capitolo 9

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LUCAS (PADRE DI HANNA)

Preparai la cena per me e Hanna, avevamo trascorso una bella ma faticosa giornata. Incredibile, è tale e quale a sua madre, anche lei mi trascinava sempre in ogni negozio possibile e soprattutto in ogni singolo reparto. Apparecchiai la tavola in modo carino, voglio che Hanna si trovi bene e a suo agio qui nella sua nuova casa e nella sua nuova vita.

 Ho passato tanto, troppo tempo lontana da lei, quando aveva bisogno di me, sono fuggito, troppo dolore affliggeva il mio cuore, non riuscivo a starle vicino, somigliava troppo a sua madre, non riuscivo nemmeno a guardarla negli occhi, erano i suoi occhi, gli occhi della mia amata Hope, intensi, con un uragano dentro che mi stappava il cuore ad ogni sguardo,  ma ora è diverso, sarà diverso, ora cercherò di recuperare il tempo perduto, sarò un padre migliore, presente in ogni momento della sua vita.

salii le scale per andarla a chiamare, la cena era ormai pronta, quando sentii un tonfo.

"Hanna?"

Niente.

"Hanna, stai bene?"

Ancora niente, andai verso la sua stanza, la vidi a terra con accanto il cellulare.

"HANNA!!!!?"

corsi da lei, aveva perso i sensi ed era bollente, presi il cellulare

"Daniel, Hanna è svenuta, la porto in ospedale e ti faccio sapere appena so qualcosa!"

Daniel:"vengo da voi..prendo il primo vol..."

Chiusi la chiamata e presi Hanna tra le braccia, scottava, la portai in macchia e guidai a tutta velocità quando vidi delle luci lampeggianti seguirmi.

 -QUESTA CI MANCAVA-

Accostai 

X:" lo sa che ha superato la velocità consentita?"

"si lo so, fatemi multa o quello che volete, ma devo andare in ospedale, m-mia figlia sta male, è un'emergenza!" gli dissi guardando preoccupato mia figlia sui sedili posteriori priva di sensi.

X:"Ok, per questa volta può andare ma guidi con prudenza!"

"grazie agente" e ripresi la guida verso l'ospedale.

Dopo nemmeno 5 minuti arrivammo e la presi tra le braccia, 

"Hanna, tra poco starai meglio"

 o almeno spero. Corsi in ospedale preoccupato chiedendo aiuto, la presero dalle mie braccia e la portarono in un'altra camera. Mi lasciarono li, ansioso e impaurito, volevo starle accanto, ma non mi fecero entrare, dovevo restare in sala attese e aspettare.

******

DANIEL

"Hanna?"

silenzio.

"Hanna che succede?

niente.

"Hanna rispondimi..."

sentii il padre di Hanna dal telefono, era molto preoccupato e la chiamava, poi rivolto a me

"Daniel, Hanna è svenuta, la porto in ospedale e ti faccio sapere appena so qualcosa!"  

"vengo da voi..prendo il primo volo e arrivo."  

Ma la chiamata era ormai chiusa. -Ok..ora trovo un volo e vado da Hanna- presi il pc e digitai i dati necessari, -perfetto, sarei partito domattina alle 4-

-spero che stia bene la mia pulce-


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