Capitolo 25

4.8K 306 18
                                    


25.


Non ricordavo quanto tempo fosse passato dal nostro arrivo alla casa di Marjorie.

Sapevo soltanto che il sole stava ormai tingendo di rosso e viola il cielo, macchiato di nubi temporalesche all'orizzonte.

Il sudore sulla mia fronte non era dissimile da quello che punteggiava i volti di tutti i presenti, indice del nostro stato di prostrazione e debolezza.

Tentavo da fin troppo tempo di percepire - e chiamare - la bestia dentro di lui, ma nulla sembrava ascoltarmi, oltre le pareti della mia mente.

Duncan e Jerome si davano il cambio per le spugnature al corpo di Sean, febbricitante dal almeno due ore.

Marjorie, invece, si aggirava intorno al letto con un'espressione sconvolta, incapace anche solo di parlare o di confortare il fratello, ai limiti dell'incoscienza.

"Siediti, Marjorie, o ti farai venire un infarto. Sei allo stremo" sospirò a un certo punto Lance, iniettando l'ennesima dose di atropina al ragazzo, per sostenere il suo cuore.

Non ero sicura che quella tecnica sarebbe servita ancora per molto.

Marjorie sbuffò indispettita ma fece come le disse Lance.

Le sue mani, però, non smisero mai di muoversi, stringendosi e maltrattandosi come per procurarsi lo stesso dolore che il fratello stava patendo.

Sospirai esausta, poggiando un momento la fronte sul cuscino madido del sudore di Sean e Duncan, premuroso, mi chiese: "Ancora nulla?"

"No. Sto urlando da ore, ma non riesco a entrare nella sua testa. Finché rimane umano, non posso intervenire. La bestia non risponde ancora ai miei richiami" gli spiegai succintamente.

Mi accorsi delle lacrime che stavano scivolando sul mio viso, solo quando alcune di esse caddero sulla mia mano, poggiata sul letto.

Duncan e Jerome mi sorrisero comprensivi e io, asciugandomele in fretta, domandai frettolosamente: "Da Kate, nessuna nuova?"

Lance scosse il capo, mormorando dispiaciuto: "Non le è mai capitato. Non sa che fare neppure lei."

Sospirai, passando nuovamente una mano sul viso per togliere gli ultimi residui di lacrime, assaporando nel contempo il loro sale sulle mie labbra dischiuse.

Quel sapore agro mi portò a storcere la bocca.

Sapore.

Sgranai gli occhi, dandomi dell'idiota per non averci pensato prima e, scrutato Lance per un attimo, gli ordinai: "Incidimi il dito con un bisturi, presto!"

"Che vuoi fare?" mi chiese dubbioso, aggrottando la fronte.

"Chiamare la bestia col sangue e il potere. Dovrete passarmi tutta l'energia di cui disponete, mentre io gli farò assaggiare la mia, unita al sangue che gli scivolerà in bocca. Questo, dovrebbe bastare a scatenare un Mutamento pulito... o almeno spero" spiegai loro, allungando nervosamente una mano a Lance

Accennai un sorriso stentato, aggiungendo: "Sto andando a intuito, quindi non so che succederà."

"Se la bestia sente il tuo sangue di wicca, cercherà di divorarti, ecco cosa succederà. La tua linfa vitale è succulenta come un banchetto da dieci portate" brontolò Jerome, scuotendo nervosamente il capo.

"Bene. Allora è il rimedio giusto per chiamarla a noi. Bloccherete Sean prima che mi stacchi un braccio e mi trasformi in una pelosa come voi, va bene?" decretai con decisione, cercando al contempo di fare dell'ironia.

Occhi di Lupo - Trilogia Werewolves Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora