capitolo 22

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"Hey Miley come stai?" arrivai al suo tavolo con un gran sorriso, si alzò dal suo posto venendomi ad abbracciare "ciao amica mia, direi bene, sinceramente è stata noiosa la mattinata senza la tua presenza, dico davvero, mi stava prendendo il sonno sul banco, ma ho resistito fino all'ultimo" disse teatralmente alzando un braccio con un cetriolo in mano per simboleggiare la spada immaginaria, scoppiai in una fragorosa risata "mi fai morire" dissi tra una risata e l'altra "e tu? come hai passato la mattinata?" mi guardai intorno facendo segno a Helena di avvicinarsi "un vero disastro, davvero un vero e proprio incubo, lei è Helena comunque" dissi indicando la mia nuova amica che salutò "ti vuoi sedere o resterai per tutta l'ora in piedi?" assottigliai lo sguardo, "si mi siedo" mi rispose a denti stretti "Allora? cos'è successo sta mattina?" mi chiese curiosa Miley "oh, la mattina non poteva andare peggio! quando ci siamo salutate sono andata verso la segreteria, ma sono inciampata cadendo quasi a terra, indovina chi mi ha salvata?" chiesi "no, non dirmi quello della ferita?" disse sgranando gli occhi "aspettate, quale ferita?" s'intromise Helena "ah..giusto, tu non sai niente, il primo giorno del mio trasferimento fui investita da un ragazzo che andava di corsa davanti casa mia, mi ha fatto cadere procurandomi una ferita al braccio che dopo qualche giorno mi mandò in coma all'ospedale, i medici hanno detto che mi ero graffiata ad un chiodo arrugginito e ho dovuto fare punture per settimane e io ho la fobia delle punture, non puoi capire cos'ho passato e la cosa bella è che quel ragazzo non si è nemmeno scusato quando mi ha investito, se n'è scappato via! e sta mattina mi ha preso prima che potessi cadere, appena ho visto chi era gli ho gridato contro, non ci ho visto più dalla rabbia, voleva parlarmi ma non gli ho lasciato il tempo, sono corsa subito in segreteria a prendere l'orario" solo a pensare a quelle settimane mi sale un nervosismo incredibile "sei stata in coma?? oddio" gridò vicino al mio orecchio facendomi scostare 

"ecco! ora non ci sento più da un orecchio" dissi scherzosamente "si sono stata in coma, ma passiamo a stamattina, all'ora di matematica, mentre prendevo appunti e sono stata chiamata a risolvere un'esercizio facendo qualche figura da scema, ma non per l'esercizio, quello l'ho risolto bene, comunque, dopo che mi sono andata a sederei mi sono arrivate delle palline, al terzo mi sono messa a gridare attirando l'attenzione di tutti e facendoli rimproverare dall'insegnante, dopo un po me ne arrivò uno più grande con scritto 'aprimi' l'ho aperto leggendo che dovevo leggere le palline che mi erano arrivate, li ho letti per poi strapparli e andarli a buttare sotto il suo sguardo" entrambe mi guardarono a bocca aperta, non ho detto niente di strano, o almeno credo, spostai il mio sguardo per osservare la mensa e incrociai lo sguardo di colui che non volevo assolutamente vedere, mi sorrise dicendo qualcosa all'amico per poi incamminarsi nella mia direzione "oh, no, ci mancava questa ora, sta venendo qui!" dissi nascondendo la testa sotto le mie braccia, le mie amiche si voltarono per scrutare chi stava arrivando

 "ciao fratellone, potresti spostarti? sto cercando di vedere"disse Miley a qualcuno alle mie spalle "a chi stai cercando?" no no no, non può essere vero! "un ragazzo che innervosisce la mia amica" ecco, ora posso anche morire "oh, non devi cercare nessuno allora, credo di sapere di chi stai parlando"Miley alzò il sopracciglio interrogativa, "credo di essere io il colpevole" alzai di scatto la testa perdendo l'equilibrio e cadendo all'indietro, ma fui tenuta prima di cadere "credo che oggi sia la tua giornata delle cadute" rise lui "No! tu l'hai fatta cadere a giugno mandandola all'ospedale? non può essere! ho un fratello stronzo" si mise le mani tra i capelli disperata "in ospedale, ma che stai dicendo?" chiese passando lo sguardo da me a Miley, mi alzai di scatto "Miley! perché non mi hai detto che questo stronzo è tuo fratello? e tu" gli puntai un dito contro "non mi parlare più, mi hai fatto passare l'inferno!" dissi gridando facendo girare tutti nella nostra direzione, presi le mie cose senza guardare nessuno e andai verso il corridoio, ma fui bloccata dal polso, mi voltai "non mi toccare o te ne pentirai amaramente" ringhiai a denti stretti, mi lasciò all'istante impaurito dal mio sguardo di fuoco, ripresi a camminare senza voltarmi indietro.


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