Alaric
* Tasto con le mani il posto sottostante. Sento una superficie calda e morbida. Apro gli occhi e stiracchio le braccia ancora addormentate. Il sole che entra dalla finestra mi riscalda il viso e mi alzo per andare ad aprirla. La brezza mattutina mi rinfresca il corpo e sento le braccia svegliarsi per davvero.
Continuo a guardare fuori la distesa di alberi e il giardino deserto, finchè un insistente bussare alla porta non mi costringe ad abbandonare la mia visuale. Sospirando vado ad aprire e mi trovo davanti Newt.
'Ciao. Come stai?' mi chiede con un sorriso forzato. Sto per sbattergli la porta in faccia quando un suo piede si mette in mezzo bloccandola. Lo guardo. 'Prima che tu mi chiuda la porta in faccia ascoltami. Sai che sono venuto per te e quindi quello che faccio lo faccio per il tuo bene.' si interrompe guardandomi e aspettando una risposta o una mossa che gli confermi che resterò ad ascoltarlo. Visto che non continua, annuisco.
Apro la porta e lo invito ad entrare. Appena entrato mi guardo intorno e chiudo la porta. Mi giro e lo trovo a osservare il paesaggio fuori. Mi avvicino aspettando che continui. Guardando Laurence che attraversa il giardino, finalmente parla.
'Pensi ne valga davvero la pena? Non urlarmi contro ora' mi ammonisce appena apro la bocca per parlare 'Lo dico perchè mi preoccupo. Vorrei sapere se hai una ragione per la quale valga la pena rischiare così' finisce guardandomi attentamente.
'Sì, ne ho una per la quale vale la pena rischiare anche la mia stessa vita' sussuro. Lo sento avvicinarsi a me e abbracciarmi.
'Io sto con te.'
Le sue mani e il suo calore scompaiono e la scena viene sostiuita da un'altra.Sento voci mischiate tra loro, sussuri, persone che urlano, altre ridono, finchè non metto a foco quello che mi circonda. Sembra un banchetto ma non m'importa in questo momento.
Vedo Chloe passare la mano davanti ai miei occhi.
'Ti senti bene?' mi chiede appena il mio sguardo incontra il suo. Annuisco per calmarla e la mia attenzione viene catturata da Laurence che parla con un suo amico, ma fissa me. Annuisce piano e sorrido, abbracciando di colpo la ragazza che per la seconda volta richiama la mia attenzione. Lei strilla sorpresa e ricambia, sorridendomi. Appoggio la sua testa sulla mia spalla per evitare che lei veda Aldous che mi guarda curioso. Riporto la mia attenzione a lei e le bacio la testa pensando a quello che accadrà, ma non mi tiro indietro. Affondo la testa nei suoi capelli e sospiro.
'Aiutami!' mi urla contro Chloe appena entra nella mia stanza.
'Cos'è successo?' mi alzo dal letto andando ad abbracciarla per rassicurarla un po'.
'... sta male. Devi aiutarmi. Non so cosa fare. Non voleva parlare con me allora sono stato da lui e ho scoperto che non voleva parlare con me perchè non si sveglia. Cosa devo fare?' mi chiede iniziando a piangere.
'Si sveglierà. Tu stagli vicina, è la cosa migliore da fare.' le rispondo piano accarezzandole i capelli mentre lei mi stringe la maglietta tra le mani dando sfogo al suo pianto.
'Per te non è un problema? Non ti dà fastidio?' mi chiede con un filo di voce poco dopo.
'No.' sorrido lasciandola andare. La vedo allontanarsi e qualcuno si avvicina.
'Devi venire subito ...' mi dice Newt senza fiato e panicato.
Insieme ci dirigiamo nella stanza principale del palazzo. Arrivati davanti ai due possenti cancelli di legno, noto la presenza di altre due persone. Mi giro verso Newt e gli faccio segno di restare fuori.
Vado verso Chloe con l'intenzione di prenderle la mano, ma noto che è imprigionata possessivamente da un'altra. Sbuffo, ma mi ricompongo. Le faccio un cenno per avere la sua conferma e lei, insicura, annusice.
Apro i cancelli e mi incammino. Sento i loro passi dietro di me, ma non mi giro; avanzo nella stanza e sento gli occhi di tutti su di me.
'... dimmi che tutto questo non è vero!' mi urla contro Aldous in modo disperato. Abbasso lo sguardo e mi metto da parte lasciando a lei la parola.
'Chloe, figlia mia, non può essere vero!? Voi due n-on p-p-otete stare insieme! Siete fratelli!?' si rivolge a lei con un tono supplicante.
Lei alza lo sguardo da terra e le lacrime scorrono sul suo viso. Il padre, senza voler cedere, sospira e le dice fermo e deciso.
'Questa cosa non è possibile. Non accetto una cosa del genere.' finisce di dirle cercando il suo sguardo.
'Questa... cosa? Questa cosa ha un nome. Si chiama amore e tu non puoi cambiare nulla.' finalmente il fratello apre bocca. Guarda il padre con gli occhi ridotti a due fessure.
'Amore. Che cosa ne sai tu eh?' gli chiede Aldous ridendo 'Non ne sai niente. Quindi ora la smettete di fare gli stupidi e disonnorare la nostra famiglia!' dice andando verso di loro.
Le persone intorno restano in silenzio mentre lui si avvicina e prova a prendere le collane che i due indossano. I due iniziano ad agitarsi e provano a fermarlo, ma lui blocca i loro movimenti riuscendo a prenderle.
'No padre! Non puoi farci questo. Non i nostri poteri!' urla piangendo Chloe.
Con uno Ploof, le collane scompaiono.
'Voi mi avete preso quello che amavo di più, una famiglia. Io prendo quello che amate voi di più.' risponde il padre girandosi e sedendosi sul proprio trono. Chiudo gli occhi e abbraccio Chloe che si è buttata tra le mie braccia.Corro senza fermarmi per prendere fiato, senza pensare ad altro se non a lei. Ti prego, ti prego, ti prego. Arrivo davanti alla porta della sua stanza, ma le mani di tre angeli mi impediscono di passare oltre.
'Aldous! Sono io ...' urlo sperando che lui mi senta. Dopo qualche secondo mi liberano lasciando passare. Di fretta apro la porta e quello che mi ritrovo davanti mi fa gelare il sangue.
Chloe distesa sul suo letto.
Chloe.
Morta.
Mi guardo intorno e sgrano gli occhi. Nello specchio del suo armadio e quello che vedo non sono io, ma Jason.Apro gli occhi e scatto a sedere. Mi guardo intorno cercando di controllare il mio respiro.
'Alaric' mi sento chiamare. Mi giro. Laurence. *____________________________
The dark angel

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Fantasy''Se un uomo non si eleva per diventare un angelo, affonda per diventare un diavolo.'' (Samuel Taylor Coleridge) Vicino a persone che sa di conoscere, altre invece sconosciute, con un solo obiettivo in comune: proteggerlo. Non sapendo quale minaccia...