- D...Dylan?!- chiedo io allontanandomi da Harry immediatamente, e facendo ridere mio fratello. Inutile dire che le nostre facce erano della serie: Ma cosa?!
- Okay...a quanto pare dovete dirmi un bel po' di cosette voi due- dice tirandomi una ciocca di capelli e andando in camera sua.
- Okay... Tuo fratello non doveva tornare a casa fra due settimane??- mi chiede un Harry a quanto pare,molto molto imbarazzato.
- E io che ne so?!- gli dico,mentre mi giro per andare in salotto. Okay Jessica,respira.
Io e Harry ci sediamo uno su un divano,uno sull'altro, e aspettiamo Dylan,che scende dopo poco tutto allegro.
- Ehi Dylan,com'è andato il viaggio??- gli chiedo allegra
- Oh,benissimo, mi serviva molto una vacanza,ti devo ringraziare- mi dice sorridente
- Sono contenta che sia stato bello e che sia andato tutto bene-
Jessica...in fondo è tuo fratello,gli hai sempre raccontati tutto,perché tutte queste paranoie??
- Ma a quanto pare anche voi vi siete divertiti...che mi sono perso??- dice allegro
- Ehm...ti ricordi la scommessa a capodanno?? Ecco spiegato il motivo per cui oggi, QUALCUNO mi ha obbligata a tingermi i capelli,cosa che non volevo assolutamente fare!- dico guardando Harry. L'imbarazzo che c'era prima è completamente sparito,non so perché tutte quelle paranoie,Dylan è sempre Dylan!!
- Spero che Harry non ti abbia fatto innamorare solo per avere Garfield in casa-
- Oh nonono,infatti,per dimostrarle questo farò anche io la mia penitenza- dice lui. E così ci mettiamo a chiaccherare: Dylan ci racconta la sua vacanza,di come Jace e Kate si stiano trovando bene,di quanto e bella Londra, e ho scoperto che mi ha anche preso un regalo,oltre alla cartolina,anche se quella va presa per legge. Mi ha comprato un unicorno di peluche. Okay,è bellissimo!!! Non fraintendetemi,però questo è un peluche gigante!!! È così morbido,e io amo i peluche,amo i peluche giganti,amo anche gli unicorni...che altro vuoi dalla vita?!?
Dopo un po' Harry va via,e rimaniamo solo io e Dylan
- Okay,non ti ho accolto come si deve- gli dico - quindi si rifà la scena-
- Okay,affare fatto- mi risponde ed esce,per poi rientrare dicendo
- Jessica,ci sei??-
Io urlo subito - DYLANNNNN!!!- e gli corro in braccio, e poi ci mettiamo a ridere entrambi
- Ecco,questa si che è un'accoglienza-
- Già...-
- Jessica...ti devo dire una cosa- si fa improvvisamente serio
- Mi devo preoccupare??-
- Siediti... Promettimi che non ne farai parola con nessuno-
Okay. Mi sto preoccupando. Se Dylan sta trattenendo le lacrime,è una cosa davvero seria.
- Dylan...mi devi dire qualcosa?- gli chiedo il più dolcemente possibile. Lui non ce la fa più e scoppia a piangere
- Kate...- riesce solo a dirmi.
Io lo faccio sedere sul divano,e poi mi inginocchio per terra per riuscire a stare di fronte a lui e a guardarlo negli occhi. Quando vedo che un po' si calma, cerco di fargli dire cosa è successo
- Il vero motivo per cui è andata a Londra non è perché ha trovato lavoro,ma perché lì ci sono ottimi medici che potrebbero prendersi cura di lei.- dice singhiozzando
- Che vuoi dire? Che ha Kate?-
- Soffre di cancro...- dice con le lacrime agli occhi. Non ce la faccio a vederlo così. Mi alzo e mi siedo vicino a lui,e lo abbraccio,facendolo piangere sulla mia spalla. Solo io so quanto ama Kate,che la ama più di quanto ami se stesso
- È voluta andare a Londra per nascondersi da tutti noi...mi ha chiesto di non dirlo a nessuno...io non ce la faccio...ha iniziato la chemioterapia e la vedevo piangere la sera...anche senza capelli lei è meravigliosa...non vuole che nessuno lo sappia...andava avanti così fino a quando non mi ha implorato per vari giorni di tornare a casa,perché lei non voleva farsi vedere così da me...fino a quando non sono partito...io non volevo,ma la faceva star peggio la mia presenza...io non ce la facevo a tenermi dentro tutto questo...non ce la faccio- mi dice fra un singhiozzo e l'altro. Odio vederlo piangere,mi si stringe in cuore. Devo trattenere dal sfogare le mie lacrime,e cercare di tener duro per entrambi. Per una volta sono io che devo trascinare avanti entrambi. Se piango pure io per Kate,faccio star peggio Dylan.
- Che ho fatto di male?!? Perché devo soffrire sempre?!? Perché non posso essere felice?!? Perché non mi merito di essere felice,almeno per un po?!- dice alzandosi e tirando un calcio al tavolino di vetro,che si rompe.
- Dylan,rompere tavolini di vetro,non ti aiuterà- gli dico alzandomi e mettendogli dolcemente una mano sul braccio per fermare il pugno che stava per dare allo specchio.
