14.

259 15 4
                                    

La mattina dopo,se così si può chiamare, mi sveglio verso le 11:30 con Dylan che guarda la TV sull'altro divano.
- Buongiorno dormigliona- mi dice continuando a guardare il film
- Giorno...dove sono tutti??-
- Beh...anche loro hanno delle case,dopo il film,mentre tu dormivi come un ghiro, loro sono tornati a casa- mi dice - Hai fame??- aggiunge dopo
- Un po'...che c'è per colazione??-
- Mh...latte e cacao con i biscotti, o latte,pane e nutella??-
- Pane e nutella?? Non mi va più di tanto il latte...-
- Okay...- mi risponde mentre si alza per andare in cucina,e io cerco di arrivare al tavolino dove si trova il mio telefono,senza dovermi alzare.
- Che si fa stasera??- mi chiede
- Facciamo la maratona dei film??-
- E se proviamo la nuova chitarra?? Tu suoni e io canto,come ai vecchi tempi...-
- Ottima idea!- gli rispondo.
Quando finalmente prendo il cellulare,rimango scioccata nel vedere che zio Alex mi aveva chiamata 13 volte stamattina.
- Dylan...zio Alex ti ha chiamato per caso?? Stamattina dico...-
- Ehm...no,perché??-
- Ah niente...volevo vedere se aveva intenzione di insistere con la faccenda dei soldi...- gli rispondo io,cercando di essere convincente. A quanto pare è una faccenda fra me e lui,non devo mettere in mezzo anche Dylan.
- Mh...okay...- mi risponde, però io capisco che non è molto convinto. Vabbé,lasciamo perdere.
Entro su whatsapp,e vedo un messagio da Mike,il fratello di Harry. Ho il suo numero perché me lo hanno dato,ma non ci siamo mai scritti. Mi ha mandato delle foto. Le apro.
Non ci posso credere.
Non può essere vero.
No,non è vero.
Dico...è il fratello di Harry!
- D..D...Dylan...p...p...puoi venire un attimo?-
Mio fratello arriva in meno di due secondi.
- Ehy Jess,che hai?? Sembri morta! Sei bianchissima!!- mi dice preoccupato.
Gli mostro le foto.
Quelle foto dicevano che io ero stata adottata.
Non può essere vero.
La faccia di mio fratello non mi convince però.
- Tu ne sai qualcosa?- gli chiedo
- No...secondo queste immagini,sei stata adottata quando io avevo due anni...ma mamma e papà non ci hanno mai detto niente.-
- Secondo te è vero che Jack è mio fratello?- gli chiedo
- Non lo so...dobbiamo chiedere alla nonna o alla zia...-
- Dici che lui ne sa qualcosa??-
- Lui chi??-
- Jack-
- Non lo so Jess...- mi dice mentre si siede dietro di me,e poi mi da un bacio sulla testa
- Non lo so...- ripete.
Cerco di far finta di niente. In fondo, non ho la certezza che sia vero...
Ma se lo fosse??
Questo significherebbe che Dylan non è il mio vero fratello. Quindi...lui ha fatto così tanti sacrifici,per una che non ha niente a che vedere con la sua famiglia??
- Jessica...smettila di pensare a quelle foto...- mi dice mentre siamo a tavola
- Stavo pensando... Tu hai fatto tanto,hai fatto così tanti sacrifici,per una che non è neanche tua sorella...-
- Non mi importa se c'è o meno legame di sangue fra noi due...se sulle carte siamo fratelli o no. Tu sei sempre stata,e sarai sempre,la mia cara sorellina,quella che da piccola aveva paura del buio,e dormiva nel letto con me, quella che voleva venire a scuola con me,ma era troppo piccola,quella dolce bambina che mi chiedeva aiuto perché non capiva le moltiplicazioni,quella ragazzina indifesa che veniva presa in giro a scuola, ma non voleva farsi aiutare,quella ragazza che mi vuole bene come io ne voglio a lei,quella ragazza con cui ho cantato allo spettacolo di fine anno,mentre lei suonava. Jess,tu sei la persona a cui tengo di più al mondo.- mi dice questo mentre viene verso di me per abbracciarlo. Io lo stringo forte e poi lui mi sussurra
- Ora,non ci pensare, e mangia,okay??-. Io annuisco e lui ritorna a sedersi
- Certo che con le parole ci sai fare- gli dico ridacchiando
- Ah beh...modestamente...- e ci mettiamo a ridere entrambi.

