incubo

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<<congratulazioni. Lei è incinta di due mesi. >> All'improvviso mi manca l'aria.

La dottoressa Johnson mi sorride, non è possibile...

<<Come può essere dottoressa? io... Io ho avuto il ciclo regolarmente in questi due mesi.

Non è possibile.>>

La dottoressa appoggia di nuovo l'aggeggio delle ecografie sulla mia pancia ed indica sullo schermo.

<<vedi Chris quel fagiolino è il tuo bambino o bambina. Vedo dalla tua espressione che sei alquanto sorpresa... >> Mi fissa di sottecchi.

No! Non adesso. Non ora che con Ian le cose vanno bene. Come la prenderá? non abbiamo mai parlato di una cosa del genere.

Inizio a tremare.

<<ecco vede... io... io non mi aspettavo che...>>

Non riesco a parlare, ho una paura tremenda.

L'ansia mi attanaglia e inizio a sentirmi agitata.

<<Chris, so che può essere una notizia che può sconvolge la vita di una persona, ma può essere anche il contrario. A volte in alcune donne l'arrivo del ciclo non significa che non ci sia una gravidanza in corso.

Anche chi prende anticoncezionali può rimanere incinta, capita. >>

Ian non la prenderà bene. Ne sono sicura.

Prendo un po' di carta e ripulisco il gel dalla pancia, mi alzo e mi rivesto.

Un bambino...

Un bambino...

Sono le uniche parole che mi ronzano in testa, senza sentire una minima parola di quello che dice la dottoressa johnson.

La saluto, esco e vado in auto. Appoggio la testa al volante. Tutto inizia a girare.

Cazzo...ora che andava tutto bene, ora che le cose tra noi si erano sistemate. 

Sospettavo una cosa del genere. Ho detto ad Ian di avere un appuntamento di lavoro e che sarei tornata dopo cena nascondendogli i mie dubbi.

Devo parlargli subito Infondo è suo figlio.

Involontariamente mi ritrovo ad accarezzarmi la pancia.

Lo accetterà. Ian è cambiato, infondo è anche suo figlio.

Metto in moto e mi avvio verso casa. Andrá tutto bene!

Arrivo sotto casa il cuore mi batte all'impazzata.

Non so ancora come dargli la notizia, ma in un modo o nell'altro dovrò dirglielo e lui capirà, lui mi ama.

Apro la porta, sono tornata molto prima e pensavo ci volesse di più. La radio è accesa. 

I maroon five cantano Misery. 

E' buio pesto. 

Chiamo Ian ma non mi risponde. La musica è troppo alta, una luce dalla camera da letto mi suggerisce che è lì.

Cammino lentamente verso la porta. Delle voci mi giungono alle orecchie.

<<ti piace piccola?>>

Mi blocco di colpo.

Un brivido mi percorre la schiena.

La voce di Ian si fá più chiara ad ogni passo, il cuore stá per scoppiarmi talmente batte forte. Avanzo a passo lento con le mani tremanti.

LA MIA PAZZIA SEI TU!  (COMPLETA... in Revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora