotini sono bellissimi e paciocconi» dice scherzosamente. «Adesso trasferiamo la mamma nell'altro reparto al terzo piano... e poi potrete vederli» sorride un'ultima volta e poi prende l'ascensore.

Bisbetica viziataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora