Capitolo 8

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Il viaggio verso sud divenne più difficoltoso, quando il bosco lasciò il posto a vaste e sconfinate distese di terreni coltivati.

Questo ci rese quasi impossibile nasconderci, impedendoci di proseguire la nostra marcia durante il giorno.

Di comune accordo, quindi, variammo la nostra strategia decidendo di procedere solo di notte.

Avremmo sfruttato le carreggiate utilizzate dai contadini, per godere di un tracciato più agevole di quello offerto dai campi a maggese, o ricoperti di grano saraceno pronto per la mietitura.

La luna divenne il sole, per noi e, durante il giorno, increspature nel terreno, ruscelli e piccoli anfratti tra le rocce divennero i nostri nascondigli.

Il ricordo di ciò che mi aveva preoccupato nelle prime ore di quel viaggio venne presto a sparire, sostituito dalla necessità di concentrare tutte le mie forze in quello che stavo facendo.

Gordon, Mary B, Elspeth, Nancy, Maggie, ... tutti vennero messi in secondo piano per lasciare spazio a quel viaggio che, ormai, riempiva ogni attimo della mia giornata.

Mentre la nostra discesa verso Matlock proseguiva, la consapevolezza che qualcosa, dentro di me, fosse mutato per sempre, si fece sempre più forte.

Sapere di essere una wicca non solo mi aveva scombussolato, ma aveva cambiato il mio modo di vedere le cose.

Compresi molti piccoli particolari di me stessa che, in precedenza, mi erano risultati oscuri solo perché non ero stata a conoscenza della mia vera natura.

Mentre percorrevo, spesso senza parlare, quei lunghi tratti di campagna assieme a Duncan, mi chiesi più volte il perché dei silenzi da parte di mia madre e di mia nonna.

Loro, sicuramente, erano state a conoscenza di quest'eredità – bella o brutta, dovevo ancora deciderlo.

Di una cosa, però, ero sicura; il motivo per cui ci eravamo allontanati dall'Inghilterra era dipeso da questo.

Aver saputo cosa aspettarmi, specialmente dopo ciò che era successo, mi sarebbe davvero piaciuto.

Avrei evitato degli inutili mal di testa, oltre ad attacchi di panico del tutto fuori luogo.

Forse, avrei potuto reagire diversamente a quegli eventi davvero fuori dal comune.

Invece, come un bambino appena nato e strappato alle cure della madre, mi ero ritrovata sperduta in una landa sconosciuta, come unica guida una creatura che mai prima di allora avrei immaginato potesse esistere.

Con la sua semplice presenza, Duncan aveva rivoltato la mia vita come un calzino, stravolgendola completamente.

***

La notte era ormai nostra compagna da giorni quando, attraversando le campagne nei pressi della riserva di Glengavel, riemersi dal mio stato di pensieroso silenzio per chiedere a Duncan: "Quando scopristi di essere il futuro Fenrir, come ti sentisti? Eri confuso?"

I suoi tratti si fecero tesi per un momento, prima di tornare a rilassarsi forzatamente.

Sentii vibrare il suo potere sotto pelle, come se i suoi pensieri fossero troppi, e troppo potenti, per essere ammansiti con il semplice autocontrollo e, turbata, me ne chiesi il motivo.

Senza voltarsi, mormorò roco: "Ne avevo paura, anche se immaginavo già da tempo che sarei stato ... beh,... il prescelto."

"E perché?" gli chiesi, forse ingenuamente.

Occhi di Lupo - Trilogia Werewolves Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora