13.
Il luogo scelto dal Consiglio per quella riunione eccezionale, non era altro che una comunissima sala conferenze.
Non un misterioso maniero immerso nella brughiera, o un sotterraneo disperso nelle campagne.
Una semplice, anonima saletta senza alcun fronzolo.
In qualche modo, la cosa mi deluse.
La palazzina dove si sarebbe svolta la riunione, risaliva agli anni Sessanta.
Era costruita con larghi mattoni rosso scuro, aveva alte imposte tinte di nero e una stretta entrata laterale, che conduceva a una breve scalinata di pietra grigia.
All'interno, la struttura era rimasta intrappolata nel tempo al momento della costruzione.
I muri, pur rinfrescati da una mano di vernice, recavano ancora gli stucchi originali e le cornici dell'epoca.
In silenzio, salimmo fino al terzo piano, dove si trovava la sala adibita a conferenze che avevano prenotato per quella sera.
La stanza, in cui si trovavano già alcuni membri Anziani, aveva una pianta rettangolare, strette finestre – lasciate socchiuse per lasciar correre un po' d'aria fresca – ed era ricolma di sedie in legno dai cuscini di paglia.
Un piccolo palco, ricoperto di moquette, dava le spalle alle finestre e ospitava una scrivania munita di microfono e proiettore.
Le pareti, spoglie e in materiale fonoassorbente, erano di un neutro color panna mentre il pavimento in parquet, – ormai consunto dal tempo – era quasi sicuramente di rovere.
Insomma, quel luogo aveva gli elementi standard di una classica sala riunioni.
Niente di ancestrale o mistico.
Nel complesso, mi sarei aspettata qualcosa di più, da un Consiglio di licantropi.
Come tenne però a specificare Duncan, le apparenze contavano più di qualsiasi altra cosa e, proprio per questo, non avevano mai acquistato uno stabile per farne il loro quartier generale.
Un acquisto simile, da parte di un privato cittadino, avrebbe destato troppa curiosità.
Di volta in volta, perciò, affittavano una sala sempre differente.
Poco prima di oltrepassare la soglia su cui ci eravamo soffermati, chiesi piano a Duncan: "Lance ci aspetta dentro assieme a Jerome?"
"Sì, Brianna. Non dovrai fare altro che presentarti, e ascoltare ciò che il Consiglio avrà da dirti. Io ho già perorato la tua causa stamattina, ma potresti comunque aver qualcosa da dire anche tu, caso mai te lo chiedessero."
Mi sorrise convincente, sospingendomi verso la porta.
Deglutendo a fatica, entrai finalmente nella sala e notai subito, in fondo a essa, raggruppati in un crocchio di persone di tutti i generi e le età, almeno una ventina di licantropi.
Sgomenta, sussurrai: "Sono davvero furibondi."
"Immaginavo li avresti percepiti" sbuffò Duncan, facendo poi un cenno in direzione di un uomo alto e biondo.
Distogliendo la mia attenzione dalla massa di licantropi in fondo alla stanza, la spostai sull'uomo a cui Duncan si era rivolto con lo sguardo.
Basita, mi limitai a fissarlo da vera idiota, strabiliata dalla sua straordinaria altezza e imponenza.
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Occhi di Lupo - Trilogia Werewolves Volume 1
Werewolf(Prima parte trilogia 'Werewolves") Un incubo. O una premonizione. La giovane Brianna, studentessa diciannovenne di Glasgow, si sveglia di soprassalto, nel sangue un obbligo insopprimibile. Qualcuno ha bisogno di lei. O qualcosa. Dando voce a q...