16.
Trovai Gordon al terzo tentativo.
Quando mi rispose, la sua voce era ansante, come se fosse tornato da una corsa, o l'avessi interrotto nel bel mezzo di una gara.
Il che, di per sé, era assurdo.
Cosa stava combinando, alle undici del mattino? Si era messo a fare il podista?
"Ehi, ciao" ansò Gordon.
"Ciao. Ti sei dato alla corsa campestre, per caso?" gli chiesi, guardando divertita Lance, che era appoggiato alla scrivania di Duncan.
Una delle gambe muscolose, ripiegata con fare noncurante, era messa in evidenza dai jeans schiariti.
"Non esattamente" replicò, col fiato corto. "Per essere precisi, sono di fronte alla casa di una ragazza, e la sto aiutando a sistemare la legna per il camino."
"Una ragazza? Specifica, Gordon, sono curiosa" ridacchiai, intrecciando le mani sotto il mento e fissando il cordless come se potessi scorgere il volto di mio fratello.
Una risatina argentina fece breccia nella nostra telefonata, ipnotizzandomi per un momento.
Chiunque fosse, aveva una voce splendida.
"E dai, Abegail, piantala, non prendermi in giro pure tu" brontolò Gordon, prima di spiegarsi: "Abby, qui, mi ha aiutato a chiarirmi un po' le idee, visto che tu me le hai incasinate di brutto. Come al solito."
"Scusa" feci la lingua, chiedendogli subito dopo: "In che senso, ti ha aiutato?"
Sentii un fruscio e, subito dopo, una voce di ragazza. Abegail, supposi.
"Buongiorno, Brianna. Sono Abegail. Mi sono permessa di dare una mano a tuo fratello, viste le domande che mi ha posto. Spero di non aver causato disturbo."
Il suo modo di fare così cortese mi portò ad arrossire di piacere. Ma da dove saltava fuori quel concentrato di educazione?
"Oh, no, affatto. Nessun disturbo, Abegail. Anzi, ti sono grata per quel che hai fatto. Posso sapere se ci conosciamo?" le domandai sempre più curiosa, cercando una 'Abegail' tra i miei ricordi.
"Oh, non credo tu ti ricordi di me, Brianna" ridacchiò divertita Abby. "Suono il clarinetto nella banda della scuola, e ho l'età di tuo fratello Gordon."
"Clarinetto, clarinetto..." ripetei tra me a voce alta prima di esclamare lieta: "Abegail Pennington, giusto?!"
"Sì" assentì Abby. "Sono felice tu ti sia ricordata di me."
Era difficile non rammentarla.
Occhi neri come i capelli lunghi e lisci, un viso pallido e rade efelidi sul naso sottile ed elegante, labbra rosse e carnose e onnipresenti abiti scuri.
L'avevo sempre considerata una dark, ma evidentemente era ben altro, se era a conoscenza di wiccan e licantropi.
Quel che non capivo, era perché Gordon si fosse rivolto proprio a lei. Così glielo chiesi.
Ridendo, Abby mi spiegò l'arcano.
"Oh, è semplice. E' venuto nel negozio di fiori di mia madre, con la scusa di comprare un'azalea. Visto che siamo in alcuni corsi assieme, ha parlato di scuola per un po', prima di affrontare per caso l'argomento 'mostri e streghe'."
"Oddio!" ridacchiai.
Non avevo idea che Gordon si sarebbe spinto a tanto. Forse, quello che c'era su internet, non lo aveva aiutato affatto.
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Occhi di Lupo - Trilogia Werewolves Volume 1
Manusia Serigala(Prima parte trilogia 'Werewolves") Un incubo. O una premonizione. La giovane Brianna, studentessa diciannovenne di Glasgow, si sveglia di soprassalto, nel sangue un obbligo insopprimibile. Qualcuno ha bisogno di lei. O qualcosa. Dando voce a q...