Capitolo 31

370 48 0
                                    

Dopo pranzo non avevo più lezioni quindi decisi di tornare a piedi a casa, mi andava di camminare un po, avevo detto il mio cognome a tutta la scuola, non potevo più nascondermi, tutti sapevano chi sono e tutti mi fisseranno, cercheranno di avvicinarsi a me solo per i soldi di mio padre, non volevo dirlo, ma quella mi ha fatto alterare e gliel'ho sputato in faccia, di solito non sono così, la mia timidezza sta sparendo, il mio essere sta cambiando completamente, questa città ha fatto cambiare il mio carattere, anzi, i miei amici mi hanno mostrato una nuova parte di me, non posso credere di avere tre amici, naturalmente senza dimenticare Daniel, lui resterà sempre il migliore.

"Hanna, aspetta" ero troppo immersa nei miei pensieri per badare a qualcuno, svoltai l'angolo per attraversare la strada ma fui tirata indietro con forza, una macchina mi sfrecciò a pochi millimetri di distanza, mi pietrificai vedendola, mi avrebbe investita se non fossi stata tirata indietro in tempo, mi voltai ancora sotto shock, Christian mi guardava preoccupato tenendo ancora la sua mano ben salda su di me, "tu..tu..e io.." non riuscivo ad esporre una frase di senso compiuto, mi lanciai semplicemente tra le sue braccia stringendolo forte "grazie" sussurrai con voce tremante, mi circondò le spalle con le sue muscolose braccia "mi hai fatto perdere dieci anni di vita Hanna" alzai lo sguardo su di lui "scusa e..e che stavo pensando e non ho visto la macchina, potevo..potevo essere investita...oddio!" non dovevo pensarci, dovevo allontanare i ricordi dalla mia mente "ti prego parla, parla di qualcosa di felice, i ricordi stanno tornando..ti prego" dissi implorandolo, sembrava agitato, "eeemmh...ok ce l'ho..perché non mi hai detto che sei la figlia del grande imprenditore Style?"

Alzai un sopracciglio "ho detto felice non una cosa così!" lo rimproverai staccandomi da lui, iniziai a camminare ma venni trattenuta nuovamente e tirata indietro, mi fece sbattere al suo torace trattenendomi incollata a lui "lasciami Chry!" mi dimenai senza ottenere nessun risultato "calmati Hanna, non ti faccio niente, voglio solo sapere la verità" non mi avrebbe lasciata senza una spiegazione, mi arresi "ok, ma non qui" dissi prendendogli la mano e trascinandolo "dove mi stai portando?" chiese con un fastidioso sorriso in faccia "a casa mia" dissi semplicemente.

Arrivammo al mio portone in pochi minuti "dovevo accorgermene vedendo la tua casa, che sciocco!" si picchiettò la fronte "sappiano tutti che non pensi, quindi non potevi farci caso!" lo scherzai "heeey, vorresti dire che non uso il mio cervello?" alzai le mani "parole tue non mie" lo derisi aprendo il portone mentre lui sbuffò rumorosamente. "Dai, entra. Dany sono a casaaa" gridai in corridoio "ok, scendo tra 5 minuti" gridò di rimando "andiamo in camera mia" dissi a Christian che mi seguì silenzioso, bussai alla porta di Dany aprendola e guardando all'interno "sono in camera mia, devo parlare con Christian" gli dissi, lui acconsentì, chiusi la porta e feci segno di seguirmi, entrai in camera "bambole? rosa?" disse con una strana faccia, ancora non avevo avuto il tempo di cambiarla "devo modificarla, ma non ho avuto il tempo, la vernice è li" indicai l'angolo dove posai la vernice e il resto..

"non ti ci vedo proprio in una stanza così, troppo femminile e rosa, bleee"disse con una faccia buffa facendomi ridere "ho fatto la stessa faccia quando l'ho vista la prima volta, mio padre non sa proprio i miei gusti" lo informai "dai parliamo ora, voglio sapere qualcosa su di te" diventai seria, mi misi a sedere suo letto per poi coricarmi e guardare il soffitto, feci cenno a Christian di seguirmi, si mise dall'altro lato e fece i miei stessi movimenti "ho tenuto nascosto il mio cognome perché non volevo che le persone si avvicinassero a me per i miei soldi, dove abitavo prima sapevano tutti chi ero e mi sfruttarono il più possibile, non volevo ripetere gli stessi errori, ho imparato tanto in questi anni, non voglio più la vita che avevo una volta"

"quindi hai pensato di non dire niente e essere semplicemente Hanna" acconsentì "volevo farmi degli amici senza che sapessero di mio padre, dei suoi soldi, non sono una che si vanta di quello che ha, dovresti averlo notato" voltò la testa per guardarmi, feci lo stesso "pensavi che sarebbe stato diverso se ci avresti detto chi sei?" mi chiese curioso "non lo so, forse, quando l'ha scoperto Miley è rimasta la stessa, non mi trattata diversamente" i suoi occhi erano immersi nei miei "Miley lo sapeva?" gli sorrisi "si, già da un bel po, anzi, mio padre si è presentato a lei, dovevi vedere la sua faccia" risi di gusto " e non ha pensato di dirmelo! questa me la pagherà" cambiai espressione "no, non le farai niente, le ho chiesto io di tenere il segreto e devo dire che è stata bravissima" si alzò leggermente per guardarmi meglio "ci tieni tanto a lei, lo vedo dal tuo sguardo quando parli di lei, sono felice che abbia un'amica come te, sai, lei è sempre stata sola, in disparte, preferiva così, non parlava con nessuno, ma da quando sei arrivata tu è sempre sorridente e solare, a casa parla spesso di te" Miley parla di me a casa sua? "tengo a tutti voi, non credevo di trovare degli amici in così poco tempo..e che vuol dire che parla di me?" mi misi a sedere "non fraintendere, ti adora e parla sempre positivo" mi rilassai "e meno male, se no mi sentiva domani!" lo feci ridere "non ridere di me scemo" lo spinsi facendolo barcollare "heyy mi stavi facendo cadere dal letto!" mi rimproverò provocandomi un enorme sorriso.


L'amore ti salveràDove le storie prendono vita. Scoprilo ora