"Siamo angeli con un'ala soltanto, e possiamo volare
solo restando abbracciati."
Alaric
*I loro occhi scrutavano la stanza in cerca di qualcosa, anzi qualcuno. Quando il loro sguardo si fermò su di noi sorrisero, lui a me. Cosa ci fa qui? Perché è vestito così e perché sembra che per lui vada tutto bene? Mi guarda e sorrido. Tutti e tre sono fermi davanti alla porta mentre la gente li guarda, ammirandoli. Accanto a mio padre c'è una donna. Una donna bellissima. Con occhi grandi e capelli lunghi raccolti in una treccia che arriva fino a metà coscia. Questo mi fa capire che in realtà loro sono più lunghi.
Distolgo lo sguardo da lei appena vedo qualcuno muoversi nella loro direzione. Lei. Va verso di loro e si ferma davanti all'uomo a me sconosciuto.
-"Padre" gli dice fredda. Non vuole che lui sia qui e lo capisco da come lo guarda. Ma perchè? Come fa? Io non vedo mio padre da un po' e nonostante tutto, ho tanta voglia di andare ad abbracciarlo. Voglio alzarmi, lasciare perdere tutto e sentire le sue braccia attorno a me. Mio padre, nonostante mi abbia mandato qui, non lo guarderei mai così.
'Non dire niente di cui potresti pentirti Alaric. Tu non sai molto e se lo sapessi, non diresti così'
Guardo Laurence che è ancora in piedi e lui mi fa segno di andare via.
Non voglio andare via, voglio restare qui e andare ad abbracciare mio padre. Sono pochi giorni, o forse solo uno, che non lo vedo e mi è mancato. La sua presenza. Averlo accanto a me per anni. Per tutti questi anni, sempre a sostenermi e a sopportarmi. A lasciar perdere quando lo ignoravo, quando mi stava dando fastidio, quando mi diceva di stare attento e di fare tutto il meglio per arrivare lontano. Nonostante tutto, lui è ancora qui che mi sorride. E io non riesco a cambiare questo. Non riesco a non pensare a tutti quei momenti. Non potrei guardarlo male e anche se non so niente, perchè non me lo dicono, ancora una volta, dico la mia, senza pensare. Perché non ho un'altro punto di vista, perché non so niente di loro e la cosa più spaventosa è che sembra che io non sappia niente di me. Ma sono certo di ricordare tutto della mia vita, tutto. Eppure ci sono persone che mi conoscono ma di cui io ne non sapevo l'esistenza.
Tranne Laurence. Io lo conosco da tempo. Perché i migliori momenti li ho passati con lui. Lui che c'è sempre stato per me. Lui è l'unico che io ho riconosciuto qui e l'unico di cui ho ricordi. Degli altri in questa stanza, tranne lui e mio padre, non so niente. Neanche i nomi eppure ci parlo.
Torno a guardarlo e vedo che mi guarda implorante. Lui vuole andare via, vuole scappare da tutto questo insieme a me. Deve andare via e io con lui. Vuole evitare che io senta delle cose che non dovrei. Vuole questo e anche se non so il perchè, mi alzo e annuisco. Perchè, tra tutti quanti lui è l'unico di cui io mi possa fidare ora. Sceglierei mio padre, ma no. Perché se avesse qualcosa da dire, me lo avrebbe detto.
Mi giro e mi rendo conto che per tutto questo tempo nessuno aveva parlato. Tutti avevano guardato me. Ma cosa vuole questa gente? Cosa guarda? Ok, se ora avessi aperto le ali capirei, ma non è così. Lascio perdere e sento Laurence guardarmi. Abbandono il mio posto e lui fa lo stesso. Si avvicina a me
-"Sorridi Alaric, sennò sembri veramente Lui" mi dice all'orecchio ridendo.
Mi rendo conto solo ora che per tutto il tempo le mie sopraciglia erano aggrottate in un'espressione di fastidio. Rido alle sue parole e nonostante le persone mi guardino ancora più male ora, sorrido.
Ci dirigiamo entrambi verso la porta e quando passo accanto a mio padre lui non mi guarda nemmeno, ma sorride. Non vuole che io ripensi alla mia decisione, non vuole che torni indietro appena vedo il suo sguardo.
Arriviamo alla porta con addosso gli occhi di tutti. Senza dire una parola apre la porta e usciamo entrambi. Il corridoio è freddo e sento un brivido attraversarmi il corpo. Oltre ad essere freddo è anche deserto. Non c'è nessuno tranne me e Laurence. Mi guarda e gli sorrido. Penserà che io sia pazzo, che viva in un mondo tutto mio.
'Non sono ancora arrivato alla seconda parte, ma penso che tu sia pazzo' lo sento ridere accanto a me quando sente la mia risata.
-"Dove andiamo?" gli chiedo rendendomi conto che siamo ancora davanti alla porta.
-"Seguimi" mi risponde iniziando a camminare. Da qui si va nella mia stanza. Ci sarà anche la sua qui? Nello stesso posto? E' accanto alla mia? Mi faccio tutte queste domande alle quali non riesco a rispondere mentre lo seguo. Lo guardo e mi rendo conto quanto sia cambiato con gli anni. Se passi del tempo con i tuoi amici, molto tempo come 'anni', non ci fai caso ai cambiamenti. Lo vedi cambiare ma non riesci a ricordare com'era anni fa. Vedi solo che cambia. Solo oggi, dopo tanto tempo, ho capito che in realtà è cambiato tanto.
I suoi capelli neri con sfumature bionde, gli occhi marroni e spalle larghe. Del ragazzo piccolo sono rimasti i suoi occhi. Nient'altro. E' diventato alto, forte e bello. Bello, quello che lui desiderava tanto. Ogni volta che passava una ragazza voleva essere bello, attraente e io maledicevo il giorno in cui l'avevo incontrato.
Ora è veramente quello che lui voleva essere.
-"Ora sono le ragazze a desiderare di essere belle e attraenti per me" mi dice lui d'un tratto ridendo.
-"Smettila di leggere i miei pensieri. Mi basta lei. Non serve che ti ci metta anche tu, è stressante." mi lamento. Questo anziché farlo smettere lo fa ridere ancora più forte. Che fastidio.
Arriviamo davanti a una stanza e noto che anche su questa c'è un codice, come sempre. Ma perchè?
52873623
-"E' la tua stanza?" gli chiedo nello stesso momento in cui lui mi dice "Questa è la mia stanza". Ci guardiamo e sorridiamo. E' sempre stato così e non cambierà. Sempre la stessa storia. Cercare di essere il primo a dire una cosa e dirla entrambi nello stesso momento.
Apre la porta, entra mentre io guardo il codice, prima di seguirlo.
_________________________________<3
Hiii!!
Nuovo capitolo!! 18
Grazie <3
The dark angel
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My Choice
Fantasy''Se un uomo non si eleva per diventare un angelo, affonda per diventare un diavolo.'' (Samuel Taylor Coleridge) Vicino a persone che sa di conoscere, altre invece sconosciute, con un solo obiettivo in comune: proteggerlo. Non sapendo quale minaccia...