VENTITRE

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Me

* Mio padre. Non è mai stato così, almeno per quanto me lo ricordo io. Ma è cambiato e non lo avrei mai detto. Neanche ci credo. E' cambiato, cosa che mi sembrava alquanto impossibile, ma se ci penso non è l'unico. Anche io sono cambiata. Tutti siamo cambiati.

Forse in male, ma non m'importa. E' così e mi basta. Qualche volta è positivo essere una brava persona, ma non sempre. In certe occasioni c'è bisogno di essere più ... egoisti credo. Perchè sennò le persone ne approfittano e ti ritrovi a stare male. Molto male.

Voglio sapere cosa lo turba. Perchè tutta questa preoccupazione? Perchè insistere? Da quando se n'è andato me lo chiedo in continuazione. Ho paura che non riesca ad essere lì quando servirà. Quando avrà bisogno di me perchè da solo non ce la fa. Non può farcela.

-"Jason chiama Chloe... cosa ti preoccupa?" sento Jason chiedermi mentre scuote una mano davanti al mio viso. Sorrido e lui fa lo stesso. Un sorriso dolce.

-"Ci sono diverse cose che mi preoccupano." rispondo stendendomi sul letto della sua stanza. Morbido. Mi mancava stendermi su un letto morbido.

-"Ad esempio?" mi chiede piano stendendosi anche lui. Adoro starGli accanto in momenti come questo. E' rilassato, senza preoccupazioni, almeno così sembra.

-"Ad esempio mio padre, io, tu, Alaric. Tutto quanto. E' cambiato tutto e non riesco a capire niente." gli rispondo. Le cose sono cambiate e sento di non avere il controllo. Forse sembra banale, ma per me è orribile. Sono una persona che deve avere il controllo su tutto.

-"Forse esageri. Adesso abbiamo quello che hai sempre voluto, quello che abbiamo sempre desiderato. Perchè ti preoccupi? Se verrà a controllare saremo pronti a dimotr..."

-"Ma non capisci? Lui non verrà per noi!!" lo interrompo alzando la voce, sollevandomi leggermente con i gomiti dal letto.

-"Come fai a saperlo?" mi chiede lui subito.

Mi fermo. Come faccio a spiegarlo?

-"Io.. lo sento. Non so come ma è così. Conosco mio padre. So com'è fatto. E so quindi che non si fermerà qui." cerco di spiegarGli. Mi guarda senza dire una parola. E io faccio lo stesso.

-"Ne sei sicura? Sei sicura di conoscerlo?" mi chiede curioso dopo un po' di tempo, alzandosi leggermente per arrivare al mio livello. Fa sempre queste domande. E mi rende insicura. Perchè devo pensare così tanto? Perchè essere così confusa ogni volta?

-"So che è cambiato, ma i suoi modi di fare sono gli stessi." rispondo annuendo come per convincere me stessa. Lui mi guarda per poi posare lo sguardo sulla finestra. Una finestra. Da quanto tempo?

-"Come mai hai scelto di avere una finestra?" gli chiedo quasi ridendo.

-"Perché mi è sempre piaciuto, ho sempre desiderato averne una anche se so che non riuscirei mai ad apprezzare tutte le sue caratteristiche." mi risponde continuando a guardarla. Si alza e capisco di dover andare via anche se non lo voglio.

-"Non devi andare via. Non devi più stare nella cella, lo sai bene. Pensavo lo ricordassi. Quindi ora puoi scegliere tra due opzioni: avere una stanza tutta per te o stare nella mia." mi dice dopo aver letto i miei pensieri.

Stare nella stessa stanza con lui. Una stanza per me. Ammetto di voler stare con lui ma ho bisogno dei miei spazi... Ma so che dopo avrò bisogno di lui.

-"Non lo so. Devo darti ora la risposta? " gli chiedo sperando che lui dica di no.

-"Non ora, ma entro stasera. Sennò non so dove farti dormire." mi dice. Mi rilasso appena sento la sua risposta. So che è una cosa molto banale, ma ora con tutte le cose che accadono, tutto mi sembra difficile.

-"Anche se io spero che tu resti qui con me" mi dice avvicinandosi e lasciandomi un bacio sulla guancia.

Sorrido al suo gesto. In fin dei conti lo spero anch'io. So già la risposta ma non voglio davvero pensarci ora.

-"Quindi io sono una preoccupazione per te?" mi chiede d'un tratto.

Mi giro e lo guardo negli occhi. Mi aspettavo questa sua domanda. Ma come ogni volta, nonostante io immagini le cose, non si svolgono mai in quel modo.

Non è arrabbiato, non del tutto. È anche curioso. E confuso.

Mi giro, guardando l'armadio che ho davanti. Non lo so nemmeno io...

-"Dimmelo." mi sussurra quasi supplicandomi.

-"Non lo so nemmeno io." gli confesso anche se so quale sarà la sua reazione.
-"Io ti conosco bene Chloe. Lo sai ma hai paura di ammetterlo." mi dice.

-"Credi sempre di sorprendermi, ma fallisci. Perché io ti conosco e so sempre quello che stai per dire" gli dico con un sorriso.

"A me non dispiace" mi sussurra avvicinandosi. Un brivido mi attraversa il corpo. La sua vicinanza mi dà questa sensazione o è lui?

-"Sei stato tu?" gli chiedo.

-"A fare cosa?" mi chiede lui confuso.

Ma certo che no. È quello che provo io.

-"Niente. Mi dispiace, sono troppo pensierosa ma non riesco a fare altrimenti." gli spiego piano "Come mai hai preso le parti di Alaric davanti a mio padre?" gli chiedo.

-"Perché so che tu ci tieni. E io ci tengo che tu stia bene." mi risponde avvicinandosi e sfiorando i miei capelli.

-"Ma questo rende felice te?" gli chiedo.

-"Preferisco vederti felice e lo sono anch'io." mi dice piano "Da oggi in poi staremo insieme. Mi sembra impossibile dopo tutto questo tempo, quindi voglio che tu lo sappia. Che tu te lo senta dire da me." mi dice guardando il letto.

-"Grazie" gli dico sorridendo.

Lo abbraccio e sento le lacrime arrivare. Piango sulla sua spalla e non mi preoccupo. Perché anche lui piange.

Da oggi in poi saremo una sola persona. *

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Buona domenica!
Nuovo capitolo!! 23
Grazie <3
The dark angel

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