"Veramente, pazzamente, profondamente io sono
stupidamente, completamente innamorato
e in qualche modo hai abbattuto tutti i miei muri."
One Direction - Truly, Madly, Deeply"Stringo i libri al petto e, a capo chino, esco di fretta dalla scuola.
Ho un solo ed esclusivo obbiettivo: lui.
Non lo vedo dalla mattina precedente e so che tra meno di un paio d'ore, partirà per chissà quanto tempo. Uscirà dalla mia vita, se ne avrà voglia. E devo dirgli addio, con un immenso magone stretto alla gola.
Subito dopo aver lasciato zaino e libri vari in camera, supero altri tre corridoi presenti sul mio stesso piano e giungo davanti la porta della stanza in cui soggiornano Giorgio, Cristian e Mattia.
I ricordi mi assillano, rendono la mia anima vulnerabile.
Busso con poca enfasi, prima di essere accolta. I tre ragazzi sono in camera ed il moro è seduto sul suo letto con una pila di vestiti da dover riporre in una valigia.
Sorrido a colui che mi ha invitata ad entrare, Giorgio.
-" Chi si vede. " - ride il biondo.
-" Taci, cugino. " - lo rimprovero, ridacchiando, prima di stampargli un triplo bacio sulla guancia. Okay, devo ammetterlo. Ho una passione nascosta per le sue guance così morbide e lisce.. sì, le amo.
-" Cristian, puzzone. " - lo saluto.
-" Poli, scassa palle. " - ricambia.
-" Vedo che sei di buon umore. E' per questo che hai svaligiato la mensa? " - ironizzo, vedendo l'ammasso di cibo sul suo letto.Cedendolo alla caritas, potrebbe sfamarci una popolazione.
-" Hai fatto scorta di yogurt scaduti. E' per questo che sei acida come sempre? Oh, ma questa non è una novità. " - una semplice linguaccia fa da risposta.
Poi porto lo sguardo sul moro che, seduto sul suo letto, non ha smesso d'osservarmi fin da quando ho messo piede nella stanza. Ma non appena i nostri sguardi s'incontrano, cambia attrazione e lascia che quegli occhi che tanto amo, guardino altrove.
Sembra non provar piacere nel farsi vedere in questo stato e lo comprendo.
-" Hey Cristian.. non avevi detto di volermi far vedere un esperimento.." - improvvisa Giorgio che è davvero negato per le bugie.
-" Esperimento? " - Cristian lo guarda inebetito, mentre assapora un muffin con tanto di scaglie di cioccolata. Evidentemente, non sa di cosa Giorgio stia parlando.
-" Sì, quell'esperimento sul.. sul teletrasporto. Mi sembra l'avessi chiamato "Teletrasportiamoci fuori di qui." - trattengo una risata, guardandomi bene dal non farmi vedere dai due, pur di dare qualche soddisfazione a Giorgio.
-" Ah.. sì, il teletrasporto. Subito. " - Cristian afferra dapprima una banana, poi una scatola di cioccolatini.. una barretta di cioccolata al latte, una brioche, un cornetto confezionato, una bottiglietta di succo, una lattina di coca cola e..
-" Dannazione Cristian, muovi il culo. " - sbotta Giorgio. E' inevitabile la mia risata, seguita dal ridacchiare di Mattia che sembra non riuscire a fare di meglio. E la tenerezza sconfinata che provoca in me, fa sì che le mie risa cessino di punto in bianco.
Giorgio trascina letteralmente Cristian fuori dalla stanza, sbattendo poi la porta con rabbia. Quei due, insieme, sono uno spasso.
-" Hey. " - dico, avvicinandomi al ragazzo che prende a sistemare i suoi capi.
-" Ciao. " - mormora, senza però alzare lo sguardo.
-" Come ti senti? " - gli chiedo, sedendomi al suo fianco. Non ci troviamo così vicini per una semplice chiacchierata da mesi. Se mi sia mancato? Da morire, sebbene io lo neghi costantemente.
-" Uno schifo. " - risponde lui, dopo attimi di esitazione. Getta da parte la maglia che ha tentato di piegare per minuti e pare arrestarsi per qualche attimo.
-" Sono sicura che in quella clinica ti rimetterai. " - gli sorrido.
-" Nella clinica per matti.. " - sogghigna.
-" Se fosse una clinica per matti ci spedirebbero tutti in quel posto. " - ancora, ridacchia.
-" Starai bene. " - lo rassicuro. Lui annuisce, tornando a torturare quella povera maglia. Rimane in silenzio qualche istante. Dalla faccia assunta, potrei scommettere che stia meditando.
