'Lasciati andare all'idea
Che niente e nessuno ci porterà via
Questo incredibile amore
Che insegue le stelle e rinasce col sole
Un incontro di sguardi
Un respiro profondo
Poi lasciarsi portare dal vento'
-Sei un pensiero speciale, Eros Ramazzotti-
La testa mi fa male.
Mi accorgo di avere un grande cerotto, sulla parte rasata della mia nuca. E in quel punto sento tirare. Saranno i punti che mi avevano messo per ricucirmi la ferita.
La mia mano sinistra é praticamente stritolata da quella di mia zia. Che ancora non é riuscita a calmare le lacrime.
Finalmente vedo Bruni comparire sull'uscio. Il suo viso sorridente e rassicurante mi solleva. Mi era mancato anche lui.
Il dottore che mi aveva assistito con tanta dedizione, prendendomi a cuore.
Mi si avvicina. "Ciao Anita, bentornata" dice mentre controlla le mie pupille puntandoci addosso la lucetta.
Mi ascolta il polso, controlla lo schermo con sopra i miei battiti cardiaci.
"Salve dottore.. io.. cosa é successo?" Dalle lacrime di mia zia e dalla contentezza di Bruni avevo captato che qualcosa dovesse essermi accaduto.
Potevo immaginare cosa ma non ero sicurissima.
E allo stesso tempo so che Bruni mi avrebbe dato le spiegazioni che cercavo. Era sempre stato sincero e trasparente con me.
Si abbassa fino ad arrivare vicino al mio volto, e mi accarezza proprio lì dove avevo il cerotto.
"É andato tutto bene Anita. É andato tutto bene" sospira sorridendo.
Accenno a mia volta un timido sorriso.
"L'operazione é riuscita. Però poi c'é stata una complicazione. Hai dormito due settimane. Un sonno lungo e pesante devo ammettere" sorride, premendo sulle mie ginocchia.
Ero stata in coma allora. Due settimane stesa in quel letto. Ecco perché sentivo il mio corpo indolenzito.
"Senti male?" mi chiede punzecchiando sulle gambe.
Annuisco. "Aia" esclamo.
"Perfetto. Tutto perfetto" sorride ancora il dottore. E intanto vedo mia zia sorridere ed asciugarsi finalmente le lacrime.
"É normale che dopo aver dormito tanto sia stanca?" domando rivolta verso Bruni, che annuisce. "Devi riposarti" continua poi.
Dovevo riposarmi, ancora. Dopo aver dormito tutto questo tempo.
"Torno tra un po Anita, ok? Stai tranquilla e cerca di non parlare troppo" Bruni esce dalla stanza, lasciandomi con mia zia."Oh Anita che bello. Non sono mai stata così felice" il suo sorriso é radioso. É bellissima.
"Devo chiamare subito Azzurra" continua. Annuisco sorridendo. Era a scuola la mia piccola sorellina.La vedo alzarsi per cercare il telefono nella sua borsa, che aveva lasciato accanto alla finestra della mia piccola e bianca stanzetta.
"Mattia.. io sono sicura che é stato qui.. dimmi che è vero" subito il mio pensiero torna a lui.
Avevo sentito la sua voce. E dalle narici sentivo il suo profumo, che aveva invaso tutta la stanza.
Era stato qui, ne sono sicura. E non vedevo l'ora di vederlo. Il mio cuore comincia ad accelerare i battiti.
E poi quella felpa ripiegata, poggiata al fondo del letto. Era sua. Emetto un sospiro profondo. Non se ne era andato allora. Nonostante io glielo avessi implicitamente chiesto.
"Si Anita, é solo un caso che non sia qui. Ed é un caso che non ci fosse ora che ti sei svegliata. É stato quanto poteva con te. Ha passato anche le notti. Te lo chiamo amore mio" le sue parole mi rassicurano e mi riempiono il cuore di gioia.
"Grazie" sussurro, facendogli cenno di avvicinarsi. La abbraccio forte.Successivamente lei esce, chiudendosi la porta dietro di sé.
Mi sistemo nel letto, cercando di alzarmi un poco, ma non ci riesco.
Scosto la ciocca dei miei capelli lunghi rimasta davanti al mio viso. Mi dava fastidio. Sentivo la bocca impastata. Passo la lingua sulle labbra per ammorbidirle. Erano screpolate. Come nelle fredde giornate invernali. Effettivamente era inverno, inoltrato ormai.
Avrei voluto rendermi presentabile per lui, però non potevo far nulla. Tocco il mio viso che risulta abbastanza freddo.
I miei occhi fissi sulla porta, li sento spalancarsi non appena il cigolio della stessa porta mi rivela che si era appena aperta.
E mi rivela lui. Bello come il sole come sempre.
Non faccio in tempo a dire nulla che lui in due passi é già accanto al mio letto, la sua mano calda sulla mia. La stringo forte.
Mi guarda con quei suoi occhi verdi. Quegli occhi che mi avevano fatto innamorare di lui.
E mi guarda con un'espressione stupenda. Sembra che io sia la cosa più bella del mondo. E so benissimo che non é così. Soprattutto adesso. Stesa in un letto, con un camice orribile, un cerotto in testa, senza trucco, e chi più ne ha più ne metta.
Ma il fatto che lui mi considerasse così mi rendeva felice. Anzi di più.
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||Alcune Sere|| ~ Briga
RomanceEra questo l'inconveniente di vivere in un piccolo paese. Anche se non lo vuoi, tutti sanno tutto di te. Io invece cercavo di farmi i fatti miei, immersa nel mio mondo. E le sere passate in quel giardinetto me le ricordo come fosse ieri. Persa nei m...