All'improvviso bussarono alla porta. Io ero ancora nel divano, completamente fatta. Se Lorenzo mi avesse visto in quelle condizioni, si sarebbe arrabbiato da morire.
Cercai di ricompormi, misi delle goccie per nascondere gli occhi rossi, e andai ad aprire.
"Noe.."- disse mia madre non appena le aprii la porta.
"Mamma! Ma cosa ci fai qui? E perchè non hai le chiavi?"-risposi io, turbata.
"Le ho dimenticate al lavoro, ma adesso siediti, ti prego."- continuò lei. Una lacrima le rigó il volto. Cosa diavolo era successo? Iniziavo a spaventarmi.
Ci sedemmo nel divano. Si sentiva ancora l'odore d'erba, era inconfondibile, ma mia madre scelse d'ignorarlo. Guarda il vuoto, e intanto piangeva silenziosamente.
All'improvviso, prese fiato ed iniziò a parlare.
" Noe, so che quello che sto per dirti è terrile da accettare. E so che non lo comprenderai a pieno.."
" Parla."- la interruppi io. Non capivo il motivo di tanta angoscia.
" Tuo padre si è suicidato stamattina presto."- disse, mentre iniziava a singhiozzare sempre piú forte.
All'inizio pensai ad uno stupido scherzo, ma mia madre non era solita piangere per delle cavolate. Quando riuscii a capire le sue parole, mi pietrificai. Ero immobile,ferma, un pezzo di marmo. Non pensavo a nulla.
"Come."-chiesi, con l'ultimo boccone d'aria che ancora avevo nei polmoni.
"Ha ingerito del cianuro. È morto all'istante.."-continuò lei, avvicinandosi a me, cercando conforto, con un mio abbraccio. Non glielo concesi. Mi alzai, aprii la porta e scappai. Lei mi chiamò un'ultima volta, ma non mi voltai.
Corsi via piú forte che potevo, senza metà, senza idee. Non sapevo dove andare. Stavo scappando dai miei problemi, letteralmente.
E mentre correvo, sentii una lacrima umida bagnarmi il viso. Mi fermai in un parco. Mi sedetti a terra.
Appoggiai la testa tra le ginocchia, e cominciai a piangere sempre piú forte. Tanto che i passanti ogni tanto mi chiedevano cosa avessi, e io rispondevo loro con un vaffanculo.
Quello era il momento meno opportuno per stare tra la gente, ma dato che le sfighe non vengono mai sole..
" Noe! Cosa fai qui? E perchè piangi?"- disse una voce, che mi era anche troppo familiare.
Alzai lo sguardo e li vidi : Lorenzo e Diletta che facevano una bella passeggiatina mano nella mano, mentre mio padre era morto atrocemente.
" Non ti riguarda.E nemmeno t'importa. "- gli urlai contro. Poi mi alzai, e con calma me ne andai. Lorenzo era rimasto lí, a fissarmi. Diletta ovviamente non aveva detto nulla.
E da quel giorno, capii che la mia vita sarebbe stata un incubo, dal quale non mi sarei piú svegliata.

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SALVAMI
FanfictionNoemi è una semplice ragazzina di 17 anni. E' conosciuta come la migliore amica di Favij, aka Lorenzo Ostuni. Come in ogni amicizia, uno dei due amici s'innamora dell'altro. E la sfortunata, stavolta sarà proprio lei. Dopo una serie di disgrazie, ri...