Lui appoggia al muro,e si lascia scivolare fino a quando non arriva seduto a terra,in mezzo ai vetri rotti,e si mette la testa fra le mani
- Dicono che è grave...- dice ricominciando a piangere. Mi siedo pure io vicino a lui,abbracciandomi le ginocchia
- Però non hanno detto che non c'è speranza...non hanno detto che è inguaribile...c'è sempre una speranza- cerco di consolarlo
- Lei è lì che sta affrontando tutto questo da sola,e io sono qui a...a....NON SO NEANCHE IO CHE STO FACENDO!!!-
- Stai male per lei,Dylan. Ed è normale,è normale star male quando le persone a cui tieni hanno dei problemi,ma questo non significa che la TUA di vita non va avanti. Non puoi star qui a piangere,perché così peggiori le cose,devi andare avanti. Devi sperare,perché non è detti che morirà, quindi,muovi il culo,alzati,e cerca di distrarti,perché star qui ad autocommiserarsi non aiuta né te,né me, né Kate- gli dico alzandomi e porgendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi.
- Tu vai a darti una lavata,perché hai una bruttissima cera,e io prendo la scopa perché non voglio che Nessie si tagli le zampette,okay??- aggiungo. Lui mi abbraccia e mi stringe,cosa che anche io faccio
- Grazie... Mi fa bene parlare con te-
- Io ci sono...sempre- gli dico all'orecchio scandendo bene le parole,e sottolineando l'ultima.
Lui sale di sopra e io inizio a pulire tutti i vetri. Quando vado a riportare la scopa e la paletta nello stanzino,al loro posto,vedo dylan scendere,vestito per bene, ma sempre con quello sguardo triste
- Dove vai?- gli chiedo
- Esco- dice lui chiudendosi la porta alle spalle.
Non so perché, ma ho un brutto presentimento.Ormai sono le 11 di sera.
Io sono qui,in pigiama,con la coperta e Nessie sulle gambe,intenta a guardare Teen Wolf,mentre aspetto Dylan. È uscito alle 4 del pomeriggio circa, e non è ancora tornato. Sto iniziando a preoccuparmi...
Dovrei chiamare qualcuno?? No...quel qualcuno mi chiederebbe perché Dylan è così disperato...Devo andare a cercarlo?? Non ho idea di dove iniziare.
Non me ne frega niente se non so da dove iniziare. Chissà che sarà successo. Spengo il computer e mi alzo di scatto,facendo spaventare Nessie,vado di sopra e mi vesto velocemente,spengo le luci ed esco subito di casa,prendo la macchina,perché avere il foglietto rosa e basta,è l'ultima delle mie preoccupazioni,e faccio un giro della città. Se la macchina è a casa,significa che lui è andato a piedi. Vado piano,in ogni posto in cui andrebbe Dylan,ma niente. Ormai è l'una passata,e io sono esausta, preoccupata,ansiosa,ho paura...insomma,un mix di molte cose. Arrivo al parco abbandonato e mi siedo su una panchina e mi metto a piangere. Devo sfogare tutte queste emozioni,e non so in che altro modo farlo. Inizio ad urlare, continuo a piangere,le faccio entrambe,non fregandomene degli altri,di ciò che mi sta intorno. È colpa mia. Gli ho detto io di distrarsi e di uscire,anche se era in pessime condizioni. Avrà fatto qualche cazzata,o peggio,gli sarà successo qualcosa. È tutta colpa mia,e non riesco a perdonarmelo. Non risponde alle chiamate, non si riesce a trovarlo da nessuna parte...sto impazzendo!!!
Decido di chiamare Jace...
Perché Jace? Non dovrei chiamare Harry?? È Harry il mio ragazzo...però... Jace è l'unico che saprebbe consigliarmi,anche se non dovrei chiamare nessuno dei due
- J...Jessica...?- mi risponde lui assonato
- Jace,lo so che sono una stronza a chiamarti a quest'ora... Però... Non so che fare,è l'una passata e tu domani devi iniziare la scuola, a quest'ora dovresti dormire...Però...- gli dico subito fra un singhiozzo e l'altro
- Jess...perché stai piangendo?? Calmati...respira...e ora raccontami tutto-
- Dylan era disperato...in pessime condizioni...io l'ho convinto ad uscire,cosa che avrei dovuto fare,però io sono una stronza di prima categoria...una stupida...e...e...ora non lo riesco a trovare più, sono ore che lo cerco...-
- Jessica,per prima cosa respira,cerca di calmarti. Dylan sta bene,non ti ha chiamato nessun ospedale,no?? L'unica cosa che puoi fare è tornare a casa e aspettarlo,e io non chiuderò la chiamata fino a quando non arriverai a casa,okay??-
- ...okay...scusa e...grazie- dico tirando su col naso e alzandomi.
Entro in macchina,e durante tutto il viaggio chiacchiero con Jace che ho messo in vivavoce,e così fino a quando non entro in casa. Essendo buio,ho guidato piano,e anche perché non sono poi così esperta con la macchina. Chiudo la telefonata con Jace,e torno sul divano. Parlare con lui mi ha fatto stare davvero bene,mi mancava. Anzi,mi manca. Mi manca tutto: parlare con Jace,uscire con Jace,abbracciare Jace,studiare con Jace, Passare le serate con Jace,mi manca Jace. Mi addormento pensando a tante cose,ma verso le 3 del mattino,rientra in casa un Dylan ubriaco.
Il brutto presentimento torna.

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Non andartene mai
RomanceJessica. Una ragazza di 16 anni di poche parole con un passato molto doloroso. A 13 anni perde i genitori,e la sua vita sarà piena di sofferenze. Jace. Un ragazzo nuovo,appena trasferito in una nuova città. Molto solare e adora far sorridere la gent...