14.
Come promesso da Duncan, la mattina seguente, di buon'ora, mi accompagnò da una fidata licantropa per un taglio di capelli.
Questo, avrebbe contribuito a rendermi meno riconoscibile agli occhi della polizia.
Eccitata mio malgrado, entrai nel salone con un sorriso stampato sul volto e un'energia dirompente in corpo.
Era infantile, lo sapevo, ma l'idea di giocare a guardie e ladri mi divertiva.
Avvolta subito da un buon profumo di creme per i capelli, e il classico rumore di phon e di chiacchiericcio femminile, sorrisi di fronte alla donna minuta e grassottella che mi si parò dinanzi.
Ammiccando nella sua direzione, Duncan mormorò: "Ciao, Claire... ti prenderai cura di Brianna, mentre io mi occupo della clinica?"
"Ma certo, Duncan. Per te, questo e altro. La riaccompagnerà una delle mie ragazze, non ti preoccupare" asserì Claire, dando una pacca amichevole a Duncan.
"Grazie" soggiunse lui, prima di guardarmi e aggiungere: "Di lei ti puoi fidare... non ti succederà nulla."
"Mi fido" annuii, prima di salutarlo con un cenno allegro della mano.
Come sempre, se ne andò di corsa.
Mi chiesi cosa ci stesse a fare Jerome, se lui non delegava mai i suoi impegni al suo vice.
"Coraggio, tesorino, vediamo di dare un taglio netto a questa chioma fluente" sentenziò Claire, accompagnandomi dalle sue ragazze perché mi lavassero i capelli.
Il solo pensiero di tagliarli mi fece sorgere un sospiro di disappunto, soprattutto pensando a quanto ci era voluto per avere una chioma così lunga e ordinata.
Ma non potevo rischiare di essere riconosciuta, e quel taglio era d'obbligo.
Dopo avermi strofinato i capelli con shampoo e balsamo e averli risciacquati adeguatamente, una delle ragazze del negozio, Sophie, mi accompagnò alle poltroncine.
"Hai già in mente che tipo di acconciatura vuoi fare?"
"Di sicuro, tingerli biondi, del colore delle sopracciglia" la informai, indicandogliele. "Poi, li vorrei corti e scalati... un po' come Joan Jett, per intenderci."
"Con un viso come il tuo, ti staranno benissimo" annuì Sophie, lasciando spazio alla sua titolare mentre lei cercava la lozione adatta per farmi il colore.
Pettinandomi i capelli lunghi e bagnati, Claire mi scrutò nel riflesso dello specchio, sorridendomi dolcemente per alcuni attimi prima di constatare: "Eh, sì... un vero peccato, ma è meglio se li facciamo sparire, che dici?"
"Decisamente. Voglio essere irriconoscibile" annuii.
Un attimo dopo, però, aggiunsi: "Non sono tutte... come lei...vero?"
"No, mia cara" scosse il capo la donna, sorridendomi con aria vagamente sorpresa.
Forse, non si era aspettata che potessi percepire così bene i licantropi. O la loro assenza.
"Ma puoi parlare agevolmente, se ti va. Quando lavoro, non voglio essere disturbata dalle mie dipendenti, per cui dimmi pure quel che vuoi sapere, perché nessuno interferirà con la nostra chiacchierata" mi sorrise benevola.
Ridacchiando, esalai: "Era così evidente?"
"Abbastanza" scrollò le spalle Claire.
"Beh, volevo sapere se lei ne sa qualcosa di wiccan. E poi, come mai si fida di Duncan, pur sapendo che il Consiglio è incerto su di me e la mia presenza qui" le chiesi di getto.
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Occhi di Lupo - Trilogia Werewolves Volume 1
Werewolf(Prima parte trilogia 'Werewolves") Un incubo. O una premonizione. La giovane Brianna, studentessa diciannovenne di Glasgow, si sveglia di soprassalto, nel sangue un obbligo insopprimibile. Qualcuno ha bisogno di lei. O qualcosa. Dando voce a q...