||Alcune Sere|| ~ Briga

16. The first date

'I've found out a reason for me
To change who I used to be
A reason to start over new
And the reason is you'
-The reason, Hoobastank-

Il sole coi suoi raggi penetra dalla piccola fessura che distrattamente avevo dimenticato sulla tapparella del mio balcone.
Odiavo dormire con la luce, non ci riuscivo proprio.
Infatti mi curavo sempre di chiudere tutto, ed evidentemente ieri sera nella fretta me ne ero completamente dimenticata.
Erano passate due settimane dal mio compleanno, e da quando io e Mattia ci eravamo messi insieme.
O piuttosto da quando avevamo intrapreso questa specie di relazione.
Non sapevo bene come definirla; avevamo passato questi giorni a vederci al lavoro facendo finta di nulla, e in paese lo stesso.
Ci baciavamo di nascosto, per la paura di essere scoperti.
Non so esattamente il perché di questo nostro comportamento.
Era strano, e sia per me che per lui era difficile. C'erano troppe persone coinvolte, troppi rapporti intrecciati, troppi casini.
Da quando Serena era stata per così dire mollata da Mattia era diventata scostante.
Non so bene cosa si aspettasse da questa sottospecie di pagliacciata che aveva intrapreso con un ragazzo di vent'anni (mi piaceva definirla così), fatto sta che ci era rimasta male quando il ragazzo le aveva detto che voleva troncare quella specie di frequentazione.
Inutile dire che oltre ad essere scostante lei, l'antipatia per la mia capa aveva raggiunto picchi inauditi.
Non so bene spiegarmi il perché.
Il solo fatto che lei fosse stata con quello che era ora il mio ragazzo, o qualunque cosa fosse per me, mi infastidiva.

Dopo essermi svegliata e vestita scendo di sotto.
La domenica mattina facevamo sempre colazione tutte e tre insieme. E ci prendevamo anche parecchio tempo per noi.
Stavamo a chiacchierare bevendo caffè, cappuccino e mangiando brioche.
Mi costava molto dover mentire a mia zia. A lei avevo sempre detto tutto, era la mia confidente, la mia migliore amica.
Eppure quel momento era particolare. E avevamo deciso per ora di non dire nulla a nessuno.

Il pomeriggio aiuto mia sorella Azzurra a fare i compiti.
Matematica, studio di funzioni.
"Domani ho la verifica" é molto preoccupata.
"Stai tranquilla che non é difficile; dai adesso facciamo questo esercizio. Per ora hai solo dominio e studio del segno" le dico. Le mie reminiscenze di liceo scientifico erano ancora vive in me, e devo dire che le cose che facevano al linguistico erano più facili di quelle affrontate da noi.
"Si ma questo poi...c'é il segno meno...mi manda in confusione" sbuffa posando la matita sulla sua scrivania.
"Che c'entra il segno. Tu puoi cambiare il verso della disequazione. Da maggiore lo metti minore, così cambi i segni e non ti turba il meno" le spiego, scrivendo i numeri sul foglio.
"Davvero? Sei un genio" urla.
Annuisco. "Si, é una regola, se tu avessi letto bene il capitolo 4 lo avresti trovato" le sorrido.

Dopo ormai tre ore di lezione e spiegazioni la smettiamo.
"Allora domani voglio minimo un 8!" sorrido alzandomi.
"Se...non esageriamo. Mi basta un 6" sbuffa. "Ma che 6, devi puntare in alto!".
Mentre torno in camera mia e infilo il giubbotto e le scarpe Azzurra mi segue.
"Guarda" mi fa vedere la collana che portava al collo, composta di un mezzo cuore.
"Che bella" la guardo.
"Me la ha regalata Nick" sorride.
Finalmente erano in un periodo positivo.
"Oh, allora le cose vanno bene adesso" affermo.
Annuisce raccontandomi come adesso fossero felici e in un bel periodo, in cui parevano non litigare.
"E tu dove vai?" mi domanda.
Mmm...esco con Mattia.
"Vado al cinema con Simone, il ragazzo del bar, e Mattia" un fondo di verità lo dovevo pur dire.
"Ah...Simone. Quello che fa i cocktail no?" mi domanda con un sorrisetto. "Si lui. Uscita tra colleghi" abbozzo.
"Molto carino..brava bella scelta"
"Ma quale scelta. Ha 30 anni, e ha anche una mezza storia con una ragazza. Non dire scemenze" sorrido, legando i capelli in una morbida treccia e avviandomi alle scale.
"Ah..vabbe non si sa mai. Divertiti" mi saluta, tornando in camera sua.