Try -Nelly Furtado

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La polizia e l'ambulanza arrivarono.
Io ero in camera mia, non volevo vedere nessuno. Piangevo ancora. E adesso? Che cazzo avrei fatto? Ero sola.
Dopo un'oretta,Lorenzo bussò. Non aspetto un mio permesso d'entrare, aprí la porta e basta.
" 15:30. È l'ora del decesso. È andata in coma farmacologico, e non ha retto." disse, asciugandosi una lacrima.
Non risposi. Mia madre e mio padre si erano appena suicidati, cosa avrei dovuto dire?
"Hanno trovato un biglietto nella sua tasca. È per te." disse, porgendomi un foglietto blu con su scritto il mio nome.
Lo presi, e lo lessi ad alta voce.
" Se stai leggendo questo messaggio, vuol dire che mi avrai trovata morta. Non dubitare del fatto che io e tuo padre ti amiamo, non farlo mai. Ma non reggo piú all'idea di non averlo accanto a me. E non so come potrei crescerti da sola. Sei stata una figlia fantastica, Noe. Non avrei potuto desiderare famiglia migliore. Ma i sensi di colpa mi spingono a lasciarti. Scusami tanto, ti amo."
Non odiavo mia madre per ciò che aveva fatto. Nemmeno mio padre. Hanno retto finchè hanno potuto.
Lorenzo si avvicinò a me, si sedette sul letto. Mi mise un braccio intorno alle spalle, e mi tenne la mano.
Alsai lo sguardo verso di lui. Adesso stava piangendo.
" Tu non lasciarmi."
" Non lo farò mai, Noe. Sei la mia migliore amica. Starò con te per sempre."
Ovviamente non credevo alle sue parole. Aveva giá molte cose a cui pensare. Non poteva prendersi cura di me.
"Fai le valige, prendi tutto ciò che piú ti è caro." aggiunse.
Lo guardai interrogativa.
" Verrai a vivere con me. Sono maggiorenne, e tu non hai altri parenti qui. La polizia ha giá dato il permesso. La casa sara venduta."
Lo strinsi ancora piú forte.
Chiunque penserebbe " bhè, almeno vivrai con la persona che ami, sii felice." No. Felice un cazzo. Vedere Lorenzo ogni giorno mi avrebbe fatto innamorare ancora di piú. Lui ha Diletta, e vederli insieme mi spezzerà il cuore, ma non avevo scelta.
Svuotai l'armadio e misi tutti i vestiti in valigia. Presi tutte le mie cose, e lasciai la stanza. Non ero triste di lasciare quella casa piena di dolore.
Lorenzo mi prese la mano, e mi fece uscire da quella casa, mentre la polizia ancora esaminava il corpo.
Arrivammo da lui. Aveva una casa stupenda, mai vista casa piú bella. Era piena di libri, film, computer e videogames.
" Vado a farmi una doccia. Ti dispiace?" chiesi.
" Fai pure, sai dov'è il bagno." disse lui.
Tutti voi penserete che io sia senza cuore. Come potevo pensare ad una doccia in un momento come quello vi chiederete.
Cosa avrei dovuto fare? Deprimermi e suicidarmi anch'io? Perchè se mi fossi buttata giú,sarebbe successo questo.
"When i see you standing there, waiting more from me, and all i can do i try." cantavo. Cantare mi tirava sú, davvero. Molti dicevano che fossi davvero brava, ma non c'ho mai creduto veramente.

SALVAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora