Spiacevoli Incontri

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La prima lezione dell'anno fu presumibilmente la paggiore di tutto il mio percorso ad Hogwarts.
Entrammo nell'Aula di Difesa Contro le Arti Oscure e alla cattedra c'era già quella donna del Ministero, tutta vestita di rosa, che Silente ci aveva detto essere la Professoressa Dolores Umbridge.
Ci sedemmo tutti quanti e tirammo fuori le bacchette.
La Umbridge, con un fare mellifluo e falsamente cortese, ci disse di mettere via le bacchette e di tirare fuori i libri.
E da lì cominciarono i problemi. Io chiesi le motivazioni per cui non usavamo le bacchette e, dopo aver ricevuto una risposta secca, capii chi avevo di fronte e lasciai perdere. Harry non fu altrettanto astuto. Continuò a ribattere, ostinato, e a far valere le sue teorie sul ritorno di Voldemort. Lo capivo; aveva perfettamente ragione, aveva vissuto lui sulla sua pelle il ritorno del Mago peggiore di tutti i tempi, eppure nessuno gli credeva. Meno di tutti il Ministero, o meglio, così voleva mostrarci.
Ovviamente tutto questo costò una punizione ad Harry.
Mentre eravamo sulla strada per Cura delle Creature Magiche, riprendemmo l'argomento.
"Harry avresti dovuto fermarti...hai visto che personaggio...non dovevi cadere nelle sue provocazioni!" gli dissi.
"Ma Hermione! Hai visto come si comportava?! Come se fossi la persona più squilibrata sulla faccia della Terra! E poi...adesso capisco dove l'avevo già vista...lei è una di quelle che ha votato per la mia espulsione da Hogwarts all'udienza..." mi rispose.
"Beh allora vedi di non ripetere l'errore...dopo la punizione mostra che hai capito...troveremo un modo per farla in barba a quella megera..."
"Ma come facciamo con i G.U.F.O.? Insomma...solo con i libri non credo che riusciremo..." si aggiunse Ron.
"Troveremo una soluzione anche per quello..." dissi, con un sorriso malizioso.
La lezione fu piacevole e per qualche ora riuscimmo a tralasciare ciò che ci preoccupava.
Andammo a mangiare pranzo tutti insieme e poi dovetti fare una cosa che non mi fece molto piacere.
Nel corridoio prima della Sala Comune dei Grifondoro, Fred e George avevano radunato un nugolo di studenti del primo anno.
"Venite a vedere! Pastiglie per qualunque situazione! Pasticche Vomitose, Torroni Sanguinolenti e molto altro!" stava dicendo George.
Dall'angolo più lontano del corridoio stava spuntando la Umbridge. Avevo pochissimo tempo per evitare un'altra punizione.
"Cosa state facendo? Mettete via tutto! Subito! O ne risponderete a Silente in persona! Come Prefetto ho il dovere di farvi rispettare le regole!" dissi loro.
"Oh ma andiamo Hermione! Non stiamo facendo nulla di male!" mi disse Fred un pò sorpreso. Da quando ci eravamo messi insieme non li avevo più rimproverati.
Con lo sguardo accennai alla Umbridge e, per fortuna, George capì.
"Sciò, sciò! Spettacolo finito!" disse George ai ragazzi più piccoli.
In breve tempo tutti si dispersero e la Umbridge riuscì solo a scoccarci uno sguardo di disprezzo.
La sera eravamo tutti in Sala Comune tranne Harry, che doveva iniziare la punizione.
Dissi a Ron che avrei aspettato il ritorno di Harry e lui volle fare lo stesso. Nel giro di mezz'ora si addormentò sulla poltrona. Poco dopo gli dissi di andare a dormire che tanto, se non tardava molto, potevo restare io per Harry.
Appena fui rimasta sola, presi un libro e cominciai a leggere. Volevo approfittare di ogni momento per poter essere preparata al meglio per gli esami. Se non fosse stato per Fred che cercava di distrarmi da quel pensiero tutte le volte che poteva, nonostante anche lui fosse nell'anno degli esami M.A.G.O., sarei crollata.
A proposito di Fred, dopo qualche minuto dall'inizio della mia lettura, due mani mi coprirono gli occhi. Non faticai ad indovinare che fosse proprio lui.
"Ciao!" mi sussurrò all'orecchio.
"Ciao!" gli risposi dandogli un bacio delicato.
"Sera!" si aggiunse George.
"Non ti fa niente se c'è anche Georgie vero? Angelina ultimamente è un pò presa con il Quidditch e quindi lui preferisce starle un pò alla larga...quando è sotto pressione lei diventa un tantino...suscettibile!" mi disse Fred.
"Figurati! Mi fa piacere che siate venuti a farmi compagnia!".
Mi alzai per far sedere i gemelli sulle due poltrone di fronte al camino e poi mi accomodai sulle ginocchia di Fred. Lui mi cinse i fianchi con il braccio.
"Scusate se oggi vi ho rimproverato...ma già non ho potuto evitare la punizione ad Harry...non volevo fare lo stesso errore con voi..."
"Tranquilla Hermione! Lo abbiamo capito! Per questo ti meriti uno sconto a vita su tutti i prodotti del nostro negozio! A proposito...hai visto che bel corredino abbiamo regalato a Ron? E poi non dica che non siamo i fratelli migliori del mondo...quel Prefettuccio!" disse sorridendo George.
"Ma è vero che vuole partecipare alle selezioni per il Quidditch? Dice che vuole provare come Portiere...se riesce a fare come quando giochiamo a casa, ha ottime probabilità...ma il suo problema è l'emozione...quando Ron il divora-tutto è emozionato, non mangia più nulla e non accende il cervello..." disse Fred.
"Sì è vero che vuole provare...e io sono contenta per lui! Almeno farà una cosa che gli piace veramente! E secondo me non si farà prendere dall'emozione...o almeno spero..." dissi loro.
Fred mi accarezzò i capelli e io mi girai e gli sorrisi dolcemente.
"Sapete...sono contento che state insieme...siete una bella coppia..." disse George, per la prima volta un pò imbarazzato.
Era l'unico che sapeva di noi, e io ne ero davvero contenta. In fin dei conti lui ci capiva benissimo, e a me aveva fatto davvero piacere che quella sera fosse venuto anche lui. E poi io e Fred riuscivamo a ritagliarci i nostri momenti da soli.
Harry tardava e io morivo di sonno, perciò abbracciai George, baciai Fred e diedi loro la buonanotte.
Quella serata e la loro compagnia mi avevano fatto dimenticare per un momento le preoccupazioni scolastiche e non.
Con il cuore più leggero, me ne andai a letto.

Ginger BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora