Me
*Mi giro e rigiro nel letto. Mi mancava avere un letto. Immaginavo di addormentarmi in fretta, appena mi fossi stesa. Ma non è successo. Sono stanca ma non fisicamente. Non sono mai stata una che dorme, anzi. Restavo notti intere sveglia. Qualche volta mi capitava di ritrovarmi tra il dormire e il non farlo. Cose che sicuramente non capitano solo a me.
Mi giro su un fianco e guardo Jason. Alla fine ho scelto, direi meglio ammesso a me stessa, il desiderio di stare nella stessa stanza con lui. Il suo respiro è regolare, ma so che non dorme.
-"Non sono l'unica che non dorme eh?" gli faccio notare. Apre gli occhi guardando il soffito. Un sorriso nasce sulle sue labbra e sento la sua mano toccare la mia.
-"E' la tua presenza che non mi fa dormire." mi risponde con voce rauca.
-"Potrei dire lo stesso." ammetto "Le mie cose? Riuscirò a riaverle?" gli chiedo ricordandomi di averne parlato tempo fa.-"Sono già qui." mi dice girandosi su un fianco così che io vedo la sua schiena. Non ha mai apprezzato il mio modo di essere. Forse penso troppo e questo gli dà fastidio. Sono consapevole che non sono cose da chiedere, le cose posso averle anche domani. Ma era solo per chiedere. Come sempre rovino tutto.
Mi avvicino a lui abbracciandolo. Lo sento irrigidirsi. Sorrido. Non siamo mai stati così vicini e questo ci mette in difficoltà perché non sappiamo come agire e cosa pensare, visto che i nostri pensieri li sentiamo. Beh solo lui riesce a sentire i miei...
Si gira verso di me e mi abbraccia. Ha le mani fredde, tranne le punta delle dita che sono sempre calde. Mi allontano ancora abbracciata da lui e lo guardo.
-"Come ti sei sentita quando hai visto Aldous?" mi chiede curioso. Distolgo lo sguardo. Cosa ho provato? Non lo so nemmeno. Mi aspettavo una sua visita, ma non oggi. Oggi doveva essere una giornata tutta dedicata ad Alaric. Doveva essere una sorpresa. Quindi non so se mi sento tradita o sollevata. Sicuramente la seconda di meno, visto che lui tornerà. Tornerà sempre.
-"Ecco è questo quello che penso. Pensavo però che dopo tutto questo tempo sarei riuscita a guardarlo con altri occhi, ma non è successo. E' impossibile." concludo sospirando.
-"Forse ti sbagli. Ti serve ancora tempo." mi dice cercando di convincermi. Annuisco senza crederci davvero quando sento dei passi sul corridoio. Giro la testa di scatto guardando Jason. Anche lui ha sentito. Non gira nessuno a quest'ora sui corridoi. Nessuno senza il Suo permesso. Restiamo in attesa finchè sentiamo bussare alla porta. Ci alziamo dal letto. Jason va ad aprire.
-"Che cosa ci fai sveglio a ques..." inizia Jason a dire a colui che si è presentato.
-"Alaric" sento dire. Laurence. Ha il fiato corto per aver corso fin qui. Sento il cuore battere forte. Senza chiedere spiegazioni, andiamo di corsa nella stanza 252742. Appena entrati troviamo Alaric steso per terra in mezzo a coltelli.
-"Che cosa gli hai fatto? Cosa ci fanno questi coltelli qui? L'hai attaccato?" mi giro urlando contro Laurence. Come ha osato fargli una cosa del genere?!
-"Non gli ho fatto niente io. Almeno... non ne avevo l'intenzione. E' stato lui a fare tutto quanto senza motivo." mi dice. Non ne aveva l'intenzione?! Ma che cavolo.
'Calmati e ragiona. Secondo te Laurence gli farebbe mai del male così d'un tratto?' mi sento dire da Jason e sbuffo. Perché deve sempre avere ragione?
-"Cos'è successo?" sento Jason chiedergli con calma.
-"Si era finalmente svegliato, tremante, allora gli sono andato accanto, ma ha evitato qualsiasi contatto con me. E' sceso dal letto per andare a cercare qualcosa nell'armadio. Quando l'ha aperto ha trovato tutti questi coltelli sparsi qui per terra. Mi ha chiesto di chi fossero e io ho finto di non saperlo cercando di portarli via. Allora lui ha reagito attaccadomi, dicendo che ne mancava uno e incolpando me della mancanza del tale. Allora l'ho indebolito. Avevo bisogno di dirvelo. Io credo abbia ricordato qualcosa." ci racconta tremando.
Lo guardo e mi rendo conto che ha gli occhi lucidi.
-"Io non sapevo cos'altro fare." finisce.
-"Ti chiedo scusa per averti accusato di avergli fatto del male. E' ovvio che tu non gliene faresti mai." gli dico dispiaciuta. Che cosa mi ha preso? Sono stata la prima ad aver pensato che Laurence fosse affidabile... odio questi momenti in cui non ritrovo più me stessa e mi sembra che il mondo cambi, che giochi con la nostra vita.
-"Ora cosa facciamo?" chiedo girandomi verso Jason che non ha ancora detto niente " Il fatto è come mai ha ricordato? Siamo sicuri ch.."
-"Come mai tu non stavi dormendo?" sento Jason chiedergli d'un tratto. Lo guardiamo entrambi.
Laurence spalanca gli occhi per aver ricordato di fare una cosa.
-"Eravamo andati a volare. Però si è stancato e abbiamo deciso di andare nella mia stanza. Siamo passati dalla sua finestra. Io sono andato avanti, quando l'ho sentito cadere. Era svenuto." ammette, raccontandoci la parte che aveva tralasciato.
-"Come mai non sei venuto subito da noi!?" gli chiedo arrabbiata.
-"Pensavo fosse solo stanco. Sono successe troppe cose per lui e volare è una cosa estenuante, lo sappiamo tutti. Allora speravo si riprendesse dopo aver dormito un po'. Tutto qui" si giustifica "Perché io non abbia dormito mi sembra ovvio" conclude andando verso Alaric.
-"Per quanto tempo resterà privo di sensi?" gli chiedo guardando Alaric con la paura che si svegli da un momento all'altro.
-"Non te lo so dire, dipende da lui" mi risponde piangendo, mentre porta Alaric fino al letto, dove lo stende.
Sospiro guardando le mie mani. E ora cosa facciamo? Cosa l'ha reso così violento? Non doveva ripetersi più, almeno così ci aveva detto. Allora come mai? Perchè deve accadere tutto questo ora? Non lo avevamo previsto.
'Ti tocca rivedere tuo padre'.*
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Buon Martedì!
Capitolo 26!
Al prossimo!
The dark angel
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Fantasía''Se un uomo non si eleva per diventare un angelo, affonda per diventare un diavolo.'' (Samuel Taylor Coleridge) Vicino a persone che sa di conoscere, altre invece sconosciute, con un solo obiettivo in comune: proteggerlo. Non sapendo quale minaccia...