Separati

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Le ultime notizie ricevute fecero sì che i nostri giorni ad Hogwarts diventassero sempre più tesi. Anche l'avvicinarsi agli esami non aiutava. La McGranitt ci aveva convocato per il colloquio orientativo per il lavoro. In pratica dovevamo dirle cosa ci sarebbe piaciuto fare e lei ci dava istruzioni sui G.U.F.O. e i M.A.G.O. che dovevamo prendere. Io non avevo ancora bene in mente che cosa fare perciò le avevo detto un paio di professioni che mi interessavano. Fortunatamente il mio impegno scolastico mi ripagò; infatti la professoressa disse che se continuavo così avrei potuto fare quasi ogni professione. A Harry e Ron fecero più storie, non tanto la McGranitt quanto la Umbridge. Per lei non avrebbero potuto fare sostanzialmente nulla.
E proprio la Umbridge fu un'argomento che io e Fred affrontammo in uno dei nostri incontri.
Eravamo seduti nella solita vecchia aula che era diventata il nostro luogo d'incontro. Questa volta avevo preparato tutto io.
Visto che si avvicinava l'estate avevo decorato la stanza con fiori e piccole piante.
Era da una buona mezz'oretta che stavamo chiacchierando quando Fred mi disse:
"Senti Hermione, devo parlarti di una cosa...io e George abbiamo capito che la scuola non fa per noi. Inoltre la Umbridge non ci fa respirare un attimo. Abbiamo pensato di utilizzare i soldi che Harry ci ha dato per aprire il negozio che desideravamo...."
"Ma Fred è bellissima come idea! Tanto fra poco darete i vostri M.A.G.O. e potrete fare quello che volete! In fin dei conti serve davvero un bel negozio di scherzi!"
"È questo il punto...non prenderemo i nostri M.A.G.O.! Abbiamo deciso di uscircene in grande stile! E ce ne andremo...domani pomeriggio..."
"Ma come domani pomeriggio?!? Sei impazzito??" gli chiesi.
"Forse...abbiamo approfittato di una richiesta di Harry per mettere finalmente in atto il nostro piano...non posso spiegarti nulla perchè sarà una sorpresa! Ehi non fare così..." e, vedendomi piangere, mi abbracciò.
Non ero riuscita a trattenere le lacrime. Sapevo che tanto quello era l'ultimo anno che ci vedevamo a scuola, però pensavo di avere ancora qualche mese per prepararmi all'idea.
"Ehi Herm! In fin dei conti sarebbe comunque stato il nostro ultimo anno insieme ad Hogwarts...abbiamo solo anticipato i tempi..."
"Si...ma credevo di avere più tempo per abituarmi all'idea...Fred?"
"Dimmi!"
"Cosa sarà di noi due? Voglio dire...io sarò quì dentro e tu là...saremo lontani..."
"Hermione! Ho fatto una fatica immensa per conquistarti e vuoi che non ti tenga ben stretta?! E poi andiamo...sono Fred Weasley! Troverò sicuramente un modo per vederti! Ricorda che prima di Harry, la Mappa del Malandrino ce l'avevamo io e George!!" mi disse ridendo.
Devo ammettere che questa notizia mi aveva scombussolata davvero. Il preavviso che mi aveva dato era minimo. Probabilmente, però, lo aveva fatto perchè mi conosceva bene e sapeva che avrei fatto di tutto per trattenerlo ad Hogwarts ancora per un pò. Tuttavia questo era il suo sogno, perciò non avevo nessuna intenzione di infrangerlo.
Lo baciai appassionatamente e ci salutammo, sapendo che la volta successiva che ci saremmo visti sarebbe stata in estate.
Andai in Sala Comune dei Grifondoro e incontrai Harry e Ron. Ci sedemmo insieme di fronte al camino. Grazie a Dobby, Harry ci aveva procurato tre Burrobirre.
"Sentite...è inutile che ve lo nascondo...ieri, quando Ginny mi ha dato le uova che ha fatto tua madre Ron, squisite per altro, mi ha visto giù di morale. Mi ha chiesto che cosa avessi...e le ho detto che volevo parlare con Tartufo..." disse Harry ad un certo punto.
"Ma come diavolo fai?! La Umbridge?!" lo interruppe Ron.
"Fallo finire!" gli dissi, anche se scoccai ad Harry uno sguardo sospettoso.
"Beh mi ha detto che chiedeva a Fred e George...insomma domani alle 5 io andrò nell'ufficio della Umbridge e parlerò con lui!"
"Miseriaccia Harry! Ti sei bevuto il cervello! Hermione...lo abbiamo perso...non ragiona più lucidamente!" disse Ron, guardando Harry come se fosse uno squilibrato.
"È duro ammetterlo, ma Ron ha ragione! Se ti scopre? Ti espelle, senza il minimo dubbio!" gli dissi.
"No! Mi fido di Fred e George! E poi sarà una cosa veloce...e ci sarete anche voi ad aiutarmi!" disse Harry speranzoso.
Ci volle un'ora buona prima di convincerci, ma alla fine accettammo. Anche io mi fidavo di Fred e George, ma molto meno della Umbridge. Tuttavia Harry era nostro amico e meritava un aiuto.
Dopo aver messo a punto il piano per l'indomani, andammo a dormire.
Le cinque del pomeriggio arrivarono presto.
Accompagnammo Harry e, fortunatamente, non impiegò molto a parlare con Sirius. La Umbridge non si fece viva.
Finito il colloquio, andammo tutti e tre nella Sala d'Ingresso, per non destare sospetti.
Sembrava che fosse scoppiato un pandemonio. Tutti gli studenti erano riuniti lì. Anche gli insegnanti e i fantasmi non volevano perdersi quello spettacolo.
La Umbridge, furiosa, si rivolse ai gemelli Weasley, che erano al centro del cerchio creato dagli spettatori.
"Allora, vi sembra divertente trasformare un corridoio in una palude, eh?"
"Molto divertente, sì" rispose Fred, facendomi un fugace occhiolino.
Poi si rivolse al gemello e disse:
"George credo che abbiamo raggiunto l'età per interrompere la nostra carriera accademica!"
"Condivido in pieno la tua opinione!" gli rispose George.
Poi, dopo aver fatto alcune raccomandazioni a Peeves il Poltergeist, crearono un immenso spettacolo di fuochi d'arificio di mille colori e, insieme, sfrecciarono fuori dal portone, verso il tramonto radioso.

Ginger BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora