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Un lupo dorato stava ululando alla luna pallida nel cielo, un grido disperato e sopraffatto da una tensione che percepivo in maniera palpabile.
Ogni fibra del suo corpo sembrava tesa in direzione di quella goccia di perlaceo splendore, che scintillava solitaria nel cielo.
Quasi quel rilucente astro nel manto cupo della notte potesse, in qualche modo, porre un termine alla sua ansia.
Attorno a lui, distanti e vicini al tempo stesso, altri lupi.
Stesi a terra su erba fresca e umida di rugiada notturna, attendevano pazienti di potersi unire a quel canto accorato e pieno di speranza e timore.
Un secondo lupo, dal manto corvino, si unì al lupo rossiccio.
A quel punto, tutti eruppero in una sentita preghiera in direzione della luna, che si mescolò al vento e al profumo dei gelsomini.
Mi risvegliai con uno sbadiglio e un profumo di fiori nelle narici, la mente già pronta a dare il buongiorno al mio compagno di viaggio.
Quando, però, mi volsi verso Duncan, mi accorsi subito che qualcosa non andava.
Le sue narici erano dilatate, gli occhi socchiusi e le sopracciglia aggrottate, come se fosse concentrato su qualcosa di estremamente importante.
I riccioli morbidi gli danzavano attorno al viso apparentemente riposato e fresco, ma la sua espressione mi fece capire che qualcosa lo turbava.
Non appena mi vide sveglia, rilassò impercettibilmente i tratti del viso e, roco, mi chiese: "Cos'hai sognato, Brianna?"
"Eh?" esalai, ancora un po' confusa. Quella domanda mi spiazzò.
"Pensa a cos'hai sognato, per favore" insisté gentilmente Duncan mettendosi a sedere, le narici ancora dilatate e vibranti.
Lo imitai e, a sorpresa, percepii ancora il profumo di gelsomino nell'aria.
Confusa, gli domandai: "Sono fuori di testa, o c'è profumo di gelsomino?"
"Sei tu a emanarlo, Brianna" mormorò distrattamente lui.
Io sgranai gli occhi a palla per diretta conseguenza e Duncan, accorgendosi subito di quel che aveva appena detto, mi sorrise spiacente.
"Non spaventarti; è uno dei tuoi poteri. Solo, mi chiedevo perché proprio il gelsomino."
Completamente frastornata, la mente appena desta che già chiedeva requie, esalai scioccata: "Cioè, no... aspetta... cos'è questa storia?!"
Passandosi una mano sul viso con l'aria di essersi pentito amaramente di aver aperto bocca, mi sfiorò subito dopo il viso con dita leggere e calde.
Gentilmente, sussurrò suadente: "I sogni delle wiccan, spesso e volentieri, non sono solo parti incoscienti della mente, ma autentici messaggi."
"E posso anche emettere... profumo?" ansai, ancora abbastanza turbata.
Fico. Potevo fare dei sogni premonitori in 4D?
Ero da ricovero. Sicuramente.
Lui ridacchiò impacciato, notando la mia espressione ai limiti del panico.
Scivolando con le mani a prendere le mie, fredde come ghiaccioli, iniziò a sfiorarmi i polsi con i pollici in lenti e incantevoli massaggi circolari.
Con parole appena sussurrate, mi spiegò ciò che ancora faticavo a digerire.
"Se è importante, sì. E per me lo è, ma vorrei essere certo di non sbagliarmi. Per questo, ti ho chiesto cos'hai sognato."
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Occhi di Lupo - Trilogia Werewolves Volume 1
Werewolf(Prima parte trilogia 'Werewolves") Un incubo. O una premonizione. La giovane Brianna, studentessa diciannovenne di Glasgow, si sveglia di soprassalto, nel sangue un obbligo insopprimibile. Qualcuno ha bisogno di lei. O qualcosa. Dando voce a q...