-" Ieri sera hanno avvisato i miei genitori. " - sospira. - "Credo di averli delusi. " -
-" Perché avresti dovuto? " - domando, sedendomi per bene sul suo letto ed aiutandolo con gli indumenti.
-" Sveglia? Mi sono drogato e non avevo intenzione di fermarmi. "- incomincio a fissarlo, smettendo di compiere ogni azione.All'improvviso, riconosco quel suo tono saccente, misto ad una simpatia poco evidente. Riconosco quel suo essere playboy, al contempo romantico.
Ma è questione di attimi, prima che la bellezza emanata dal suo viso, pure in quelle condizioni, mi attragga in modo fatale.
-" Sei bello anche da drogato. " - mi sfugge, senza che neppureme ne accorga. E lui sente, sente il tutto a perfezione. Ed un sorrisino lontano dall'essere modesto si posa sulle sue labbra,quasi sappia di esserlo, ma non si aspetti che sia io a ricordarglielo.
-" Grazie. " - mormora, mentre il mio viso s'infiamma.
-" L'ho detto solo per non scoraggiarti. " - mi giustifico.
-" Davvero, Marotta? Dici sul serio? " - sembra di esser tornatia mesi fa, quando stuzzicarsi era il nostro hobby preferito.
-" Assolutamente Briga. " - le risate che seguono, ci lasciano piacevolmente sorpresi. Amo la melodia che come per magia viene acrearsi non appena le nostre risate diventano un tutt'uno.
-" Perché sei qui? " - chiede infine, sorridendo. Punta i miei occhi per la prima volta da quando ho messo piede nella stanza.
-" Perché ti ho perdonato, Mattia. Non importa ciò che è accaduto. Voglio solo che tu ti rimetta. " - confesso.
-" Quindi mi darai una possibilità..? " -
-" Sono qui. Questo ti dovrebbe dimostrare che te la sto già dando. Potremo essere.. amici. " - parola che risuona in malo modo alle mie orecchie, come alle sue. Ma entrambi l'accettiamo, entrambi ci assecondiamo, convinti che reprimere un sentimento sia facile. Un sentimento che credo essere solo mio.
Sono convinta che non lo rivedrò tanto di frequente, non lo rivedrò affatto fin quando non sarà riabilitato. E in questo lasso di tempo lo dimenticherò, farò scorta di coraggio e metterò su un bel muro, capace di non essere abbattuto. Al suo ritorno, rimarrà uno dei miei amici, forse uno dei più fidati, il mio primo vero amore, per così dire. La mia prima volta, ma nulla di più.
-" Promettimi che verrai a trovarmi. " - scoccata la freccia.
-" Ma certo. " - colpita in pieno.
Lo farò? Riuscirò mai ad andarlo a trovare?
-" L'hai promesso, Marotta. " - mi punta un dito contro, ridendosela.
-" Sì, certo. " - ancora, vengo trascinata dalle sue risate così dolci al mio udito. Risate interrotte soltanto dal battere di nocche sul legno della porta. Lo guardo frastornata, prima di alzarmi ed andare ad aprire. Una signora ci appare, assomiglia ad un'infermiera.
-" Mattia Bellegrandi? " - questo annuisce, prestandole attenzione. - " Sono la Signora Peparini. Sono qui per portarti nella clinica specializzata per tossici. " - le scocco un'occhiata, infastidita per quel suo infierire, ma probabilmentenon sa di farlo. - " Sei pronto? " -
-" Un attimo. " - risponde Mattia, chiudendo la valigia e raccogliendo le sue cose. Non riuscirebbe a trasportare le valige se i suoi amici non accorressero, pur di non stancarlo. Il moro è debole, visibilmente debole.
Ci trasciniamo tutti all'esterno, passando per un'uscita secondaria poco frequentata. Questione di discrezione.
Posano ogni effetto personale del ragazzo in un auto nera, al cui interno siede solo un autista fin quando la dottoressa non lo imita,accennando un saluto a noi ragazzi a cui interessa solo quello di Mattia.
Ci siamo tutti: Stash, Gabriele, Giorgio, Cristian, Silvia, Francesca,Virginia ed io.
Partendo da Cristian, Mattia da inizio al giro dei saluti.
