Capitolo 22

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Capitolo 22


«Mi concedi questo ballo?» Dylan mi porge una mano, piegando leggermente il busto. Mi volto sorreggendomi il mento con una mano, lo osservo, scoppio a ridere, lascio il bicchiere di vino sul tavolo e mi metto in piedi stringendo la sua mano.
Intreccia le sue dita alle mie e mi guida in centro pista, dove tutti gli invintati si stanno cimentando in un lento, che tanto odio.
Mia sorella e Brady si sbaciucchiano tutto il tempo, lei ride come se non ci fosse un domani, Brady la guarda come se fosse la creatura più meravigliosa di tutto l'Universo. La segue in ogni suo movimento, sorride anche solo osservando il suo modo di atteggiarsi. Chi sa se mai qualcuno mi ha guardata in quel modo.
Quando incrocio lo sguardo di Dylan, di fronte a me, sospiro. Mi guarda dritto negli occhi e si ondeggia tenendo le sue mani salde sui miei fianchi.

«Li guardi come se desiderassi anche tu una storia d'amore come la loro» si avvicina al mio orecchio mormorando.
Sogghigno, «ti sembro ragazza da storia d'amore?» Mi distanzio osservandolo di sbieco.
Lui assottiglia lo sguardo, stringe le labbra, «assolutamente sì» abbassa il capo lento attirandomi nuovamente verso di sé. «Brian ci sta guardando» dice poi.
Mi si blocca il respiro per qualche istante, deglutisco e non fiato.
«Credo voglia spaccarlo quel bicchiere... se potesse, lo farebbe» continua con tono severo.
«Pazienza» sbuffo appoggiando il mento sulla sua spalla.
Mi accarezza la schiena, lasciandomi un bacio sul capo. Chiudo gli occhi e mi sento a casa per un istante.
«Oggi sei strana» sussurra. «E' tutto okay?» Si distanzia per guardarmi.
Ripenso alle parole di Brian, al suo discorso su Dylan, al suo parere.
Mi mordo la lingua e sospiro. Schiarisco la voce ed annuisco.
Aggrotta la fronte, «lo sai che puoi parlarmi di tutto» alza le spalle.
«No, è solo che mi fa un po' male la testa... è tutto okay» annuisco scostando una ciocca di boccoli davanti agli occhi.
Abbasso il capo ed osservo le nostre mani, le une sulle altre, le mie dita intrecciate alle sue, così strette da serrare persino la circolazione del sangue.
Alzo la testa ed incrocio i suoi occhi. «Esco a prendere una boccata d'aria» mollo violentemente la presa, sbatto le ciglia nervosamente ed indietreggio barcollando. Finisco sbadatamente addosso ad un'invitata che brusca si volta a fissarmi.
«Scusi» balbetto.
Dylan osserva la scena impietrito, accigliato ed interrotto.
Mi volto per raggiungere l'uscita, ma quando guardo indietro me li ritrovo entrambi con gli occhi puntati contro. Dylan da una parte, Brian dall'altra serio, con le mani nascoste dentro le tasche del pantalone ed uno sguardo senza eguali.
Corro nel giardino della villa, sfilo le scarpe e le tengo con una mano mentre affondo i piedi nudi nell'erbetta. Alzo gli occhi al cielo e prendo un lungo respiro. Poi mi siedo a terra, mi distendo ed osservo in alto.
Qualcuno potrebbe prendermi per pazza.

«Hai bevuto Grace?» La voce di Beth mi fa sussultare. La guardo sopra di me. Ha un bicchiere fra le mani ed un'espressione corrucciata, ma non perde un secondo per stendersi al mio fianco.
«No, non sono ubriaca» ghigno.
«Oh allora ci stiamo godendo semplicemente l'azzurro del cielo» sfotte ridacchiando.
«Esatto» decreto.
«E' importante ammettere a se stessi i sentimenti» sussurra poi.
Mi volto e la guardo a bocca aperta.
«Scappare è da codardi» continua.
Non riesco a parlare. Mi sento una stupida. Beth ha capito qualcosa.
«Beth io... io» balbetto scuotendo il capo.
Mi anticipa lei. «Tu ti trovi tra due fuochi... uno possente, pronto a scottarti. Quel fuoco che potrebbe peggiorarti la vita o sistemarla. E' tutto un mistero.» Mormora. «E poi c'è l'altro fuoco, lieve, che non invade il tuo territorio. Quel fuoco che ti guarda da lontano, ti affascina, ti stupisce, ti attira. Quel fuoco che potrebbe riscaldarti, proteggerti dal freddo. Non hai paura di lui. Hai paura di ciò che provi tu stessa.» Rimango senza parole. Beth probabilmente ha centrato in pieno. Sento il cuore balzare fuori dal petto. Non riesco a controllare le mie emozioni, gli occhi mi pizzicano, sento freddo anche se freddo non ce n'è. Sono un mix di sensazioni che non avevo mai provato prima.
Le stringo la mano al mio fianco, lei fa lo stesso.
«Sei come la mia ombra. Sai tutto.» Sogghigno.
«E' inevitabile capire certe cose» sorride, «oggi Brian ti guardava come volesse strapparti dalle braccia di Dylan e mio fratello osservava continuamente il tuo sguardo per assicurarsi che tu non guardassi altrove» sospira.
«Ma io stavo bene, non avevo pensieri, non avevo ragazzi intorno... la mia vita andava benissimo» sbotto socchiudendo le palpebre.
Lei sospira al mio fianco, «io credo di vivere solo adesso. Credo di stare bene così da sola.» Mormora con voce rauca. «E' solo grazie a te. Ti osservo, guardo il modo in cui gestisci le cose... e questo mi ha aiutata a capire che nella vita ci sono tante cose importanti per cui vale la pena vivere.» Sorride.

Bisbetica viziataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora