Capitolo 59

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CHRISTIAN

Mi tremano le mani, non posso credere a quello che ho appena letto,

ho letto e riletto questi fogli per assimilare ogni singola parola.

Lei mi vede come la sua salvezza, io, che le ho inizialmente provocato tanto dolore e lacrime, la sto salvando, la sto portando lontana dal suo tunnel, sto demolendo i muri che ha dovuto innalzare per tutti questi anni, non Daniel, ma io, si, io la sto salvando standole accanto.

Lei è tutto per me, dal primo momento in cui ho visto i suoi bellissimi occhi , non riesco a toglierla dalla mente, è un punto fisso e non ne uscirà mai, appartiene a me e farò di tutto per farla restare al mio fianco, riuscirò a mantenerla a galla e a non farla affondare mai più, non dovrà più soffrire, mai più.

Mi alzai velocemente dal letto indossando nuovamente gli scarponi, devo andare da lei, ora.

Scesi lentamente e silenziosamente le scale per non svegliare nessuno, non ho proprio bisogno di qualcuno che mi rimproveri alle due di notte, o meglio dire del mattino, infilai la giacca e chiusi la porta dietro di me facendo attenzione a non farla cigolare, appena si chiuse iniziai a correre, non ho mai lasciato casa a quest'orario, non ho mai fatto niente di simile per nessuno, ma per lei farei di tutto, pur di renderla felice e vedere il suo splendente e travolgente sorriso.

Arrivai davanti casa sua in meno di cinque minuti,

-cavolo, non ho pensato a come sarei potuto entrare- pensai

devo trovare un modo per entrare senza svegliare nessuno, girai intorno al palazzo pensando a quale finestra potesse corrispondere alla sua stanza, mentalmente mi orientai in casa eliminando ogni finestra, dovrebbe essere la prossima, presi qualche pietra lanciandole contro la finestra sperando fosse quella giusta, la luce all'interno della stanza si accese e qualcuno si affacciò alla finestra

"ma che diavolo fai? sai stavo dormendo!" mi rimproverò Daniel, dannazione sapevo di aver sbagliato finestra.

"scusa amico, pensavo fosse la finestra di Hanna, devo parlarle, potresti aprirmi?" sussurrai per non svegliare anche i vicini

"ma non puoi aspettare domattina? sono davvero stanco" iniziò a piagnucolare

"no, è importante, dai aprimi, ti prometto che poi potrai dormire, non ti darò più fastidio, ma aprimi" lo guardai attentamente pregandolo con lo sguardo.

"va bene, maledico il giorno n cui ti ho conosciuto" sbuffo uscendo dal mio campo visivo, mi affrettai ad arrivare al portone per non perdere altro tempo.

"entra, veloce, non ho tutta la notte!" mi affrettai entrando in casa

"grazie, ti devo un favore" dissi dandogli una pacca sulla spalla

"ok, ok, ora lasciami tornare nel mio letto" si lamentò scostandosi da me, iniziai a salire le scale a due alla volta per raggiungerla il più presto possibile.

"hey, falle del male e te la vedrai con me" mi richiamò Daniel

"non le farei mai del male, tranquillo" lo rassicurai proseguendo verso la camera della mia ragazza, la aprì lentamente per non svegliarla e mi avvicinai al suo letto sedendomi al bordo.

E' così bella e calma quando dorme, le accarezzai il viso togliendo qualche ciocca ribelle, iniziò a muoversi e pian piano aprì gli occhi

"oddio, che ci fai qui?" si scostò velocemente da me con gli occhi spalancati

"scusa piccola, non volevo spaventarti" dissi dolcemente

"no, sono solo..sorpresa di vederti qui, c'è qualcosa che non va?" mi chiese accigliandosi

"oh nono, è solo che..ho letto la tua lettera e volevo vederti"

"oh" disse sorpresa

"Hanna, sei tutto per me e quelle parole che hai scritto..mi hanno riempito il cuore di felicità, non riesco a spiegare a parole quello che ho provato leggendo e rileggendo quella lettera e soprattutto, non riesco a spiegarti cosa provo per te, sei la persona più importante presente nella mia vita, un tuo semplice sorriso illumina le mie giornate e le rende migliori, non saprei cosa fare senza te, tu mi completi e non posso esserne più felice" dissi tutto in un soffio guardandola dritta negli occhi che lentamente iniziarono a brillare

"vieni qui" disse con voce tremante, mi cacciai il cappotto e gli scarponi e m'infilai sotto le sue coperte.

Non mollai un secondo i suoi occhi, quegli occhi che mi hanno sempre attirato,

"ti amo Christian" sussurrò

"e io amo te piccola mia" gli angoli delle sue labbra iniziarono ad alzarsi mostrandomi un bellissimo sorriso, i suoi occhi brillarono di felicità sentendo quelle poche ma vere parole.

Attirai il suo corpo più vicino al mio circondandole la vita con le mie braccia, le nostre labbra erano a pochi centimetri di distanza e i nostri occhi erano intrappolati gli uni negli altri,

"non ti lascerò mai sola, non sarai mai più triste, non lo permetterò, riempirò ogni secondo di ogni tua giornata con la felicità e ti farò sorridere, ti farò dimenticare ogni male che hai dovuto passare in tutti questi anni amore mio" sussurrai sulle sue labbra per poi avvicinarmi ancora eliminando completamente la distanza.

Passammo ore abbracciati guardandoci semplicemente negli occhi, finché lentamente la stanchezza invase entrambi

"il tuo amore mi salverà" sentì prima di addormentarmi.

Fine


SPAZIO AUTRICE

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