Capitolo 21

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"che cosa fai ?" gli dissi con un tono autorevole,ma allo stesso tempo intimorito, "scendi subito!" aggiunsi.
"vengo con te a casa" mi disse mettendo la sua mano sulla mia,mentre con l'altra estrasse una sigaratte dal suo pacchetto di marlboro rosse.
Quando lo sentii appoggiare la sua mano sulla mia,provai una sensazione davvero strana,non ero piu' abituata al contatto con lui.
D'istinto allora lo scansai con violenza,andando a colpire il sedile dietro di me con la mano.
"Non so cosa ti dice la testa,non mi toccare" gli gridai alterandomi piu' di prima.
"Devi imparare a non agitarti,sto con Bleir ricordi ?" mi disse scoppiando in una risata,per prendermi in giro.
Allora risposi a tono,con la mia solita lingua tagliente:"certo,i traditori della storia" gli dissi con aria da provocatrice.
Lui allora rimase in silenzio,come se non mi avesse sentita,quasi per darmi ragione ed estraendo dalla tasca l'accendino,accese la sigaretta che lo aspettava da prima.
Io invece continuavo a pensare al momento che era passato,era da tanto che i nostri corpi non si toccavano in quel modo e questo mi aveva scioccata.
Era come se con una mano lui riuscisse a smuovere in me emozioni e ricordi che da tempo cercavo di rimuovere,ero ferma li a fissarlo con gli occhi nel vuoto e il silenzio che ci faceva compagnia.
A lui invece sembrava non importare nulla,era li davanti a me con aria tranquilla,mentre piano piano consumava la sigaretta in mano.
Per tutta la durata rimasi in silenzio ad osservarlo,mentre la sua immagina si era offuscata per il fumo rimasto all'interno.
Appena fece l'ultimo tiro abbasso' il finestrino e butto' fuori il mozzicone ormai consumato.
Quando vidi quell'immagine non riuscii a trattenermi,mi scatto' qualcosa dentro,forse rabbia repressa che voleva a qualsiasi modo uscire.
"Dopo fumerai un'altra sigaretta nuova vero ?" gli dissi mantenendo la calma.
"lo sai" disse ridendo "che domande fai ?" aggiunse ridendo ancora una volta di me.
"Certo adesso che l'hai finita e non ti serve piu',la butti ?!?" gli chiesi quasi con le lacrime agli occhi.
"Non capisco il senso di quello che dici" mi disse ancora una volta prendendosi gioco di me e poi aggiunse :"parti va,che andiamo a casa".
"Non vengo da nessuna parte con te,tu non mi hai mai capita,sei solo un vero stronzo" gli dissi con le lacrime che stavano scendendo ormai dal mio viso.
Allora lui mi guardo' con un espressione incredula,non capiva perchè io dicessi quelle cose che a parer suo erano senza senso, e sopratutto perchè piangessi senza motivo apparente.
"Mi hai usato come una sigaretta!" gli urlai prendendolo per le spalle.
"mi hai consumata,buttata e poi ne hai cercata una nuova" continuai con il pianto che era diventato fluente.
La sua espressione divertita allora cambio' rapidamente,non so con esattezza cosa stesse pensando.
Forse da quelle parole aveva capito che le mie ferite erano ancora aperte e che riservavo ancora tanto rancore dentro di me,non lo so.
L'unica cosa che so dirvi di certo è che scese dall'auto senza fiatare e sbattendo violentemente la portiera fece tremare tutti i vetri.
Allora rimasi li dentro da sola finalmente,come avevo tanto desiderato.
Accesi il motore per andare a casa,le mani tremanti sul volante e le lacrime che una ad una bagnavano il volante.
Di lui non c'era piu' alcuna traccia eccetto l'odore di fumo impregnato nell'auto che mi tenne compagnia per tutto il viaggio.
Appena arrivata davanti a casa mi pulii subito la faccia ed entrai con aria felice,per non destare sospetti,con il sorriso piu' falso del mondo.
"Signorina cosa ci fai qui di già ?" mi disse subito il papà di Zayn sentendo qualcuno entrare accompagnato dal rumore dei tacchi.
"Non stavo bene a scuola,mi sa che ho un po' di febbre" dissi entrando in salotto e appoggiando la borsa sul tavolo di mogano.
Era li seduto a guardare il suo solito telegiornale,mentre accanto Patricia,la mamma di Zayn stava cullando Adam.
Mi sedetti accanto a loro e presi in braccio il mio piccolo bimbo.
"Aspetta che ti faccio un po' di the" mi disse Patricia che nell'ultimo periodo stava diventando gentile nei miei confronti.
"No,tranquilla" le risposi di scatto per non sembrare di peso.
"Stai tranquilla,cambiati,bevi il the e dormi" mi disse con tono premuroso alzandosi per mettere a bollire l'acqua.
Forse stava capendo che tipo di persona ero o magari si stava rendendo solo conto di quanto soffrivo.
La cosa importante era che mi stava trattando bene,così non obiettai e risposi con un sorriso che diceva piu' di mille parole.
"ha dormito oggi ?" le chiesi dal salotto riferendomi alla mia piccola creatura che avevo tra le braccia.
"Si è agitato troppo,si vede che vuole dormire ma non riesce" mi rispose.
Guardavo il mio piccolo adam,che stavo cullando e che intanto si stava addormentando.
Sapeva di essere con la sua mamma finalmente e che era al sicuro,avrei dato la mia vita per lui,era il bambino piu' bello del mondo.
A guardarlo mi perdevo in un'altra dimensione,era così piccolo e indifeso,così fragile ma allo stesso tempo meraviglioso.
Gli strinsi la manina,mentre i suoi occhioni splendidi si stavano richiudendo.
Salii di sopra in camera e lo misi nella sua culla,mentre Patricia mi aveva raggiunto portandomi il mio the.
Chiusi la porta e cambiandomi dopo aver bevuto mi misi a letto per riposare un po'.
Credo di aver dormito circa qualche minuto,quando fui svegliata dal rumore di tante voci sovrapposte che ridevano e parlavano al piano di sotto.
Cercai di ascoltare il piu' possibile per cercare di riconoscere le voci,ma fui disturbata dal rumore della mia porta che si apriva.
Feci finta di dormire,sentii dei passi ed un corpo che non riuscivo a vedere passarmi accanto e dirigersi verso la culla di Adam.
"fey,sei sveglia?" mi chiese la voce,che era quella di Zayn.
Non avendo avuto risposta,richiese una seconda volta,ma anche a questa non risposi,e continuai il mio finto sonno....
Ci fu' silenzio per un po',poi lo sentii prendere in braccio Adam.
"Piccolo mio,sei bellissimo" gli disse mentre io ero intenta ad ascoltare.
poi continuo'..
"Sei bello come la tua mamma,lei ti ama tanto sai ?"
A queste parole mi si gelo' il sangue,rimasi pietrificata ancora una volta mentre ascoltavo le sue parole.
"mi dispiace che quando crescerai ci vedrai separati,e chiedendo come mai io e la mamma non stiamo insieme io non saro' fiero di rispondere" disse.
e continuo':"sono un disastro di papà lo sai ? per fortuna che hai una mamma migliore di me".
Rimasi senza parole,con il respiro intrappolato .Non sapevo che fare,ascoltavo incredula quando lo sentii avvicinarsi e sfiorarmi la fronte.

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