Habits - Tove Lo

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La casa si riempí presto di bottiglie.
Lorenzo accolse tutti gli ospiti.

Io avevo invintato solo Martina, la mia migliore amica.

Quella sera mi sono lasciata andare. Forse troppo. E Lorenzo come me. C'eravamo divisi gli alcolici : io la vodka, lui il rum. Gli altri bevevano o prosecco, o vino, portato da loro.

Fortunatamente io e Lorenzo avevamo stessi gusti riguardo alla musica, e scegliere le canzoni da mettere non fu un problema.

Il problema furono i tanti bicchieri che iniziavano ad accumularsi nel pavimento, nel tavolo e sopra i mobili. Tutti vuoti. Ad un certo punto, avendo finito i bicchieri, decidemmo di bere tutti dalla bottiglia. Metodo di risparmio molto efficacie, oserei dire.

L'unica a restare sobria fu Martina. Ho pochi ricordi di quella serata, sfortunatamente o fortunatamente. Ma successe una cosa che mi rimase impressa, non potrei mai dimenticare, anche se lo preferirei.

Essendo tutti ubriachi, avevamo deciso di radunare tutti gli ospiti in un'unica camera, quella di Lorenzo. Non volevamo risvegliarci e trovare gente svenuta sparsa per tutta la casa, o peggio, il loro vomito.

Verso le 3 iniziai a riprendere controllo del mio cervello, e delle mie azioni. Avevo smesso di bere per il mal di testa che mi venne.

Lorenzo invece continuò.
Decisi di andare un attimo in camera mia. Nella borsa dovevo avere delle pasticche che mi aiutassero ad alleviare il dolore. Ne presi tre, per essere sicura che passasse.

Tornai in camera di Lorenzo. Molti erano stesi nel letto, altri in terra, altri ancora si stupivano accendendo o spegnendo delle lampade.

Ma Lorenzo? Dov'era finito?

" Noe!" sentii una voce chiamarmi dalla porta.

" Marti! Hai visto Lori?" le chiesi.

"Purtroppo sí." rispose. Poi mi prese un braccio e mi trascinò su per le scale.

Arrivammo alla postazione di gioco solita di Lorenzo.

La scena non fu delle piú piacevoli.

Lui ed una ragazza erano comodamente seduti sul terrazzo.
E, nel mentre, ed essendo ubriachi, si baciavano. O almeno cosí è come me la descrisse lui.

Cercai di ricoscere il volto della ragazza, che mi era giá familiare.

Michelle. Non potevo crederci.

Michelle era una ragazza piú grande di me di un anno, ma se la sentiva cosí tanto, che diceva di averne 21.

Capelli ricci biondi, occhi verdi e labbra gonfie. Era molto piú bassa di me, ma compensava con tacchi alti almeno 21 cm.

In passato avemmo liti e discussioni, riguardanti un ragazzo : il mio ragazzo. Un bel giorno li ritrovai a letto insieme. Da lí, le addossai il soprannome "telado". Può sembrare volgare, ma si era fatta piú ragazzi lei di Sasha Grey.

Li guardavo cacciarsi la lingua in gola reciprocamente, fino a che a uno dei due non venivano i conati di vomito.

" Ehilà bellissima, vuoi unirti a noi?"

Fu tutto ció che Lorenzo seppe dirmi, non appena mi vide.

Io non aprii bocca. Solo, mi voltai, e mi chiusi in camera. Martina diede a tutti l'ordine di smammare, usando come scusa il mio mal di testa.

Dalla mia camera sentivo gente cadere nel tentativo di scendere le scale. Credo che abbiano anche rotto un prezioso vaso. Bene.

Martina scortò Michelle alla porta con un bel " Grazie e vaffanculo." Dopo di che fece una ramanzina a Lorenzo, che fortunatamente potei godermi, dato che gli urló letteralmente contro.

Sentii sbattere la porta, e silenziosamente mi misi a piangere. Non ero disperata, ero solo delusa e dispiaciuta. Ma perchè, tra tutti i ragazzi di Milano, dovevo amare proprio lui?

SALVAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora