Quidditch

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I giorni passavano e l'argomento Umbridge piano piano si esauriva, a differenza dei suoi atteggiamenti di persecuzione nei nostri confronti. In compenso non si faceva altro che parlare di Quidditch. Harry era triste perchè a causa della punizione della Umbridge non riusciva a parteciapre a tutti gli allenamenti, e Ron era sempre più teso per le imminenti selezioni per il ruolo di Portiere.
La mattina fatidica decisi di distrarlo con un altro argomento. Harry era andato in Biblioteca senza di noi, perciò ne approfittai per condividere con Ron un'idea che mi passava in testa da un pò.
Ci sedemmo in Sala Comune.
"Senti Ron...volevo parlarti di una cosa...come hai detto tu i G.U.F.O. non possiamo affrontarli senza una degna preparazione in Difesa Contro le Arti Oscure...perciò io avrei pensato di...organizzarci da soli..." dissi.
"In che senso? Non conosciamo sufficenti incantesimi...ok tu sei bravissima, quindi magari potresti insegnarci tu!"
"In realtà io pensavo a Harry...lui ha sconfitto Voldemort più di una volta! Secondo me potrebbe essere la persona più adatta! Dobbiamo solo radunare qualcuno che abbia bisogno come noi ed è fatta..."
"Si certo, tutto perfetto! Piccolo problema: Harry! Dovremo farlo accettare sotto un'incantesimo o roba del genere...perchè non credo che sarà tanto d'accordo..." replicò lui.
"Oh si che lo sarà! Basta solo che non strilli e urli! Per il resto accetterà eccome! E se non lo farà accetterà e basta...in ogni caso!! Tu piuttosto...ti stai preparando per le selezioni?"gli chiesi.
"Non me ne parlare...sono piuttosto teso....quando gioco con Fred e George me la cavo, ma ho paura che sotto pressione...sai..." mi rispose, con un'espressione sconsolata.
"Oh ma andiamo! Se sei in gamba, sei in gamba! Cerca di non agitarti! Sicuramente riuscirai benissimo! Ne sono convinta!" gli risposi incoraggiante.
Di pomeriggio seguimmo la lezione di Pozioni.
La Umbridge entrò insieme a noi. Ormai aveva preso l'abitudine di esaminare i professori per vedere la qualità del lavoro, ecc. Piton non si scompose troppo, anche se pareva piuttosto infastidito dalla sua presenza. Non ci furono parzialità questa volta, e anche qualche Serpeverde ricevette rimproveri.
Terminata la lezione, io e Ron accompagnammo Harry nell'ufficio della Umbridge. Mentre eravamo per la strada, Harry si grattò la fronte, e sia io che Ron notammo che aveva delle ferite sulla mano.
"Harry, che cos'hai alla mano?" gli chiese Ron.
"Oh niente, è solo un taglio!" gli rispose, cercando di nascondere la mano.
Ron gliela prese e mormorò un 'Miseriaccia!' mentre io emettevo un gridolino di sconcerto.
Sul dorso della mano c'era scritto 'Non devo dire bugie'. Anzi non era scritto, era inciso sulla pelle. E la ferita non era del tutto rimarginata.
"Oh cielo, Harry! Ma non ti faceva scrivere solo frasi?! Questo è oltre ogni regola! È abuso di potere! Devi dirlo alla McGranitt o a Silente!" gli dissi, sconvolta.
"No! Silente non mi parla e non c'è quasi mai. E la McGranitt non penso abbia tutto questo potere su di lei...e non voglio darle alcuna soddisfazione...tanto oggi è l'ultima sera."e senza dire altro, chiuse l'argomento.
Non appena fu entrato nell'ufficio della professoressa, io e Ron andammo al campo di Quidditch.
Lui era veramente molto in tensione.
"Su Ron, dai il meglio di te! Vedrai che andrà tutto bene! E Fred e George non rideranno di te!" gli dissi.
Lui fece un cenno di assenso e andò al centro del campo assieme agli altri aspiranti portieri. Io invece mi sedetti sugli spalti.
Angelina non si perse in chiacchiere e decise di inziare immediatamente.
La situazione non si mise subito bene per Ron, anzi. Gli altri partecipanti non erano bravi, ma lui davvero no riusciva ad acchiapparne nessuna. Dopo un pò cominciò ad andare meglio. Era diventato più sicuro e riusciva ad evitare più gol. Verso la fine delle selezioni era rimasto solo un altro ragazzo. Quest'ultimo era davvero in gamba, e ciò non fece altro che risvegliare in Ron la paura. Notai l'espressione di Angelina,e nonostante non amasse caratterialmente il concorrente di Ron, sembrava che volesse prendere lui. Dovevo fare qualcosa. Optai per un incantesimo per confonderlo. In questo modo non parò nessun gol, mentre Ron, riacquistata sicurezza, riuscì a pararne 4 su 5.
Terminata la prova me ne andai in Sala Comune, in quanto Ron doveva trattenersi per sapere il risultato.
Dopo una mezz'oretta rientrò raggiante e mi disse:
"Ce l'ho fatta!! Sono il nuovo Portiere!" e mi abbracciò.
Io ricambiai l'abbraccio e mi complimentai.
Fred mi raggiunse poco dopo e mi disse:
"Grazie per quello che hai fatto...ho notato quel tuo 'piccolo aiuto'...hai visto? Noi non lo abbiamo preso in giro, nè abbiamo riso di lui...proprio come avevi chiesto! Speriamo solo che in partita non si faccia prendere dall'emozione..." poi, sottovoce, mi sussurrò 'ti amo' e se ne andò.
Questa volta ero soddisfatta di aver infranto le regole. Vedendo il sorriso di Ron ne era valsa la pena. L'unica cosa mi dispiaceva per Harry.
E, mentre ripensavo a quanto accaduto, mi addormentai sulla poltrona.
Non so bene quanto tempo dopo, mi svegliò la delicatezza di Harry nel lanciare la borsa.
Mezza addormentata gli accennai di Ron e lui si rivelò sorpreso, ma molto felice.
Dopodichè mi raccontò di come la Umbridge gli aveva toccato il braccio, ma a fargli male fu la cicatrice sulla fronte e non quella sulla mano. Mi disse che pensava ci fosse qualche collegamento tra la professoressa e Voldemort.
"Oh Harry non credo che sia così...magari è stato un caso...parlane con Silente comunque...intendo della cicatrice che ti fa di nuovo male! Non sono cose da poco, non in questo periodo." gli dissi.
"No Hermione! Silente non mi vuole parlare, perciò non sarò io ad andare da lui! Magari è stato solo...un caso...andiamo a dormire... credo che siamo stanchi entrambi..."
"Si hai ragione...ma ti prego Harry! Fai i complimenti a Ron quando lo vedi! Ne ha davvero bisogno!"
E così dicendo me ne andai a dormire, felice per Ron, ma preoccupata per quanto aveva detto Harry.

Ginger BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora