Il Ritorno

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Dopo quello che era accaduto al Ministero, ci portarono tutti in infermeria. Lì passammo il resto dell'anno scolastico, e, non appena ci fu concesso, andammo via per le vacanze. Harry dovette tornare dagli zii. Il suo umore non era dei migliori. In fin dei conti aveva passato così poco tempo con Sirius; era tutto così crudele. Lui era la sua famiglia, non i Dursley. Tuttavia gli era stato consigliato di restare almeno per un pò da loro, e così fece. Quanto a me, passai qualche tempo con i miei genitori. Gli eventi mi avevano fatto desiderare molto la loro compagnia, anche se non gli raccontai nulla per non farli preoccupare.
Il tempo passò in fretta e andai da Ron intorno alla metà di luglio.
Tutta la famiglia mi accolse con gioia. Passai un pò di tempo con Ginny e Ron, cercando di non pensare troppo alle cose tristi.
Una mattina ci raggiunsero anche Fred e George.
Quando entrarono salutarono la loro famiglia che non vedevano da un pò a causa degli impegni con il negozio. Successivamente salutarono anche me.
"Ehi Granger! Tutto bene?" mi chiese George.
"Si grazie! Ehm, complimenti per il negozio!" gli dissi.
Fred, invece, mi sussurrò di seguirlo di sopra, mentre George si occupava di intrattenere la famiglia con le nuove invenzioni.
Quando entrammo nella sua camera, ormai diversamente occupata, mi baciò.
"Hermione! Non farmi mai più una cosa del genere!" mi disse.
"Che cosa?" chiesi perplessa.
"Come cosa?! Ho saputo di quello che è successo al Ministero! Sai, non è che la Gazzetta del Profeta ha utilizzato mezzi termini! E finalmente, aggiungerei!"
"Oh quello! Ehm, credimi: non avrei voluto nemmeno io che accadesse una cosa del genere! Ci ha dovuto rimettere la vita Sirius prima che il Ministero si accorgesse di come stavano le cose e di come Harry avesse sempre avuto ragione!"
"Lui come sta? Mamma mi ha detto che arriva tra qualche giorno..."
"Non sta bene. Io e Ron cerchiamo di distrarlo, ma si vede che soffre ancora. Però è anche determinato ad andare avanti contro Voldemort, ora più che mai..." gli risposi.
"Capisco...bene! Lasciamo per un attimo da parte queste tristezze!
Il negozio sta fruttando alla grande, perciò ho deciso di farti un regalo!"
"Oh grazie! Ma non dovevi! Che cos'è?" gli domandai incuriosita.
"Oh no, Granger! Non così facilmente! Vieni in giardino! Ah, non preoccuparti! Gli altri sono indaffarati con il pranzo. Visto che sarà una cosa lunga ho detto a George di riferirgli che io sto sistemando i bagagli e che tu stai 'parlando' ai tuoi genitori!"
"Le pensi proprio tutte! Povero George però, gli tocca sempre trovare qualche scusa!"
"Povero me! Quando sta con Angelina è peggio! Io e te mica gli facciamo sorbire le nostre effusioni romantiche!"
E con questo, scendemmo in giardino.
Mi guidò dietro il capanno delle scope e mi disse di cercare dentro ad un cespuglio di fiori.
Io trovai un sacchetto con una chiave. Fred mi disse di seguirlo e mi portò di fronte ad una scatola di legno finemente decorata. Mi disse di aprirla.
Dentro vi trovai una splendida camicetta in seta. Era color avorio e nel colletto e nei polsini della maniche era tempestata di minuscoli brillantini. Era davvero molto bella.
Lo ringraziai con un lungo e appassionato bacio.
Rientrammo in casa per il pranzo.
Indossai la camicetta al compleanno di Harry, quando la signora Weasley gli preparò una deliziosa cena per festeggiarlo. Ricevetti i complimenti di tutti.
Il resto dell'estate lo passammo tra la Tana e Grimmauld Place.
I membri dell'Ordine vennero a farci visita spesso. L'unica ad essere molto provata sembrava Tonks. Sirius era il cugino, immagino fosse molto triste per la sua perdita. Eppure non mi erano sfuggite le occhiate che lanciava al professor Lupin. In ogni caso, a parte questi problemi d'amore, il resto procedeva bene.
Silente si era di nuovo avvicinato ad Harry; avevano avuto una lunga chiacchierata dopo gli eventi del Ministero.
Tutte queste cose ci distraevano momentaneamente dal pensiero di Voldemort. Tuttavia sapevamo bene che lui era tornato; ed era solo questione di tempo prima che lo affrontassimo una volta per tutte.
Ne parlai una sera con i ragazzi Weasley e Harry.
"Succederà vero? Voglio dire...come la prima volta?" chiese Ron.
"No...questa volta sarà anche peggio fratellino!" disse George, cupo.
"È vero! Ma siamo insieme! Di sicuro non lasceremo Harry da solo! Potete starne certi!" dissi con fermezza.
"Grazie Hermione! Ehm, è bello sentirtelo dire!" disse Harry, sorridendomi.
"Ben detto Hermione! La amo sempre di più questa ragazza!" Disse Fred.
Tutti si girarono di scatto a guardarlo, io per prima, così lui aggiunse subito:
"In senso retorico, testevuote!".
Ridacchiammo tutti, io principalmente per il sollievo e per il fatto che aveva trovato una scusa subito.
"In ogni caso, Harry, lo hai sentito: ci siamo tutti per te, anche il resto dell'Es! E poi, per noi Weasley e per Hermione, sei di famiglia ormai!" disse infine Ginny.
E con queste parole cercammo di non pensare troppo a cosa ci aspettava, ma piuttosto a goderci il resto dell'estate.

Ginger BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora