20. Because Of You

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"A causa tua

Trovo difficile credere non solo in me stessa

Ma anche in chi ho attorno

A causa tua

Sono spaventata."

Kelly Clarkson - Because of you



Febbraio era finito da un bel pezzo.

E la primavera introdotta, giungendo a metà marzo, rendeva chiunque più rilassato e disponibile.

Il tempo era gradevole a Roma, il ché permetteva a noi poveri studenti di rifugiarci in strada, finite le lezioni, per dedicarci a passeggiate o lunghi pomeriggi trascorsi nei parchi più rinomati proprio per la loro bellezza e pace.

Il mese precedente era stato relativamente semplice da affrontare.

Gabriele, Virginia, Giorgio e Francesca.

Le mie giornate erano caratterizzate dai loro sorrisi, dalla loro compagnia. Rendevano l'atmosfera meno pesante e difficile per la sottoscritta che, comunque, fingeva dei sorrisi, molti dei quali erano veri a differenza di tempo a precedere.

La rimessa in sesto della caviglia di Gabriele dalla brutta botta subita, segnò anche la ripresa delle torture a cui quotidianamente mi sottoponeva, con ogni genere di carineria ed attenzione che solo un migliore amico è disposto a concedere alla propria migliore amica. Non nego che mi dispensasse scherzi senza controllo, ma restavo sempre al gioco.. specie perché la maggior parte delle volte trovavo vedetta facile e spietata.

Passavamo intere giornate insieme, grazie ai corsi in comune, ai pranzi riservati a noi e a nessun'altro, fatta eccezione di tanto in tanto per Francesca, Cristian e per quei fetenti che amavo chiamare cugini. Il pomeriggio studiavamo insieme, per poi catapultarci da qualsiasi parte la testa ci suggerisse.

Gabriele non sembrava preoccuparsi delle chiacchiere che circolavano sul nostro conto, del tipo 'nuova coppietta felice' o roba affine. E quando avevo esposto i miei dubbi a tal proposito, lui era riuscito a tranquillizzarmi e a sdrammatizzare la questione con un semplice «a quando il matrimonio?».

Mattia aveva smesso di chiedere di me in giro o di cercare in tutti i modi d'incontrarmi tempo prima, messo in guardia da Giorgio.

Ero masochista, ma non stupida.

Se ripensavo alla mia prima reale volta con lui, una miriade di farfalle m'invadevano lo stomaco. Se poi riflettevo sulle bugie con cui mia aveva ingannata ed illusa, desideravo solo che sparisse dalla faccia della terra.

E non ero disposta a credere che provasse un minimo di bene per me. Ero anzi propensa a credere che lui mi avesse rivelato la verità per puro rimorso o per non dovermi poi sopportare.

La sua assenza risultava difficile da superare.

Vederlo entrare in mensa o sentire il suo sguardo perforarmi da parte a parte, passando per i corridoi diveniva sempre più straziante.

Ma non avevo intenzione di cedere.

Io e Stash.. semplicemente c'ignoravamo e ciò che mi faceva stare peggio era constatare che lui non sentisse la mia mancanza. Eppure, conoscendolo, ero certa che si trattasse solo di una maschera.

Se Gabriele l'aveva gettata, Stash l'aveva raccolta.

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Narratore Esterno

- " Poli, posso chiederti una cosa? " – lei e Gabriele erano sdraiati lungo una coperta, distesa sul prato del giardino del dormitorio.

Paola concentrò l'attenzione dai diversi gruppi o coppie di studenti lì presenti, come loro, per poter godere del sole primaverile, al ragazzo che trovò improvvisamente cupo.

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