-" Cri, fai il bravo e non abbuffarti. Voglio che al mio ritorno il tuo peso sia lo stesso. " - ridendo, si stringono in un caloroso abbraccio. Sento gli occhi pizzicare, ma poco ci bado. - " E tu Giorgio, non lasciarti sfuggire la riccia. So che la ami, quindi non perdere il vero amore. Non fare il mio stesso sbaglio. " - un'occhiata. E' una sua occhiata a me riservata a spronare le mie lacrime. Mi sbarazzo subito di queste, pulendomi per mezzo di una manica della felpa. - " Franci, controlla tu il gruppo perché già so che si ficcheranno nei guai." - ammette, abbracciandola appena. E' sfinito. - " Virgi, promettimi che Cri non ingrasserà, te lo chiedo per favore. " - al che, tutti esordiscono in risate. Giunge poi a Silvia. - " Silvietta.. stammi a sentire. Inutile separare due cuori uniti. Finisce solo che questi soffrano. Ci siamo intesi? " - lei annuisce, ma a mio parere non ha colto la doppia sfumatura. Mattia non si riferisce solo a me e Stash che, arrossito, fissa il marciapiede. Ho la certezza che si riferisca anche a lui stesso, a me, a noi. - " Stash, torna ad essere il solito fancazzista, al contempo salva culi della situazione. So che muori dalla voglia di metterci nei guai per poi salvarci dalle grinfie della Di Michele. " - noto una capacità rara in Mattia, quella di sdrammatizzare a perfezione. Il turno di Gabriele credo sia uno dei più decisivi, tra di loro esiste un'intesa unica. - " Gabri, tu devi promettermi una cosa in particolare. " - il clacson dell'auto nero che lo attende suonae Mattia, con sguardo brutale, si volta e grida di attendere. - "Tornando a noi, devi promettermi che terrai sotto controllo una certa persona. L'ho fatta soffrire da morire, ma oggi è ancora qui al mio fianco, nonostante tutto. Io la amo, quindi.." - il sangue nelle vene mi si gela, ma al contrario il mio cuore prende apalpitare brutalmente. Non ha occhi che per me, proferendo quelle poche parole con un'intensità che mai prima avevo scorto in altri.
Quando infine si posiziona davanti la sottoscritta, sento gli occhi riempirsi di lacrime, senza che però queste scendano in cadutalibera.
-" Stammi bene, Marotta. " - dice ridendo. - " E ricorda, hai promesso. " - rido, anch'io. Spero in un suo abbraccio, forse qualche parola di conforto. Mi aspetto un finale da film, in cui il protagonista maschile scrolla dalle proprie spalle il peso del pensiero comune e si concede alla protagonista femminile. Ma non siamo in un film, Mattia non è una specie di protagonista bello, buono e innocente. Mattia non si sbilancia, si limita a porgermi una mano che stringo, esitante.
Molla la presa con cautela e si dirige verso l'auto di cui apre lo sportello posteriore, prima di voltarsi e guardarci un'ultima volta.
-" Allora.. Ciao. " - mormora, fingendo un sorriso. Sta permettere piede in auto, sta per salire in quella dannata macchina. Sta per andarsene dal college, dal centro di Roma. Sta per andarsene da me.
Ma sono pronta a lasciarlo andare?
-" Mattia. " - urlo il suo nome. E stavolta, sì. Piango.
Lui si volta, quasi ci sperasse.
Gli corro in contro e lo abbraccio, inspirando un po' del profumo rimastogli. Faccio aderire la mia bocca al suo collo, sentendo per un attimo i muscoli del suo corpo irrigidirsi, poi rilassarsi. E lì stampo un semplice bacio, senza alcuno schiocco per impedire che gli altri sentano.
-" Verrò, Mattia. Verrò a trovarti sempre. " - gongolo, singhiozzante. - " E mi mancherai da impazzire, cielo! " - dichiaro, in preda ad una crisi. Gli rivolgo una rapida occhiata per intravedere un sorriso illuminare il suo viso.
E non so come, lo stringo maggiormente a me e lo bacio, mentre le lacrime infuriano sul mio viso. Sono io a farlo, ma lui risponde con affetto, impedendomi di distaccarmi per secondi che paiono un'eternità.
-" Non dimenticarmi, piccola. " - sussurra a fior di labbra.
-" Hai dimenticato il mio nome. " - lo sfotto.
-" Come potrei, Poli. " - e ancora sorride, prima che le sue labbra si stampino leggermente sulle mie, senza fare chissà quale pressione. Mi ha baciata nuovamente e seppure non si tratti di un bacio di grande consistenza, è da considerarsi il più bello della mia vita. Per finire, viene risucchiato all'interno dell'autonera che l'attende e che lo porta via da lì, da quel college, dal centro di Roma e da me."
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Scommettiamo. Ti piace giocare?
Romancecopertina: @xEdenB - “ Se lo credi, scommettiamo. Ti piace giocare? “ – sul mio volto si stampò un enorme punto interrogativo che lo indusse a sorridere ancora. M’imbestialiva il fatto che lui fosse così calmo, così pacato e non si scomponesse mai...