Sono più o meno le sette e mezza di sera,e io ho appena preso la chitarra nuova e la sto accordando,seduta sul tappeto,mentre la piccola Nessie dorme sul divano. Non so perché, ma adoro stare seduta su questo tappeto con la chitarra in mano. Ogni volta che ho la chitarra in mano, sto seduta sul tappeto in mezzo alla stanza,a guardare verso la "parete dei ricordi", che è la parete piena delle foto dei nostri successi: il primo giorno di scuola di Dylan,il mio primo giorno di scuola,le foto di famiglia delle gite fatte in giro per l'America, la sera quando io e mio fratello ci dovevamo esibire insieme e altro... Suono sempre in questa posizione,davanti alla mia foto di quando avevo 11 anni con la chitarra appena ricevuta,in mano,la sera di Natale. Eh già... Quando ho aperto il regalo,ero seduta su questo tappeto,e quando papà mi insegnava a suonare, si sedeva accanto a me,con Dylan che guardava,oppure con la mamma che sorrideva. Quanti ricordi...
Inizio a suonare la canzone che piaceva tanto a papà, nonché la prima che mi ha insegnato,senza neanche rendermene conto,fino a quando Dylan non mi mette una mano sulla spalla e si siede vicino a me,facendomi sobbalzare.
- Dai,continua- mi dice sorridendo
Io ricomincio,chiudo gli occhi, e mi tornano in mente tutti i ricordi dei bei momenti passati con mamma,papà e Dylan,come una famiglia unita e felice.
Mi ricordo di quando papà mi veniva a prendere da scuola alle materne,prendendomi in braccio e facendomi fare un giro,gridando: PRINCIPESSAAA e battendo il cinque a mio fratello.
Alle elementari mi abbracciava e mi prendeva lo zaino,scompigliandomi i capelli,e battendo il pugno con Dylan,mentre quando mi aspettava fuori dalle scuola medie,mi batteva il cinque e mi chiedeva com'era andata.
Mi ricordo di quando papà e Dylan andavano a fare la spesa,e io e la mamma,per premiarli,preparavamo un dolce insieme,per poi abbuffarci tutti quanti. Mi ricordo di quando ero riuscita ad entrare nella squadra maschile di basket,e quando alle gare,se facevo un canestro,mio padre gridava orgoglioso,mentre la mamma mi sorrideva.
Mi risveglio dai miei ricordi,quando finisco la canzone,e vedo che anche Dylan aveva gli occhi chiusi. Li riapre e mi sorride
- Questa era la canzone preferita di papà...- mi dice
- E anche la prima che mi ha insegnato-
- E anche quella che suoni con più passione-
- Anche tu hai chiuso gli occhi e hai ricordato i bei momenti con mamma e papà??-
- Si.. -
- Mi mancano tanto...- dico guardando in basso
- Anche a me Jess...anche a me mancano tanto- mi dice.
Suonano alla porta,e Dylan va ad aprire,mentre io continuo a guardare le foto di famiglia.
Sento la voce di Jace e Sam.
- Ehi...eravamo qui da un po' ma abbiamo sentito che qualcuno stava suonando,e siamo rimasti ad ascoltare,senza interrompere- dice Jace dall'altra stanza,mentre Sam mi ha già raggiunta
- Ehi...vedo che qualcuno ha ricominciato a suonare- mi dice sorridendo e guardando la chitarra che tenevo in mano,per poi sedersi vicino a me.
- Eh già...-
- Te la ricordi la nostra canzone??- mi dice.
- Certo, come faccio a dimenticarmela??- gli dico
- Ehi ragazze- entra sorridendo, Jace,per poi sedersi vicino a Sam e di fronte a me.
- Ehi Jace- gli dico dandogli un bacio sulla guancia
- Da quando sai suonare la chitarra??- chiede curioso lui
- Da quando aveva 11 anni- risponde Sam
- Mi ha insegnato mio padre- dico guardando a terra
- E la canzone che ho suonato prima era la prima canzone che mi ha insegnato, e la sua preferita- aggiungo
- C'è da dire che sei bravissima... Perché non me lo hai mai detto??- mi chiede Jace
- Perché quando i miei sono morti,ho deciso di smettere... Ma mia zia ha detto che le farebbe piacere sentirmi suonare di nuovo,e mi ha regalato questa chitarra...ed eccomi qua- gli dico non distogliendo lo sguardo da terra
- Che ne dici di fargli sentire la nostra canzone??- mi propone Sam
- Già... È da tanto che non la sento...- dice Dylan entrando in salotto con una ciotola piena di patatine e sedendosi vicino a Jace
- Che canzone?- chiede lui non capendo
- Io e Sam abbiamo scritto una canzone quando andavamo ad una scuola estiva di musica...lei cantava e io suonavo.- dico e poi inizio a suonate quella canzone meravigliosa,mentre Sam inizia a cantare.
Quando finiamo i ragazzi ci applaudono e noi sorridiamo.
- Quindi...qui non c'è solo un prodigio della musica,ma due??- dice Jace senza smettere di sorridermi. Io mi alzo,prendo le mie stampelle e mi dirigo verso la scrivania, prendendo dal cassetto un album di fotografie.
Mi risiedo al mio posto e iniziamo a sfogliarlo,e poi un altro album e un altro ancora; ne avevamo tantissimi perché mio fratello e mia mamma adoravano fare foto. Dylan però ha smesso,anche se faceva delle foto bellissime,e così abbiamo passato il resto della serata,a guardare foto,cantare,parlare,giocare con Nessie...tutto sul quel tappeto al centro della stanza. Il tappeto preferito da mamma. Quel tappeto vicino alla parete dei ricordi.

Non andartene maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora